Dal cambio di denominazione, con scomparsa del Tricolore Italiano, al trattamento riservato ad Antonio Giovinazzi, passando per le avance ai motori Mercedes, il discusso ingaggio di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, la bassa considerazione per la Ferrari Driver Academy e le parole poco gradevoli rivolte in passato da Frederic Vasseur ai media del Bel Paese. Tutti ingredienti di un rapporto, quello tra la Scuderia di Maranello e quella di Hinwil, ormai ai minimi termini, e figlio di un evidente disinteresse di Stellantis, che ha letteralmente cancellato gli sforzi di un Sergio Marchionne che aveva fatto di tutto per riportare il Biscione ai vertici. Ci si pone ora una domanda: ha davvero senso continuare questo tipo di collaborazione?

Alfa Romeo Rac­ing ORLEN ha recen­te­mente muta­to la sua denom­i­nazione, pas­san­do alla dic­i­tu­ra Alfa Romeo F1 Team ORLEN. Fin qui nul­la da dire, se non fos­se che il nuo­vo logo del­la scud­e­ria ita­lo-elveti­ca ha “dimen­ti­ca­to” il Tri­col­ore Ital­iano. Non sti­amo di cer­to par­lan­do di un oltrag­gio, ci mancherebbe, ma piut­tosto di un ennes­i­mo seg­nale che va in una sola direzione: il rap­por­to tra Sauber e Fer­rari (con Stel­lan­tis sul­lo sfon­do) ha toc­ca­to il fon­do.

Sono davvero troppe, le crepe for­matasi in ques­ta col­lab­o­razione negli ulti­mi mesi, tan­to che le fon­da­men­ta poste da Ser­gio Mar­chionne, rischi­ano ora di crol­lare dram­mati­ca­mente. Par­ti­amo dal tema piloti: quan­do il brand Alfa Romeo fece il suo ritorno in For­mu­la 1, a cor­rere sot­to le inseg­ne del Bis­cione era­no Charles Leclerc, tal­en­to del­la Fer­rari Dri­ver Acad­e­my, e Mar­cus Eric­s­son, il quale por­ta­va in dote una buona dose di denaro. Un anno dopo, Anto­nio Giov­inazzi, prodot­to ital­iano del­la FDA, veni­va pro­mosso a pilota tito­lare. Al suo fian­co, il Cam­pi­one del Mon­do 2007, Kimi Raikko­nen, che ave­va scam­bi­a­to il suo sedile pro­prio con Charles Leclerc, approda­to a Maranel­lo al ter­mine di una sta­gione di apprendis­ta­to. Quel­li furono, di fat­to, gli ulti­mi desideri del defun­to ex pres­i­dente Fer­rari, che vol­e­va forte­mente Leclerc su una Rossa, ed un ital­iano al volante del­la sua rina­ta Alfa Romeo.

Un peri­o­do in cui degli otti­mi risul­tati (come dimen­ti­care il quar­to e il quin­to pos­to ottenu­to in Brasile, ad esem­pio) accom­pa­g­nano la Giu­lia e la Stelvio in una risali­ta arric­chi­ta da suc­ces­si quali Sport Auto Award 2019 per la berli­na e Best Sports SUV 2019 per il SUV (nel­la dec­li­nazione Quadri­foglio da 510 cav­al­li). A due anni di dis­tan­za, sono cam­bi­ate molte cose: Anto­nio Giov­inazzi ha subito un trat­ta­men­to ver­gog­noso, sot­to ogni pun­to di vista. Al pilota ital­iano sono sta­ti riv­olti team radio sgrade­voli, nei quali gli veni­va persi­no inti­ma­to di stare zit­to, accuse poco carine da parte del team prin­ci­pal Fred­er­ic Vasseur (defini­tosi inoltre a Novem­bre “scan­dal­iz­za­to dal com­por­ta­men­to dei media ital­iani”) e critiche immer­i­tate. Ciliegi­na sul­la tor­ta, ovvi­a­mente, il licen­zi­a­men­to comu­ni­ca­to a poche set­ti­mane dal ter­mine del­la sta­gione, il che ha inevitabil­mente com­pli­ca­to i piani lavo­ra­tivi di Anto­nio, che ora mili­ta in For­mu­la E.

