Presentata al Salone Internazionale di Los Angeles nel 2003, la Aston Martin DB AR1 rappresenta indubbiamente una delle figlie meno conosciute del rapporto (instaurato nel 1961) che vige ancora oggi tra la Casa di Gaydon e la Carrozzeria Zagato. Riscopriamola insieme.
Svelata al Salone Internazionale di Los Angeles nel 2003, la Aston Martin DB AR1 si mise subito in mostra per una linea aggressiva e sofisticata, che fu pensata esclusivamente per il mercato statunitense, come evidenziato dal nome stesso, che altro non è che l’acronimo di “American Roadster”.
La AR1 sfrutta il telaio della DB7 Volante, ed è equipaggiata con lo stesso V12 da 5.9 litri che spingeva la Vanquish, capace di erogare 441 CV e 555 Nm di coppia, scaricati a terra sulle sole ruote posteriori. Tali numeri permettevano alla Roadster inglese di toccare i 297 km/h e di bruciare lo scatto 0–100 km/h in 4,9 secondi, nonostante il peso di 1740 kg.
Un aneddoto? Eccolo: al momento della consegna, la DB AR1 veniva affidata al cliente senza alcun tetto rigido o capote in tela, ma solo con un telo copriauto per proteggere la pelle nappa degli interni in caso di pioggia.
Dei soli 100 esemplari prodotti, 80 erano dotati di trasmissione manuale, mentre gli altri 20 sfruttavano un cambio automatico a cinque rapporti, abbinato a una potenza “maggiorata” di 426 CV (contro i 441 della versione con trasmissione meccanica) per evitare noie o malfunzionamenti allo stesso.
Il valore di ogni DB AR1 oscilla tra i 200.000 e i 250.000 euro.
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