Chissà quante volte, sdraiati a letto prima di prendere sonno, i piccoli Max e Charles hanno sognato di proiettare i propri duelli kartistici a bordo di una monoposto di Formula 1. Ora ci sono riusciti, e il momento della verità sembra finalmente giunto. Forse è ancora presto per parlare di un dualismo per il titolo iridato, ma le fondamenta, questi due fenomeni, le hanno già gettate.
Il futuro che diventa, improvvisamente, il presente. Max Verstappen e Charles Leclerc hanno deciso di indossare i panni dei protagonisti del Mondiale 2022, con buona pace del sette volte Campione del Mondo, quel Lewis Hamilton abbandonato alla deriva dalla Mercedes proprio sul più bello. Solo il tempo ci dirà se il campionissimo britannico sarà in grado di tornare a riva assieme alla sua, per ora acerba, W13, per divertirsi in spiaggia assieme all’olandese e al monegasco, i quali, nel frattempo, se la spassano come due bimbi in un kartodromo. Max e Charles sono diventati ormai grandi: i tempi in cui se le suonavano sui kart sono lontani, ma non abbastanza per dimenticare la gioia, la competizione e il rispetto provati in tempi ormai andati. I kartodromi si sono trasformati nei circuiti più prestigiosi del mondo e il periodo di piena maturazione è, finalmente, arrivato.
Chissà quante volte, sdraiati a letto prima di prendere sonno, i piccoli Max e Charles hanno sognato di proiettare quei duelli tra di loro a bordo di una Formula 1. Ora ci sono riusciti, e il momento della verità sembra giunto. Forse è ancora presto per parlare di un dualismo per il titolo iridato, ma le fondamenta, questi due fenomeni, le hanno già gettate. La casa che sembrano voler costruire sembra solida, armonica, finora priva di imperfezioni; molto diversa da quella che lo stesso pilota della Red Bull, oggi Campione del Mondo, ha tirato su assieme ad Hamilton lo scorso anno.
L’asso della Mercedes è stato un rivale arcigno, che Verstappen ha cercato di spodestare in qualsiasi modo, riuscendoci in un finale thriller, forse il più adatto per firmare la fine della sceneggiatura di un 2021 vissuto tra battaglie in pista e colpi sferzanti ai microfoni. Una lezione che Max ha imparato: l’olandese è ora consapevole di poter colpire non solo con sorpassi al limite, ma anche con le parole giuste pronunciate al momento giusto. E allora non sono un caso i numerosi team radio di ieri, dove il campione in carica ha cercato, con ogni mezzo possibile, di mettere in difficoltà la direzione di gara, già provata dal primo alterco stagionale tra Sainz e Perez in regime di Safety Car. Charles lo sa, lo ha già capito: se vuole vincere il trofeo più importante, dovrà vedersela con il pacchetto completo che Red Bull e Verstappen metteranno in campo.
Tuttavia, si respira un’aria differente dalla passata stagione. Sarà che l’alba Mondiale è appena sorta, che ancora mancano 21 corse (o 20, si vedrà) e i punti a disposizione sono un’enormità come mai si era visto nella classe regina, ma tra Max e Charles sembra esserci un rispetto speciale, una scintilla di sportività che va ben oltre i contrasti che potrebbero nascere tra le curve di questo campionato. Tutti, addetti ai lavori e tifosi, hanno espresso la loro ammirazione per un duello duro ma corretto, al limite ma mai oltre, vissuto al massimo in questi primi due appuntamenti. In Bahrain ha vinto Leclerc e, probabilmente, avrebbe prevalso anche senza i guasti della RB18, mentre in Arabia Saudita Verstappen ha, con un colpo di coda, lanciato il segnale che la sua fame è ancora tanta e non lascerà nulla di intentato.
I complimenti reciproci a fine gara sono uno spot importante, non solo per la Formula 1, ma per lo sport in generale. Due personalità, due atleti, due mostri del volante, che si sono spinti al massimo per conquistare il primo posto, senza però scadere in polemiche futili, che eppure sarebbero potute anche sorgere facilmente, soprattutto a causa della mossa scacchistica per la conquista del DRS nell’ultimo rettilineo. Niente più “that’s a dangerous drive, man” di Hamiltoniana memoria: questa sembra essere la cornice della rivalità tra Carlo e Massimo per il trono da imperatore. Sia chiaro, Leclerc ed Hamilton sono due personalità completamente differenti tra loro e, bisogna ricordarlo, i toni del 2021 sono stati sempre alti e aspri, tutt’altra cosa rispetto a ciò a cui abbiamo assistito nelle ultime due gare. La speranza è che tutto rimanga esattamente così e che Max e Charles possano continuare a darsele, metaforicamente, solo sull’asfalto e con sorpassi non esageratamente da straccio di licenza, per dirla alla Guido Meda.
Il 2022 potrebbe rappresentare la prova del nove per il pilota della Ferrari. Dopo due stagioni di sofferenza, il monegasco ha ora a disposizione un mezzo capace di supportare, e sopportare, la sua ambizione. Con buona pace di chi voleva Sainz come prima guida al termine dello scorso anno, Charles sembra avere, onestamente, qualcosa di più. Le peripezie delle annate passate avevano provato Leclerc, che tendeva sempre a strafare per tirare quella Rossa dove, quella Rossa, oggettivamente e tecnicamente, non poteva andare. Appena salito su questa F1-75, invece, ha sfoggiato un’intelligenza, una calma, una padronanza di guida che solo i più grandi hanno. Zero errori, strategicamente perfetto nei ruota a ruota contro Verstappen — uno che di sportellate se ne intende -, sereno e finalmente sorridente in tutte le circostanze, anche dopo un secondo posto che quasi sa di beffa. Consapevolezza e concentrazione saranno gli ingredienti che, alla lunga, potrebbero far pendere l’ago della bilancia tra Max e Charles. Posto che, i cosiddetti scudieri, non staranno lì a guardare.
Sainz, infatti, ha mostrato in tante occasioni che, con il duro lavoro e l’applicazione, può riuscire ad agganciare il compagno “predestinato”, e potrebbe davvero, sul lungo periodo, insidiare la corona del monegasco a Maranello; dall’altra parte, ieri Perez è stato corteggiato dalla iella, che gli ha sottratto un primo posto che stava gestendo a meraviglia e che, con quel passo, avrebbe conservato fino al traguardo. Infine, occhio al leone, per ora costretto a stare in gabbia: se Toto Wolff tirerà fuori il coniglio dal cilindro e le Frecce d’Argento troveranno la quadra, Lewis non si farà pregare. L’ottavo titolo, quello da record, è sempre lì che lo attende.
Gli attori sono al loro posto, la trama è tutta da scrivere. Il momento della premiazione è ancora lontano, ma speriamo di arrivarci senza che, prima di essa, voli qualche schiaffo di troppo. Per informazioni, chiedere a Will Smith e Chris Rock.
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