Di certezze alla fine del Gran Premio di Abu Dhabi ce ne sono poche, considerate le due proteste (poi andate a vuoto) firmate Mercedes. Tra i pochi verdetti sicuri, comunque, troviamo il fatto che la Ferrari sia la prima inseguitrice dei due team leader. E, soprattutto, che dalla prossima stagione si volta pagina. O meglio: si deve voltare pagina.

L’obiettivo di inizio sta­gione era quel­lo di arrivare terzi, all’epoca sem­bra­va un ecces­so di ottimis­mo. Dopo il dis­as­troso 2020, la nuo­va sta­gione era com­in­ci­a­ta con il tim­o­re che i miglio­ra­men­ti promes­si non sareb­bero sta­ti suf­fi­ci­en­ti. Nel­la notte di Abu Dhabi, invece, la Scud­e­ria Fer­rari fes­teggia un soli­do podio tra i costrut­tori, dietro a Mer­cedes e Red Bull e con un dis­cre­to van­tag­gio su una McLaren che, dopo la doppi­et­ta di Mon­za, si è let­teral­mente are­na­ta: da allo­ra, 103 a 60 per le Rosse, che nelle ultime cinque gare diven­ta un 73–21 da knock out.

Il tito­lo di “pri­mi degli altri” viene con­fer­ma­to anche tra i piloti. In questo caso, la sor­pre­sa sta nel fat­to che a con­quistare il quin­to pos­to nel­la grad­u­a­to­ria piloti sia Car­los Sainz, nov­el­lo fer­rarista, che nei pronos­ti­ci sta­gion­ali ed, ancor più, in quel­li che pre­cede­vano l’appuntamento con­clu­si­vo del­la sta­gione avrebbe dovu­to soc­combere a Charles Leclerc. Dopo le qual­i­fiche, con lucid­ità, anche lo spag­no­lo si era det­to con­sapev­ole che il quin­to pos­to sarebbe sta­to dif­fi­cile da con­quistare e che, soprat­tut­to, l’obiettivo era rag­giun­gi­bile solo a con­dizione di even­ti par­ti­co­lari che dan­neg­giassero Leclerc e Nor­ris, che lo pre­cede­vano di 8,5 e 4,5, rispettivamente.

Gli even­ti sono arrivati. Al momen­to del­la Vir­tu­al Safe­ty Car causa­ta dal ritiro di Anto­nio Giov­inazzi, Charles Leclerc è nono, super­a­to da Bot­tas solo un paio di giri pri­ma, ma a pochi sec­on­di di dis­tac­co da Sainz e Nor­ris, che pre­ce­dono il fin­lan­dese. Il team chia­ma il mon­e­gas­co per un cam­bio gomme, col risul­ta­to di far­gli perdere posizioni, per­ché è l’unico a fare la sos­ta insieme alle Red Bull, che godono di un soli­do mar­gine su chi le insegue e a Gasly ed Alon­so che sono anco­ra sulle hard con cui era­no par­ti­ti. La gara e la quin­ta posizione di Charles sono com­pro­messe, entra nel­la top ten gra­zie al ritiro di Perez e al pit stop in regime di Safe­ty Car di Ricciardo.

Al quar­an­tanoves­i­mo giro, invece, Lan­do Nor­ris subisce una foratu­ra e deve fer­mar­si, per­den­do la quin­ta posizione in gara che gli avrebbe assi­cu­ra­to il quin­to pos­to anche nel­la clas­si­fi­ca del Cam­pi­ona­to. Scende all’ottavo, risale set­ti­mo per il ritiro di Perez, ma tut­to questo va a van­tag­gio di un Car­los Sainz, pre­ciso e veloce, che ottiene il doppio sor­pas­so in clas­si­fi­ca ed il quar­to podio stagionale.

