La presentazione della nuova Ferrari F1-75, prevista per domani alle ore 14:00, desta attenzione nella stampa italiana. Giorgio Terruzzi, nota firma sportiva, racconta con il suo inconfondibile stile, sulle pagine del Corriere della Sera, le sue aspettative sulla nuova monoposto del Cavallino, tra certezze, speranze e curiosità.
Ci siamo. Manca ormai meno di un giorno alla presentazione (ufficiale) della nuova Ferrari F1-75. Il rito è un classico dell’inverno, e condensa speranze, timori ed emozioni, diluite nel web, secondo moda e convenienze che eliminano ogni incontro reale e ravvicinato. Un evento comunque attesissimo, fissato a meno di una settimana dai primi, blindatissimi, test di Barcellona, in programma nella sessione pre-campionato racchiusa tra il 23 e il 25 Febbraio.
Ma a differenza di altri team, se non altro, si tratterà di una autentica prima visione. Vale a dire che assisteremo ad una monoposto che sarà molto simile a quella che andrà in pista, e non ad un manichino ritinteggiato con la livrea, esposto solo per dovere di cronaca, o forse, neppure per quello.
Lo svelamento dell’ultima nata di Maranello, come detto, è un evento da sempre particolarmente atteso da tutti gli italiani, ed a tal proposito, il giornalista sportivo Giorgio Terruzzi ha ben rappresentato tale incombenza:
“Da sempre per gli italiani, rinomati appassionati di calcio, lo sport nazionale per eccellenza, la Scuderia Ferrari rappresenta una sorta di «nazionale dei motori», e soprattutto perché dalle ultime tre stagioni tutte le aspettative di un ritorno al vertice della casa del Cavallino sono puntate proprio sulla stagione 2022, quella della rivoluzione regolamentare”.
E continuando con il parallelo calcistico, il cronista ha così dipinto la presentazione:
“Se pensiamo che il Presidente della Ferrari, John Elkann, è juventino, mentre il team principal del team Mattia Binotto è interista, allora possiamo affermare che la Ferrari F1-75 è milanista. Sarà tinta di rosso e nero, per una livrea che la riporti al primato in classifica, proprio come l’attuale Milan primeggia in campionato: una livrea vagamente simile a quella della 641 che disputò il Mondiale del 1990, condotta dalla coppia di assi al volante Prost-Mansell”.
I leak divulgati (purtroppo nella giornata di oggi) raccontano di un look aggressivo e rampante, con qualche tocco notturno accentuato soprattutto sulle ali, e sorprendente nelle forme, ad indicare appunto un’aerodinamica tanto inedita quanto originale, sia per quanto riguarda le linee, sia per ciò che concerne le proporzioni. La ricetta di base è più che nota, dettata da un nuovo regolamento tecnico alquanto rivoluzionato, ed i cui ingredienti principali sono i seguenti: gomme più larghe e con diametro più ampio (quest’anno si avranno pneumatici da 18 pollici al posto dei vecchi da 13), aumento del peso complessivo del corpo vettura, appendici aerodinamiche semplificate per agevolare i sorpassi (e dunque lo spettacolo), ed infine il ritorno all’effetto suolo.
L’idea dominante che ha mosso i progettisti a Maranello è stata quella di esplorare senza paura, per poi eventualmente modificare ed ottimizzare con criteri a loro volta riformulati. Inoltre, il fatto di arrivare da un lungo periodo critico e dal digiuno di risultati pare abbia generato una enorme spinta verso l’estremo, con la certezza di aver scovato la potenza necessaria per poter essere competitivi sin dai primi capitoli della stagione.
Una ulteriore incognita viene poi costituita dalle nuove Power Unit, propulsori che sfrutteranno per la prima volta delle benzine contenenti etanolo al 10%, dei combustibili certo più verdi, ma al contempo penalizzanti sul fronte delle potenze, con una perdita stimata di circa 20 CV, da recuperare risolvendo un rebus, perché il maggior peso e la nuova aerodinamica possono influire parecchio sui consumi. Ci si chiede allora se i cavalli scovati al banco di prova basteranno per battere la concorrenza. Beh non lo sa nessuno, almeno non ancora.
E non si hanno certezze neppure in casa Mercedes, Honda e Renault, le quali hanno anch’esse investito enormemente, con energie e soprattutto denari, sullo sviluppo dei nuovi motori. Una cosa però è certa: sarà fondamentale il ruolo dei piloti per ottimizzare e comprendere il comportamento delle nuove monoposto, per dare indicazioni ai tecnici, per spingere le nuove macchine, rigidissime e velocissime nelle curve da marce alte, ma meno disposte a perdonare un errore di guida.
Circa i compiti cui sono chiamati i due alfieri del Cavallino, il giornalista milanese ha aggiunto:
“In questo senso la coppia Charles Leclerc- Carlos Sainz fornisce parecchie garanzie, i due vanno d’amore e d’accordo, e cosa ancora più importante vanno forte. Tutti e due sanno cosa significa lavorare per una squadra così pesante, per storia, tradizione, e fame di vittoria, e lo fanno usando il piede destro. Entrambe le guide della Rossa di Maranello cercano gratificazioni da albo d’oro, ed hanno fretta di dominare la scena. E dati i colori della nuova maglia, e della nuova livrea, sarà una fretta «del diavolo»”.
Gli ingredienti per un’emozionante stagione sembrano esserci tutti, bisogna vedere se i “cuochi” in tuta rossa riusciranno a sfornare un bel piatto vincente, dopo anni di portate insipide, e che magari possa sorprendere divenendo un capolavoro.
“Viste le premesse, che vada forte subito conta relativamente meno rispetto al passato: l’importante è che cresca molto, e che lo faccia bene ed in fretta, come richiede lo svezzamento di un progetto completamente nuovo, portatore di potenzialità da scoprire nell’arco di sei giorni di lavoro in pista, tra la Spagna e il Bahrein, dove sono previsti, ad una settimana di distanza, la seconda sessione di test (10–12 Marzo) e il primo GP 2022, in programma il 20 Marzo”, ha infine concluso Terruzzi.
Certamente sono soltanto voci quelle di cui parliamo oggi, ma ne sapremo di più domani alle 14:00, quando la nuova Ferrari F1-75, omaggio alla primogenita di Maranello, la 125 S datata 1947, verrà finalmente svelata.
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