Hamilton vince il Gran Premio dell’Arabia Saudita. Una gara folle, in pista — ma soprattutto — fuori. Secondo un discutibile Verstappen, terzo Bottas, in volata su Ocon. Le due Ferrari di Leclerc e Sainz chiudono in settima e ottava piazza, in una gara negativamente piena di colpi di scena. La resa dei conti arriva davvero ad Abu Dhabi.
La notte di Jeddah abbraccia un appuntamento che si preannuncia da brivido. Dopo l’antipasto della qualifica, ci siamo. Penultimo calcio di rigore. La tensione sale. Una lotta tra titani, una battaglia epica, una sfida che è già leggenda dal primo appuntamento di questo straordinario 2021. Anche se pregno di polemica. Ci siamo. Lewis e Max. Per Red Bull una gara in salita, per Mercedes l’occasione di un recupero. Per Ferrari, la possibilità di un podio. Via. Tutto fila liscio. I primi tre fuggono, seguiti da Leclerc e Perez.
La prima, e temuta, Safety Car arriva a un quinto di gara svolta. La Haas di Mick Schumacher si schianta in barriera. E inizia il valzer dei pit stop: entrano anche i due Mercedes, Leclerc, mentere resta fuori Verstappen. Notare come Bottas, prima di entrare ai box, rallenta visibilmente per tappare l’olandese… furioso per la scelta del muretto, che prega per l’entrata di un’altra Safety. Ma arriva il grande jolly per cambiare gomma: al tredicesimo giro arriva la bandiera rossa ed è polemica.
Il Gran Premio riprende dalla griglia di partenza, con dal palo Verstappen seguito da Hamilton e Bottas. Verstappen esce dalla pista e rientra, chiudendo Hamilton. Ma dietro accade il botto, con Mazepin e Perez out. Ed è ancora Red Flag. Ma la telenovela continua, con la griglia di partenza che, invece che stabilita dal regolamento, si decide con una trattativa: Masi propone alla Red Bull di far partire Verstappen alle spalle di Hamilton, al posto di far partire un’investigazione. “Max parte dietro Hamilton se Ocon parte primo”, risponde il team austriaco. Ancora una volta le decisioni della direzione gara lascia a bocca aperta.
Attesa, si riparte dal rettilineo principale. Si spengono i semafori e Hamilton si trova a sandwich tra Verstappen e Ocon, toccando il francese. L’olandese vola, compie un sorpasso all’interno con una staccata straordinaria, con Lewis che riesce a prendere l’Alpine. E siamo solo al diciottesimo giro dei cinquanta previsti. Virtual Safety Car per un contatto fra Tsunoda e Vettel, con Sainz e Leclerc, dietro di loro, ora in ottava e nona piazza. Al trentacinquesimo passaggio la classifica dice Verstappen, Hamilton, Ocon, Ricciardo, Bottas, Gasly, Giovinazzi e i due Ferrari. Lewis si avvicina, man mano, e attacca. “Questo è un pazzo” dice il campione in carica in merito a una difesa discutibile.
Red bull dice a Max di cedere la posizione, ma frena davanti ad Hamilton che lo tampona e danneggia l’ala. È subito investigazione. 5 secondi di penalità per Verstappen. Ma Hamilton prende ancora la posizione sulla monoposto numero 33. La parte Mad di Max è tornata in superficie, silenziosa per troppo tempo. 395.5 VS 395.5. I due pugili arrivano all’ultimo appuntamento in calendario a pari punti. Nella storia della Formula 1 è accaduto solo nel 1974, quando a duellare erano Emerson Fittipaldi e Clay Regazzoni.
Ora, cuori e pulsazioni puntate ad Abu Dhabi. La sentite questa nuova sensazione ? Quell’ansietta che ti fa realizzare che finalmente tra 7 giorni — no, non vuole essere una citazione di The Ring — sapremo il nome del campione del mondo di questa incredibile, finalmente non scontata, imprevedibile, emozionante, lunga stagione di Formula 1? Si prevede un finale indimenticabile. Masi permettendo.
Meno uno.
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