Sviluppata su base GTC4 Lusso, e realizzata dalla divisione Progetti Speciali su specifica richiesta di un cliente, la nuova Ferrari BR20 si ispira alle storiche 410 SA e 500 Superfast, colpendo per una variazione radicale del volume del lussuoso abitacolo della GTC4.

I design­er diret­ti da Flavio Man­zoni han­no tira­to fuori dal cilin­dro un altro cap­ola­voro. Par­liamo del­la nuo­va Fer­rari BR20, ulti­ma crea­tu­ra del­la divi­sione Prog­et­ti Spe­ciali, com­mis­sion­a­ta da un esi­gente cliente, che ha accom­pa­g­na­to il team di Man­zoni in ogni sin­go­lo pas­so. Real­iz­za­ta su base GTC4 Lus­so, la vet­tura dispone di un V12 da 6.3 litri in gra­do di erog­a­re 690 CV di poten­za e 697 Nm di cop­pia mas­si­ma, dif­feren­zian­dosi dal­la sorel­la per una clas­si­ca impostazione fast­back, che la vede rin­un­cia­re alla sedu­ta pos­te­ri­ore in nome di uno slan­cio mag­gior­mente pro­nun­ci­a­to, che si tra­duce in una lunghez­za totale di 492 cen­timetri, con­tro i 485 del­la GTC4.

Sot­to il pro­fi­lo delle linee, sono evi­den­ti i richi­a­mi stilis­ti­ci alle 410 SA e 500 Super­fast, opere su quat­tro ruote capaci di seg­nare pro­fon­da­mente gli anni Cinquan­ta e Ses­san­ta. Operan­do una “vari­azione rad­i­cale del vol­ume del lus­su­oso abita­co­lo del­la GTC4”, Man­zoni e la sua squadra han­no adot­ta­to una soluzione che crea un effet­to sim­i­le a quel­lo di una cop­pia di archi, che per­corre il cor­po vet­tura in sen­so lon­gi­tu­di­nale, dal mon­tante A fino allo spoil­er pos­te­ri­ore. Il vol­ume pos­te­ri­ore degli archi, sca­v­a­to per dar vita ad un canale aero­d­i­nam­i­co, si tra­duce in uno sfo­go che viene poi nascos­to dal­la fas­cia pos­te­ri­ore nera. Una dinam­i­ca che ricor­da quel­la adot­ta­ta, ad esem­pio, sul­la 599 GTB Fio­ra­no.

Com­ple­tano il quadro esteti­co nuovi grup­pi otti­ci ante­ri­ori rib­as­sati, cer­chi da ven­ti pol­li­ci con fini­ture dia­man­tate real­iz­za­ti su misura, ed un tet­to nero a con­trasto, che si col­le­ga alla per­fezione con il lunot­to. Si seg­nalano anche quat­tro ter­mi­nali di scari­co speci­fi­ci di for­ma cir­co­lare e un retrotreno com­ple­ta­mente ridis­eg­na­to, il quale inte­gra un diffu­sore aero­d­i­nam­i­co dota­to di flap attivi al sot­toscoc­ca. Bel­lis­si­ma, infine, la griglia ante­ri­ore, impreziosi­ta da un ele­men­to in fibra di car­bo­nio e, soprat­tut­to, sul­la parte supe­ri­ore, da un inusuale doppio inser­to cro­ma­to, che ne accen­tua ulte­ri­or­mente lo spir­i­to sportivo.

Splen­di­di, ovvi­a­mente, anche gli interni. Il clas­si­co abita­co­lo Fer­rari si dis­tingue per sedili rivesti­ti in pelle Her­itage Tes­ta di Moro impreziosi­ti da cuci­ture argen­tate a croce rica­mate sulle spalle, il tut­to coa­d­i­u­va­to dal mas­s­ic­cio uti­liz­zo del­la fibra di car­bo­nio, che ritro­vi­amo sui rives­ti­men­ti in rovere del­la panchet­ta pos­te­ri­ore, sul pianale reclin­abile e sulle maniglie lato interno.

Non sono sta­ti nat­u­ral­mente resi noti i costi. Si immag­i­na, comunque, un prez­zo di gran lun­ga supe­ri­ore al mil­ione di euro.

Ph. Fer­rari ©

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