Lewis Hamilton vince il Gran Premio di San Paolo, dopo 71 giri di strategia, attacco, sorpassi, e difesa, di forza. Secondo Verstappen, terzo Bottas, seguito da Perez e dai due Ferrari, Leclerc e Sainz.
Interlagos, terra di imprevisti, sorprese, consacrazioni e… soap opera. Una soap che ha regalato ulteriore sprint alla garetta del sabato, resa brillante dalla rimonta di Lewis Hamilton e dalla terza piazza di Sainz. Siamo al terzo dei sei calci di rigore totali, ed Hamilton deve provare a far goal calciando da metà campo, mentre Max ha davanti a sé una porta quasi vuota. Tutto è pronto, si comincia.
Super Max e super Red Bull: Verstappen prende la prima posizione ai danni di Bottas, soprassato anche da Perez. I due Cavallini agguerriti duellano per la quarta piazza, a favore di Leclerc. Ma Lewis in un lampo arriva, mangia i due rossi e il compagno di squadra. Ed è già a podio. Al sesto giro, per i detriti persi dell’AlphaTauri di Tsunoda dopo un contatto con Stroll, è Safety Car. La corsa riprende al decimo giro, Leclerc tenta l’attacco su Bottas — invano — ma poco dopo entra in scena una Virtual per il contatto tra Mick Schumacher e Raikkonen.
Bandiera verde alla quattordicesima tornata delle settantuno previste. Giro diciotto e arriva la zampata di Hamilton alla prima curva con un soprasso clamoroso su Perez, ma il messicano risponde e il sette volte Campione non fa resistenza. Nello stesso punto, una tornata dopo, arriva la seconda zampata, decisiva e definitiva, che conduce Hamilton alla caccia di Verstappen. Al ventisettesimo giro il britannico entra ai box, rientrando in pista sesto. Seguono la danza della soste: Sainz, poi tredicesimo, Verstappen, poi terzo dietro Perez, Leclerc che scivola nono e Perez, poi quinto.
Il turno di Bottas arriva nel secondo regime di Virtual e, per pochissimo, rientra terzo davanti al messicano della Red Bull. Il leader, al giro trentuno, torna Max, che vede negli specchietti la sagoma della W12 numero 44. Al quarantunesimo passaggio Verstappen torna ai box, rientra quarto alle spalle di Perez mentre Hamilton resta fuori. Cambia gomme Bottas, che si ritrova quinto alle spalle della Ferrari di Lerclerc. Risponde Perez, Bottas passa il monegasco e ora alle spalle del pilota Ferrari c’è la seconda Red Bull.
Ed è il turno di Hamilton, che passa dai box al quarantaquattresimo giro: in Mercedes fanno un po’ di confusione a livello di strategia, copiando il team austriaco in maniera a dir poco illogica. Un errore che riporta l’ordine Verstappen, Hamilton, Bottas e Perez. Arriva l’attacco di Hamilton poche tornate dopo, ma Max accompagna fuori pista il suo avversario senza pietà, che deve accodarsi. Mancano venti giri al termine e il sette volte Campione in carica non molla, restando attaccato all’olandese. “La manovra di Max non è sotto investigazione, Lewis”, si sente nel team radio. “Ovviamente!”, risponde furioso. I giri diminuiscono e la tensione continua a salire, ma al giro cinquantanove Hamilton colpisce pesantemente il pallone, e fa centro: prende, di forza, la posizione su Verstappen chiudendogli la porta in faccia. Completa il podio Bottas, oggi tornato nel ruolo di gregario. Fuori dal podio Perez, che ruba il punto addizionale del giro veloce a Lewis. E le Ferrari, con Leclerc e Sainz in quinta e sesta piazza, ancora una volta prende vantaggio sulla McLaren, ancora una volta in difficoltà.
Bandiera a scacchi e partita chiusa. Hamilton tira un rigore che vale doppio, in un fine settimana in cui tutto sembrava dovergli andar storto. E invece, il leone ha ruggito.
Meno tre.
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