Andreozzi e Martino sono tornati in pista estremamente carichi, dopo una breve pausa invernale che ha concesso loro del tempo per affinare tecniche e talento, grazie, come sempre, al supporto di VG Informatica e della Scuderia SIRC. Gli appuntamenti di Suzuka ed Imola ci hanno infatti consegnato un team MGR in grado di fare un altro step in termini di competitività.

Essendo giun­ti al ter­mine del pri­mo mese di lavoro di ques­ta nuo­va sta­gione, è ora tem­po di effet­tuare i pri­mi bilan­ci in casa MGR. Il team, giun­to alla sec­on­da parte­ci­pazione nel cam­pi­ona­to Sprint Series, ha lavo­ra­to inten­sa­mente per far­si trovare pron­to allo speg­n­i­men­to dei semafori, e i risul­tati ne han­no con­fer­ma­to impeg­no e dedizione.

Fed­eri­co Andreozzi e Fed­eri­co Mar­ti­no, insieme alle loro Aston Mar­tin Van­tage GT3, sono sta­ti pro­tag­o­nisti di buone per­for­mance sia a Suzu­ka che ad Imo­la, sep­pure i risul­tati ottenu­ti in gara non siano sta­ti a liv­el­lo di quel­li ottenu­ti in qual­i­fi­ca, dove entram­bi i piloti si trovano da tem­po sta­bil­mente in top ten.

Queste le parole di Andreozzi:

“In ques­ta sec­on­da sta­gione vogliamo forte­mente con­sol­i­dare il per­cor­so inizia­to nel 2021. Per questo, dopo attente anal­isi con la squadra, abbi­amo opta­to per man­tenere le Aston Mar­tin, nonos­tante fos­si­mo ten­tati di pas­sare a BMW. A Suzu­ka ho chiu­so quat­tordices­i­mo al tra­guar­do. Con­sid­er­a­to il fat­to che non amo il trac­cia­to giap­ponese, oltre che i vari con­tat­ti che mi han­no imped­i­to di con­quistare una «como­da» top ten, riten­go questo risul­ta­to una buona base di parten­za. Per quan­to riguar­da Imo­la, mi viene dif­fi­cile com­mentare il ven­titrees­i­mo pos­to finale e il ven­tisettes­i­mo pos­to ottenu­to in qual­i­fi­ca. Non ha gira­to bene nul­la, per questo non vedo l’ora di tornare in pista al Paul Ricard, dove ho un solo obi­et­ti­vo: tornare sta­bil­mente nel­la top ten”.

Anche Mar­ti­no ha com­men­ta­to i pri­mi due appun­ta­men­ti stagionali:

“A Suzu­ka abbi­amo davvero con­fezion­a­to una buona per­for­mance. In qual­i­fi­ca ci siamo pre­si addirit­tura la terza fila, il che con­fer­ma come sia io che il mio com­pag­no di squadra abbi­amo fat­to un impor­tante step sul giro sec­co, obi­et­ti­vo che ci erava­mo entram­bi pre­fis­sati al ter­mine del­la pas­sa­ta sta­gione. Imo­la va con­sid­er­a­to sola­mente un fas­tidioso pas­so fal­so. In Giap­pone ho chiu­so la gara undices­i­mo, un buon risul­ta­to finale, che sarebbe potu­to essere migliore. Sen­za due con­tat­ti nei giri con­clu­sivi, avrei agguan­ta­to la ses­ta piaz­za. Pec­ca­to, ma con i se e con i ma non si va da nes­suna parte, dob­bi­amo con­tin­uare a lavo­rare. Siamo molto con­tenti dei pro­gres­si e delle mod­i­fiche che abbi­amo appor­ta­to alla macchi­na, gra­zie al prezioso sup­por­to del nos­tro Mar­co Francesco Ren­na. A Suzu­ka si sono visti i frut­ti degli stu­di effet­tuati: cer­to, non siamo anco­ra dove vogliamo essere, ma in Giap­pone si sono tut­ti resi con­to che le BMW han­no qual­cosa in più al momen­to, e le sen­sazioni sono state con­fer­mate anche ad Imo­la, dove noi abbi­amo comunque fat­i­ca­to oltremo­do. Anche in qual­i­fi­ca: i dis­tac­chi era­no vera­mente ridot­ti, ed il traf­fi­co ha ricop­er­to il ruo­lo del pro­tag­o­nista asso­lu­to. Rispet­to a Suzu­ka, tut­tavia, siamo andati meglio in gara. Scat­ta­vo ven­tes­i­mo, e ave­vo rag­giun­to la dodices­i­ma posizione, il che mi rende molto felice, nonos­tante la penal­iz­zazione e con­seguente squal­i­fi­ca per supera­men­to dei track lim­its, alcu­ni dei quali giun­ti in segui­to a con­tat­ti. Pec­ca­to, ma di buono res­ta il pas­so gara evi­den­zi­a­to. Ora incro­cer­e­mo i dati, e sono sicuro che in Fran­cia, al Paul Ricard, fare­mo qual­cosa di impor­tante. Ne sono certo”.

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