Grazie alla sinergia tra Ferrari e Shell, il nuovo motore Superfast è già riuscito a raggiungere target prestazionali molto validi, recuperando la potenza altrimenti ridotta dall’aggiunta dell’etanolo all’interno della nuova miscela prevista per il 2022.

Per quan­to dif­fi­cile pos­sa essere trac­cia­re un quadro chiaro di ognuno degli svilup­pi mes­si in atto in quel di Maranel­lo, diverse sono le notizie riguardan­ti l’evoluzione oper­a­ta in mate­ria motoristica.

Pare, infat­ti, che il lavoro por­ta­to sul Super­fast stia incom­in­cian­do a dare i frut­ti desiderati, col pri­mo di questi iden­ti­fi­ca­bile nel recu­pero di poten­za seg­nala­to già dalle prime prove del­la nuo­va unità motrice des­ti­na­ta a fare il suo debut­to nel 2022 appe­na inaugurato.

La futu­ra Pow­er Unit, real­iz­za­ta sul­la base del motore 065/6 con cui la Fer­rari ha con­clu­so il cam­pi­ona­to 2021, sarà sogget­ta all’adozione del­la nuo­va mis­cela a base di com­bustibile fos­sile ed etanolo, con quest’ultimo iden­ti­fi­ca­bile come 10% del totale pre­sente in ser­ba­toio e, per questo, siglato come E10. L’utilizzo di tale ele­men­to dovrebbe portare, sec­on­do le stime di Mat­tia Binot­to, ad una perdi­ta di cir­ca 20 CV di poten­za che, al fine di ess­er recu­perati, ha richiesto un lavoro di riprog­et­tazione delle camere di com­bus­tione da parte del­lo staff di Enri­co Gualtieri, respon­s­abile dei motoristi del­la Scud­e­ria, e dell’ingegner Wolf Zim­mer­man, con­sid­er­a­to una delle fig­ure di spic­co tra i padri del nuo­vo propulsore.

Uni­ta­mente al lavoro com­pi­u­to sul ban­co pro­va, altret­tan­to impor­tante è sta­to lo stu­dio effet­tua­to dal for­n­i­tore e spon­sor del­la Fer­rari, ovvero la Shell, che è sta­ta per questo ele­va­ta a “inno­va­tion part­ner”. La trasfor­mazione del­lo sta­tus da sem­plice for­n­i­tore di car­bu­rante a part­ner di inno­vazione ha per­me­s­so di lavo­rare pro­fon­da­mente sul­la com­po­sizione chim­i­ca del nuo­vo com­bustibile, alla quale si è giun­ti dopo una serie di anal­isi di lab­o­ra­to­rio e di con­seguen­ti prove al banco.

Il lavoro in ques­tione si som­ma agli sforzi pro­fusi per ren­dere il motore tan­to prestante quan­to durev­ole, in ottem­per­an­za al con­ge­la­men­to pre­vis­to fino al 2025, al fine di pot­er com­petere ad armi pari con Hon­da e Mer­cedes, anch’esse legate a part­ner strate­gi­ci in gra­do di portare avan­ti un lavoro sim­i­le in vista del­la futu­ra tran­sizione ver­so i bio-car­bu­ran­ti, col pri­mo step al momen­to rap­p­re­sen­ta­to dall’introduzione dell’E10.

L’aria di fidu­cia sem­bra, dunque, tornare ad aleg­gia­re in quel di Maranel­lo. Tut­tavia, così come ogni lavoro pro­prio dell’ambito com­pet­i­ti­vo, bisogna aspettare il respon­so super partes del­la pista, che arriverà a tut­ti solo in occa­sione dei test pre­visti a Mar­zo.

Only time will tell…

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

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