Al di là del ten­ta­ti­vo mal rius­ci­to con Leclerc, anche ad Abu Dhabi, il team ha mostra­to le sue qual­ità. In par­ti­co­lare, i piloti han­no dimostra­to di essere la pietra ango­lare su cui costru­ire il futuro del team. Il tal­en­to di Charles Leclerc è cristalli­no, gli per­me­t­terebbe di riva­leg­gia­re con Hamil­ton e Ver­stap­pen, ha mostra­to miglio­ra­men­ti impor­tan­ti nelle aree in cui ave­va qualche lacu­na, come la ges­tione degli pneu­mati­ci, anche se fa anco­ra qualche errore di trop­po. È prob­a­bile che queste sba­va­ture deriv­i­no dal­la voglia di esprimere tut­ta la veloc­ità di cui è capace, finen­do per chiedere trop­po alla vet­tura. Si può pen­sare che la già grande voglia di riscat­to che lo ani­ma, sarà anco­ra più forte dopo il sor­pas­so subito in extrem­is dal com­pag­no di squadra.

Car­los Sainz, invece, è arriva­to a Maranel­lo aven­do cuci­to addos­so il ruo­lo di sec­on­da gui­da. È sta­to il pilota più veloce ad adeguar­si al nuo­vo team, tra quel­li che han­no cam­bi­a­to casac­ca, ha com­in­ci­a­to comunque un po’ in sor­di­na e sen­za clam­orosi squil­li di trom­ba, con l’eccezione del sec­on­do pos­to nel GP di Mona­co. Poi, un po’ per vol­ta, ha alza­to il tiro; ha commes­so qualche errore, ma si è sem­pre, imme­di­ata­mente riscat­ta­to, miglio­ran­do il liv­el­lo delle sue prestazioni, sen­za perdere in solid­ità ed in costan­za. La for­tu­na di Monte-Car­lo è sta­ta com­pen­sa­ta dal­la sfor­tu­na e, guar­da un po’, dalle deci­sioni del­la Race Direc­tion ad Hun­garor­ing. Nelle fasi finali del­la sta­gione, ha saputo fare un ulte­ri­ore step, pre­mi­a­to da ques­ta gara finale, in cui è sta­to impec­ca­bile sia nelle qual­i­fiche che in gara, trovan­dosi al pos­to gius­to nel momen­to gius­to. Car­los ha dichiara­to che nel 2022 vor­rà fare anco­ra meglio, mag­a­ri lottare per vit­to­rie e posizioni in clas­si­fi­ca anco­ra più nobili.

Il sog­no di Car­los, la voglia di riscat­to di Charles. Tut­to pas­sa inevitabil­mente da una ques­tione, fon­da­men­tale, ma che oggi si può esprimere con un enorme pun­to inter­rog­a­ti­vo: quan­to sarà vali­do il prog­et­to del­la nuo­va vet­tura? Quan­to bene i prog­et­tisti del­la GES avran­no saputo inter­pretare il nuo­vo rego­la­men­to, indi­vid­uan­do quelle zone grigie che per­me­t­tono di fare il salto di qual­ità? Quan­to saran­no sta­ti bravi gli altri team, allo stes­so tem­po? La Scud­e­ria Fer­rari, in questi due anni di vera e pro­pria ricostruzione, ha saputo miglio­rare in tan­tis­si­mi aspet­ti. Ha cor­ret­to orga­niz­zazione, pro­ce­dure, strut­ture che, a causa delle tante lacune, han­no reso dif­fi­cile esprimere appieno il poten­ziale del team, negli ulti­mi anni. A questo pun­to, davvero, man­ca solo la vettura.

Immag­i­nan­do un ipoteti­co pas­sag­gio di con­seg­ne, alla nuo­va crea­tu­ra di Maranel­lo, se potesse par­lare la SF21 direbbe: “Par­lo a nome mio e delle mie sorelle ibride, dal­la F14‑T alla SF1000. Abbi­amo dato tut­to quel­lo che ave­va­mo, qual­cu­na di noi è rius­ci­ta meglio, qual­cu­na peg­gio. Ora la For­mu­la 1 vol­ta pag­i­na ed è il momen­to, per noi, di salutare e ringraziare chi ci ha guida­to, chi ci ha prog­et­ta­to, chi ci ha cre­ato, ci ha cura­to ed aggius­ta­to quan­do ave­va­mo prob­le­mi. A volte siamo arrivate vici­no agli obi­et­tivi più impor­tan­ti, altre volte abbi­amo sof­fer­to e fal­li­to. È il momen­to di las­cia­re il pos­to a chi ver­rà, con l’augurio che pos­sa arrivare dove noi non siamo state capaci di arrivare. Forza Fer­rari!

Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

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