Una gara nata storta, con la penalità prima e la partenza sbagliata poi. Stavolta però Valtteri stava recuperando, prima che i suoi sogni di podio scoppiassero insieme alla sua anteriore sinistra.

Se l’as­sun­to omeri­co per cui “presto invec­chi­ano gli uomi­ni nelle dis­avven­ture”, allo­ra Bot­tas dovrebbe avere ormai una cinquan­ti­na d’an­ni, som­man­do insieme tutte le sfor­tune che gli sono cap­i­tate da quan­do ha mes­so piede all’in­ter­no del box Mer­cedes, ormai cinque anni fa.

Per for­tu­na, Valt­teri sem­bra anco­ra un trentenne nonos­tante tut­to ciò che ha dovu­to subire. Tale è ed è sta­to il suo rap­por­to con la sfor­tu­na, che inizio ormai a credere che nel­la vita ci siano due cose certe: la morte e la sfi­ga di Bottas.
Eppure, domeni­ca scor­sa, il fin­lan­dese sta­va facen­do molto bene, in una gara non cer­to sem­plice. Pri­ma, a meno di un’o­ra dal­lo speg­n­er­si dei semafori, arri­va la notizia delle tre posizioni di penal­ità per non aver rispet­ta­to le bandiere gialle in qual­i­fi­ca, poi una parten­za asso­lu­ta­mente da dimen­ti­care. Valt­teri, che si era guadag­na­to il lato puli­to del­la pista con il ter­zo pos­to in qual­i­fi­ca, dopo la retro­ces­sione non è rius­ci­to a trovare la quadra, il gius­to bilan­ci­a­men­to tra gas e frizione. Lo sfi­lano in tan­ti, ritrovan­dosi così undices­i­mo alla fine del pri­mo giro.

Sem­bra­va una gare come tante altre, con Lewis che scap­pa e Bot­tas intrup­pa­to nelle retro­vie, inca­pace di super­are. Invece, ques­ta vol­ta, non si è las­ci­a­to abbat­tere. Dopo una deci­na di giri, infat­ti, parte la rimon­ta. Il pri­mo sor­pas­so è sta­to notev­ole, con Bot­tas che si but­ta all’in­ter­no di Tsun­o­da men­tre Stroll, anche lui ingag­gia­to in quel­la che è una bagarre a tre, si lan­cia all’ester­no del pilota giap­ponese. Dopo aver sfi­la­to così Yuki, Bot­tas si divo­ra anche Sainz e Stroll pri­ma e Ocon poi. Così, gra­zie anche alle soste di Perez e Lan­do Nor­ris, il fin­lan­dese si ritro­va vir­tual­mente sul podio.
Una sol­i­da rimon­ta, come non se ne vede­vano da tem­po da parte del­l’ex pilota del­la Williams che sem­bra oggi in otti­ma for­ma. Tut­to molto bel­lo, almeno fino al giro 33, quan­do lo pneu­mati­co ante­ri­ore sin­istro si squar­cia, cau­san­do una foratu­ra con con­seguente escur­sione fuori pista del dri­ver di Nas­to­la. Il tut­to in Cur­va 7, con anco­ra metà trac­cia­to da per­cor­rere pri­ma di arrivare ai box.

Rien­tr­erà in pista tredices­i­mo, con un eter­nità di dis­tac­co dai piloti di ver­tice e dal­la zona pun­ti, tan­to che la squadra decide di riti­rare la vet­tura per sal­va­guardare motore e mec­ca­ni­ca in vista dei prossi­mi impeg­ni. Così, men­tre i mec­ca­ni­ci spin­gono la mono­pos­to numero 77 all’in­ter­no del box, lo sguar­do di Valt­teri dice tut­to: per­so nel vuo­to din­nanzi a sé, inten­to a rimug­inare su una sto­ria d’amore, quel­la tra lui e la Mer­cedes, che pote­va essere bel­la ed inten­sa come l’az­zur­ro dei suoi, ma è invece gri­gia come il col­ore delle (vec­chie) frec­ce d’argento.

Ph. Daim­ler AG ©

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