2021 Sao Paulo Grand Prix, Sunday - LAT Images

Sullo storico tracciato di Interlagos va in scena un week-end di puro spettacolo, partendo dalle qualifiche del venerdì per poi passare alla Sprint Qualifying del sabato e, infine, arrivando alla gara della domenica. Ad esultare sul gradino più alto del podio, questa volta, è Lewis Hamilton, il quale, grazie all’ennesima impresa di una carriera da autentico supereroe di questo sport, riesce ad accorciare in classifica sul proprio rivale nella lotta all’iride. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.

Lewis Hamil­ton, voto 10: il tito­lo irida­to sem­bra­va ormai esser­gli scap­pa­to dalle mani, ma, hey, niente pau­ra: è di un sette volte Cam­pi­one del Mon­do che sti­amo par­lan­do. E a quan­to pare il buon Lewis ci ha tenu­to a ricor­dar­lo a tut­ti per­sonal­mente, con una cor­sa delle sue. Ed ecco, allo­ra, che l’Hamilton fred­do e cal­co­la­tore las­cia spazio all’Hamilton cal­do ed istin­ti­vo di un tem­po, all’interno di una rimon­ta dal val­ore ines­tima­bile. Come se non bas­tasse, ciliegi­na sul­la tor­ta, un sor­pas­so da man­uale del­la For­mu­la 1 ai dan­ni di un cer­to Max Ver­stap­pen, non pro­prio l’ultimo arriva­to ecco. SUPER HERO.

Max Ver­stap­pen, voto 9: ques­ta vol­ta nem­meno Super Max può nul­la con­tro il binomio Hamil­ton-W12. La supe­ri­or­ità tec­ni­ca del­la scud­e­ria di Brack­ley, infat­ti, è parsa evi­dente dopo appe­na pochi giri sul suo­lo brasil­iano, tut­tavia l’olandese non ha volu­to saperne di dar­la vin­ta al pro­prio rivale, non sen­za lottare almeno. Va quin­di apprez­za­ta la forza di volon­tà mes­sa in pista anche in quest’occasione, dal­la quale traspare l’attitudine di un cam­pi­one, di un numero uno. Det­to questo, ci aspet­ti­amo di ved­er­lo anco­ra più agguer­ri­to nei restanti appun­ta­men­ti di questo cam­pi­ona­to spet­ta­co­lare. ARRENDERSI MAI.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©

Valt­teri Bot­tas, voto 7.5: dopo un Gran Pre­mio del Mes­si­co per lui a dir poco dis­as­troso, riesce parzial­mente a riscat­tar­si, aiu­tan­do il pro­prio com­pag­no di squadra nel­la real­iz­zazione di quel­la che, a giochi con­clusi, è a tut­ti gli effet­ti un’impresa. Nel cor­so del saba­to, infat­ti, risul­ta fon­da­men­tale il suo con­trib­u­to alla causa, quan­do, dopo aver­la infi­la­ta alla pri­ma cur­va, riesce a tenere alle pro­prie spalle per tut­to il tem­po la Red Bull di Ver­stap­pen, facen­dogli così perdere la pole posi­tion. Tut­to som­ma­to, niente male. RISCATTO.

Ser­gio Perez, voto 8: in queste ultime uscite, il mes­si­cano si sta con­fer­man­do con sem­pre più insis­ten­za l’aiutante ide­ale, il com­pag­no che tut­ti vor­reb­bero al pro­prio fian­co. La cor­sa brasil­iana non fa eccezione: lo sa bene Lewis Hamil­ton, il quale, pro­prio quan­do pen­sa­va di essere rius­ci­to a sbaraz­zarsi del fedele scud­iero del leader del­la clas­si­fi­ca piloti, ha vis­to ricom­par­ire davan­ti al muso del­la sua W12 un’ingombrantissima RB16B. Più di così, ones­ta­mente, non pote­va fare. BRACCIO DESTRO. 