Anche Raikko­nen ha las­ci­a­to il team, sep­pur in tem­pi e modi dif­fer­en­ti. Al pos­to dei due fer­raristi, sono arrivati il fin­lan­dese Valt­teri Bot­tas, ex uomo squadra Mer­cedes, e il cinese Guanyu Zhou, ex volto Renault, il cui tal­en­to pesa cir­ca quar­an­ta mil­ioni di euro.

Se Atene piange, Spar­ta non ride: nel medes­i­mo mese in cui Anto­nio veni­va sil­u­ra­to da Vasseur, Alfa Romeo vende appe­na 954 esem­plari in Italia (di cui 801 sono Stelvio) facen­do seg­nare un calo del ‑52%. Nel parziale ann­uo, invece, la Casa di Arese si deve accon­tentare di un totale di 10.326 esem­plari ven­du­ti, con un calo del ‑33.5% rispet­to allo stes­so peri­o­do del­lo scor­so anno. Ovvi­a­mente tra i dati citati non esiste una cor­re­lazione vera e pro­pria, dal momen­to che tut­to il set­tore auto­mo­tive sta viven­do un momen­to dram­mati­co, del quale i media (for­tu­nata­mente o sfor­tu­nata­mente) non par­lano, ma pos­so asserire con certez­za che molti ital­iani appas­sion­ati di For­mu­la 1 sono estrema­mente delusi da quan­to sta acca­den­do, oltre che addo­lorati dal fat­to che il brand di Arese, aspet­tan­do una Tonale che sopran­nominerei “Godot”, pare un mar­chio abban­do­na­to al suo des­ti­no, con una gam­ma ridot­ta all’osso.

Prob­a­bil­mente a Stel­lan­tis poco impor­ta, anzi. Alfa Romeo potrebbe comunque trovare for­tu­na in Cina, con­sid­er­a­to il famiger­a­to “effet­to Zhou”. E potrebbe anche avere ragione. Non sta a me dis­cutere di politiche di mer­ca­to, e non inten­do nem­meno get­tar­mi in critiche che potreb­bero essere svilup­pate sen­za avere un quadro gen­erale di numeri e situ­azioni. In un mon­do di tut­tolo­gi, io preferisco fare un pas­so indietro.

Esp­ri­mo dunque sola­mente la mia opin­ione, chieden­do­mi se ha sen­so, per Stel­lan­tis e soprat­tut­to Fer­rari, pros­eguire in questo tipo di col­lab­o­razione con Sauber, in cui tra “dare” e “avere” vi è una evi­dente dis­par­ità, che potrebbe persi­no ampli­ar­si nei prossi­mi anni. Stan­do a quan­to rifer­i­to da media tedeschi, Finn Raus­ing, com­pro­pri­etario del team elveti­co e uomo al coman­do delle oper­azioni in pista, sarebbe da tem­po in trat­ta­ti­va con Ola Kalle­nius, pres­i­dente del Grup­po Daim­ler, per una nuo­va for­ni­tu­ra di motori.

Indis­crezioni, voci, rumors, chia­mateli come volete. Non ho la sfera di cristal­lo per pot­er prevedere quali saran­no i prossi­mi movi­men­ti nel calderone Sauber, ma ho la sen­sazione che non manchi molto alla rimozione delle decal­co­manie Alfa Romeo dalle livree delle mono­pos­to di Hin­wil.

E forse, per il bene di tut­ti, è meglio così.

Ph. Alfa Romeo F1 Team ORLEN ©

Un pensiero su “Partnership traballanti e gravi danni di immagine: Alfa, basta farsi del male”
  1. Purtrop­po sono d’ac­cor­do con l’au­tore. Pri­ma finisce ques­ta ago­nia per Alfa Romeo e meglio è.
    A set­tem­bre sta­vo trat­tan­do al con­ces­sion­ario per una giu­lia quadri­foglio, adesso sono un felice pro­pri­etario di un 718.

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