Un ritiro ed un amaro undicesimo posto, raggiunto per demeriti e guasti altrui. Alfa Romeo sperava, in Arabia Saudita, di conquistare altri punti preziosi. Obiettivo fallito: serve, ora, ripartire immediatamente.
Gran Premio saudita sicuramente amaro per Alfa Romeo, che ha lasciato Jeddah con zero punti in cascina, dopo una gara inconsistente per entrambi i piloti della scuderia elvetica. E pensare che le due monoposto avevano iniziato il week-end così come lo avevano finito in Bahrain: con un buon ritmo, anche grazie alla spinta del Superfast Ferrari, e tempi che, nel corso delle prove libere, facevano ben sperare in ottica di gara. Questa volta, tuttavia, una serie di sfortunati eventi non ha permesso al team di arricchire il proprio bottino di punti.
Alfa Romeo era riuscita a posizionarsi discretamente in griglia di partenza, in seguito ad una buona prova durante le qualifiche di sabato. Entrambi i piloti avevano superato il Q1, con Zhou che si era fermato in tredicesima posizione (poi dodicesima per la penalizzazione di Ricciardo), migliorando di due posizioni le qualifiche del week-end scorso, e Bottas che aveva centrato il Q3 posizionandosi ottavo, ma a solo un decimo di secondo dalla quinta posizione di Esteban Ocon.
La gara inizia subito con un’altra partenza sbagliata del pilota cinese, che finisce praticamente da subito in ultima posizione. Il motivo della debacle è legato allo stesso problema alla frizione registrato nel primo appuntamento in Bahrain da entrambi i piloti, che avevano perso diverse posizioni e avevano dovuto costruire una gara in rimonta. Il pilota finlandese, intervistato dopo il sesto posto di Sakhir, aveva ammesso che si trattava di un problema meccanico ricorrente, che si era presentato circa il 50% delle volte già dai test e che era in cima alla lista degli aspetti su cui il team avrebbe lavorato. Lo start di Jeddah parla chiaro: non ci sono stati progressi significativi in questo senso.
Valtteri Bottas parte tutto sommato bene, conservando la posizione e puntando fin da subito alle due Alpine, che lo precedono. Alonso e Ocon danno spettacolo con una lotta al cardiopalma, di cui il finlandese di Alfa Romeo resta spettatore per qualche giro. Poco dopo, però, sfruttando la sua esperienza e una distrazione di Esteban, riesce a sorpassare il francese e posizionarsi in mezzo alle due monoposto transalpine. Il resto della gara è in controllo per l’ex compagno di Lewis Hamilton, fino a che un problema tecnico, legato al surriscaldamento della Power Unit, non lo costringe al ritiro al trentaseiesimo giro.
Il giovane Zhou continua invece una gara anonima, conclusa con undicesimo posto al limite della zona punti, maturato senza particolari meriti: graziato da parecchi ritiri nelle file avversarie, dopo aver collezionato diverse penalità e sbavature.
Parola d’ordine? Ripartire. Subito, ripartire già da Melbourne, tra due settimane. Le sensazioni positive rimangono, con una monoposto che ha dimostrato di essere competitiva, con la possibilità di portare a casa punti con regolarità. Il team di Hinwil può affidarsi all’esperienza di Valtteri Bottas e all’animo frizzante di Zhou, che in Bahrain ha dimostrato di saper far ben altro, a dispetto di chi lo denigrava senza neanche averlo visto all’opera. Una giornata storta può capitare.
Rimboccarsi le maniche e, come detto, ripartire.
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