Nel 1986, Mercedes introduce la C126 560 SEC, spinta dal fantastico M117E56, ultima evoluzione del motore M117E50. Nella versione senza catalizzatore, questo V8 da 5547 cc³ erogava la bellezza di 300 CV a 5000 giri al minuto, con una coppia massima di 455 Nm. Ma per un tuner chiamato Koenig Specials, quei numeri non erano abbastanza impressionanti. Forse per questo, fece colpo su una personalità non certo di poco conto, che di nome fa Sylvester, e di cognome Stallone.
Gli anni Ottanta fecero letteralmente esplodere il fenomeno del tuning: migliaia di appassionati sparsi per il globo terrestre si erano ormai decisi a modificare le proprie vetture con il solo ed unico obiettivo di renderle uniche ed inconfondibili, anche se spesso i gusti non erano esattamente in linea con la nostra definizione di “bello”, tantomeno di “sobrio”. Detto questo, va specificato come non solo i possessori di auto di livello medio-basso scelsero di dar vita a varianti uniche, ma come anche i proprietari di vetture blasonate scelsero di fare lo stesso. Presero vita, di conseguenza, le cosiddette “tuner house” tedesche, ovvero aziende specializzate nella creazione di kit di trasformazione a 360 gradi, dal look alla meccanica, passando per motore e interni.
In quegli anni, tra le tuner house che si erano specializzate in autovetture di lusso, spiccavano aziende tuttora in auge, quali Gemballa e Brabus. A questi si aggiungeva un nome ormai quasi sconosciuto: Koenig Specials, meglio noto semplicemente come Koenig. Specializzatosi nella modifica di Ferrari, tanto da far infuriare il Drake, Koenig divenne famosissimo negli ultimi due decenni del secolo scorso. Ma Koenig non era solo Ferrari.
Corre il 1981 quando, al Salone di Francoforte, Mercedes presenta al pubblico la C126, ovvero una versione coupé due porte della W126 berlina. Per coloro che non sono familiari ai codici di produzione della Casa di Stoccarda, stiamo parlando di quel modello commercializzato con il nome di Classe S. Una vettura elegante, raffinata e al contempo sportiva, disegnata dal friulano Bruno Sacco, che racchiudeva tutta la tecnologia che Mercedes aveva a disposizione in quel periodo storico. La vettura era infatti dotata di ABS e ASR (un sistema di antislittamento a controllo elettronico), mentre la scocca della vettura fu progettata per la prima volta utilizzando il CAD, che permise di perfezionare ulteriormente il concetto di deformazione programmata.
Al vertice della gamma, dal 1986, viene introdotta la 560 SEC, spinta dal fantastico M117E56, ultima evoluzione del motore M117E50, ovvero il primo monoblocco a non fare uso della ghisa, sostituita da una particolare lega di alluminio e silicio. Nella versione senza catalizzatore, questo V8 da 5547 cc³ erogava, grazie alla nuova iniezione meccatronica Bosch KE-Jetronic, la bellezza di 300 CV a 5000 giri al minuto, con una coppia massima di 455 Nm disponibile già a 3750 giri al minuto.
Vista l’auto, Koenig non si fece pregare due volte, e decise di metterci subito le mani. Il risultato è estremo, come potete vedere dalle immagini. La vettura che vi mostriamo dispone del body-kit denominato “Version II”, caratterizzato da paraurti dal design decisamente più aggressivo, oltre che da una vista laterale totalmente ridisegnata e di sicuro impatto, anche grazie ai cerchi Momo da 17 pollici. Ma le modifiche non coinvolsero solamente il cofano. Nel vano motore, infatti, alloggia un M117E56 che vanta un raro turbocompressore Albrex, capace di far lievitare la potenza a quota 405 CV, scaricati rigorosamente sulle sole ruote posteriori. Lo splendido esemplare mostratovi è stato battuto all’asta da RM Sotheby’s a Londra lo scorso 6 Novembre, senza essere stato venduto per il mancato raggiungimento del prezzo di riserva, fissato poco sotto i 150.000 euro.
Acquistarla, significherebbe anche tornare indietro nel tempo e sentirsi Rocky Balboa. Il motivo? Sylvester Stallone, ai tempi, rimase talmente colpito dalle prestazioni e dal look della vettura firmata Koenig Specials, che scelse senza esitazione di acquistarne un esemplare, molto simile a quello mostratovi nelle immagini.
Ph: Courtesy of RM Sotheby’s ©