Lewis Hamilton vince nella notte del Qatar davanti a Verstappen, autore di una partenza perfetta. Conquista il terzo posto Fernando Alonso, che torna sul podio dopo sette anni di digiuno.
Colpi di scena su colpi di scena, sin dalla griglia di partenza totalmente scombinata dalla seconda alla settima posizione. Sul rettilineo, pronte, ci sono le monoposto di Hamilton, Gasly, Alonso, Norris, Sainz, Bottas, Tsunoda e…Verstappen.
Per l’olandese, una gara ancora più in salita. Si spengono i semafori e il primo Gran Premio del Qatar nella storia della Formula 1 prende vita. I due rivali sono autori di una partenza incredibile: parte bene Lewis, parte bene Max che recupera subito quattro posizioni. Un via super anche per Fernando Alonso: il vecchio leone passa l’AlphaTauri ed è secondo.
Al quarto giro Verstappen è terzo, al quinto è terzo. La caccia al rivale è apertissima. “Forza Bottas, passa queste macchine”, dice Toto Wolff al finlandese tappato in 11esima piazza e autore di una partenza da gambero. La W12 riesce a prendere sia Tsunoda che Stroll, mentre la seconda guida Red Bull, si trova in sesta posizione sempre più vicino a Norris. Il britannico della McLaren, al 12esimo passaggio, riesce a prendere Gasly, portandosi all’inseguimento dell’Alpine.
Il tempo di una tornata e il francese del team di Faenza viene anche sopraggiunto da Perez, e passa dai box per rientrare in pista 18esimo. 15esimo giro e Bottas, svegliatosi d’incanto, passa Sainz salendo in settima posizione, poi è sesto dopo aver preso anche Ocon.
Giro 18 ed è box per Verstappen: gomma bianca per tentare di andare fino in fondo. Mercedes si mette in marcatura, facendo subito rientrare Lewis che mantiene la leadership della corsa.
Al 24esimo passaggio è il turno di Fernando. Anche lui gomma bianca ed è ottavo, dietro a chi, tranne i due duellanti al titolo, non ha ancora effettuato il pit stop. Il valzer delle soste continua con i due Ferrari al 28esimo giro, con Leclerc 13esimo e Sainz in decima posizione.
Perez, dopo una strepitosa difesa dello spagnolo dell’Alpine, sale in quarta piazza. Mentre lì, in cima, Lewis e Max danno il via a una partita di ping pong per la conquista del giro veloce. Colpo di scena al giro 34: foratura per Valtteri Bottas all’anteriore sinistra, che regala il podio a Perez e che incredibilmente riesce a riportare ai box la sua Mercedes, rientrando in pista 14esimo.
Verstappen effettua una seconda sosta, alla 42esima tornata, seguito da Perez ed Hamilton. Siamo a poco più di dieci giri dal termine, ma la tensione è tangibile. Con il pit di Perez, Fernando Alonso è terzo. Se riuscisse nell’impresa, risalirebbe su un podio iridato dopo l’Ungheria del 2014.
Dieci giri alla fine e Perez prende la posizione su Ocon, ed è quinto. Ritiro per Bottas, a sei giri dalla bandiera a scacchi, mentre altri piloti come Russell, Norris e Latifi sono vittime di una foratura. La causa? I cordoli.
Tre giri al traguardo, ed è Virtual Safety Car. Ed eccola, finalmente, la bandiera a scacchi: con Lewis Hamilton che vince, davanti Max Verstappen e uno straordinario — e ben ritrovato — Fernando Alonso.
Il terzultimo calcio di rigore viene segnato da Hamilton.
Meno due.
Che Mondiale.
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