Quattordici esemplari costruiti (di cui sette nella declinazione Roadster) nel 2018 ed un valore attuale che oscilla tra 1,2 ed 1,8 milioni di euro. Questa la cifra che occorre sborsare per accaparrarsi le rarissime Aston Martin V12 Vantage V600, belve britanniche che dispongono di un V12 da 5.9 litri e 608 cavalli (abbinato ad un cambio manuale a sette rapporti) e di un look curato nel dettaglio dal reparto Q.

Che ci cre­di­ate o no, nel 2018 Aston Mar­tin ha per­me­s­so ai pro­pri cli­en­ti di pot­er spendere un vero e pro­prio cap­i­tale, per aggiu­di­car­si un suo mod­el­lo estrema­mente esclu­si­vo. Se pen­sate, ad esem­pio, ad una par­ti­co­lare Vul­can, oppure alla indi­men­ti­ca­ta One-77, siete total­mente fuori stra­da. Il moti­vo? Par­liamo, sem­plice­mente, di una stra­or­di­nar­ia Van­tage, “entry lev­el” del­la gam­ma del­la pres­ti­giosa azien­da auto­mo­bilis­ti­ca inglese.

Per la pre­ci­sione, ci rife­ri­amo alla spe­ciale V12 Van­tage V600: prodot­ta in un risi­catis­si­mo numero di soli quat­tordi­ci esem­plari, sette dei quali nel­la dec­li­nazione Road­ster, la V600 ha attual­mente un val­ore che varia tra gli 1,2 e gli 1,8 mil­ioni di euro, cifre che la pon­gono allo stes­so liv­el­lo delle migliori hyper­car del piane­ta.

Ma cosa rende tan­to spe­ciale ques­ta Van­tage a tiratu­ra lim­i­ta­ta? Innanz­i­tut­to, ques­ta due posti ripor­ta in auge, dopo un ven­ten­nio esat­to, la sigla V600, uti­liz­za­ta sul­la prog­en­i­trice Van­tage V600, che era spin­ta da un motore V8 bitur­bo di 5.3 litri da 608 CV, medes­i­ma poten­za spri­gion­a­ta dal propul­sore del­la nuo­va V600, che adot­ta tut­tavia un V12 ad aspi­razione nat­u­rale di 5.9 litri, can­to del cig­no di questo stra­or­di­nario motore.

La poten­za trasmes­sa alle sole ruote pos­te­ri­ori viene gesti­ta attra­ver­so un cam­bio man­uale a sette rap­por­ti, un vero must per i puristi del­la gui­da. Per quan­to con­cerne il look, si seg­nala una estet­i­ca cura­ta in ogni sin­go­lo par­ti­co­lare dal repar­to Q by Aston Mar­tin, che pre­sen­ta nuovi det­tagli in fibra di car­bo­nio che la dis­tin­guono dalle sorelle meno pres­ti­giose, come ad esem­pio il cofano motore con doppia ner­vatu­ra affi­an­ca­ta da pic­cole fora­ture uniche, che han­no sia una fun­zione estet­i­ca che fun­zionale, minigonne lat­er­ali mag­gior­mente pro­nun­ci­ate ed un estrat­tore pos­te­ri­ore che incor­po­ra i quat­tro ter­mi­nali di scari­co. Total­mente inedi­ta è anche la calan­dra ante­ri­ore, con­cepi­ta per mas­simiz­zare i flus­si e per donare ossigeno al tagliente V12. Com­ple­tano il pac­chet­to esteti­co gli stu­pen­di cer­chi in allu­minio for­gia­to monodado.

Gli interni preve­dono mor­bi­da pelle nel­la medes­i­ma tin­ta del­la car­rozze­ria, che rico­pre crus­cot­to e sedili, e che viene inter­rot­ta da sportivi quan­to ele­gan­ti par­ti­co­lari in fibra di carbonio.

Un mer­av­iglioso omag­gio ad un dod­i­ci cilin­dri che ha fat­to storia.

Ph. Aston Martin ©

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