Charles Leclerc, voto 7.5: è incred­i­bile con­statare come, anche quan­do si tro­va in evi­dente dif­fi­coltà rispet­to al pro­prio vici­no di box, alla fine riesca sem­pre a piaz­zare la zam­pa­ta deci­si­va nei momen­ti che con­tano vera­mente. Il fine set­ti­mana di Inter­la­gos ne è la pro­va. In qual­i­fi­ca e nel cor­so del­la Sprint Qual­i­fy­ing, infat­ti, lo abbi­amo vis­to sof­frire, non solo nel con­fron­to con Sainz, ma anche in quel­lo con Nor­ris e la sua McLaren, tut­tavia, la domeni­ca il mon­e­gas­co pare trasfor­mar­si, recu­peran­do di colpo l’ottimo sta­to di for­ma che pare­va per­du­to. Buon per lui. PARKOUR. 

Ph. Fer­rari Media Center ©

Car­los Sainz, voto 7.5: in questo momen­to prob­a­bil­mente nes­suno vor­rebbe essere Car­los Sainz. Vedere il pro­prio com­pag­no di squadra pren­der­si la sce­na, dopo aver fat­to meglio di lui in ogni ses­sione antecedente alla gara, deve fare male, e non poco. For­tu­nata­mente, esiste un’attenuante, dal momen­to che il col­le­ga del­lo spag­no­lo è Charles Leclerc, uno dei tal­en­ti più puri pre­sen­ti attual­mente sul­la griglia di parten­za, tut­tavia ci vor­rà del tem­po per smaltire la delu­sione. Res­ta la magra con­so­lazione dell’ottimo ter­zo pos­to ottenu­to al ter­mine del­la pro­va del saba­to. RODODENDRO.

Pierre Gasly, voto 6/7: una prestazione dif­fi­cile da decifrare, la sua. Fin dal ven­erdì la sua AlphaTau­ri sem­bra estrema­mente com­pet­i­ti­va, per poi andare a speg­n­er­si ses­sione dopo ses­sione. Il set­ti­mo pos­to finale, per­tan­to, dopo esser­si illu­so di pot­er stare davan­ti alle Fer­rari, ha sicu­ra­mente un sapore amaro. MIRAGE. 

Este­ban Ocon, voto 6.5: per lui, invece, vale il con­trario di quan­to det­to per il pro­prio con­nazionale in forza al team di Faen­za. Il suo week-end, infat­ti, è tut­to un crescen­do, dal momen­to che il francese dell’Alpine riesce a qual­i­fi­car­si dec­i­mo al ter­mine del­la manche del ven­erdì, per poi tagliare il tra­guar­do in nona posizione al saba­to e, infine, con­clud­ere otta­vo al ter­mine del­la gara di domeni­ca. Sicu­ra­mente un trend molto pos­i­ti­vo. STONKS.

Ph. Alpine F1 Team ©

Fer­nan­do Alon­so, voto 6: nonos­tante il risul­ta­to finale non sia nul­la di ecla­tante, la sua per­for­mance nel­la cor­sa domeni­cale andrebbe fat­ta vedere e rivedere per l’atteggiamento mostra­to alla gui­da. Lo spag­no­lo, infat­ti, non demor­de mai, ges­ten­do magis­tral­mente le gomme e ritar­dan­do la sos­ta più di chi­unque altro nel ten­ta­ti­vo di inven­tar­si qual­cosa di diver­so. Com­plice un errore dei mec­ca­ni­ci al momen­to del pit-stop, alla fine deve comunque arren­der­si sia a Gasly che ad Ocon. Ad ogni modo, lo spir­i­to mes­so in cam­po è sicu­ra­mente da ammi­rare. TIGNOSO.

Lan­do Nor­ris, voto 5: e pen­sare che, per un atti­mo, ave­va accarez­za­to l’idea di ripren­der­si nel­la sua per­son­alis­si­ma sfi­da con Leclerc, prece­den­do quest’ultimo al ter­mine del­la Sprint Qual­i­fy­ing. Il sog­no del bri­tan­ni­co però dura poco: il risveg­lio è bruschissi­mo. Dopo appe­na due­cen­to metri dal via del­la cor­sa, infat­ti, deve fare i con­ti con una foratu­ra procu­ratasi in segui­to ad un con­tat­to con la Fer­rari di un incolpev­ole Car­los Sainz. Esat­ta­mente quel­lo che non vol­e­va. HEARTBROKEN. 

Ph. Daim­ler AG copyright ©

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