All’Autodromo Hermanos Rodriguez va in scena l’ennesimo capitolo dell’avvincente sfida tra Lewis Hamilton e Max Verstappen per la conquista del titolo iridato. A spuntarla, ancora una volta, è l’olandese di casa Red Bull, che ora può contare su un vantaggio di 19 lunghezze sul proprio rivale numero uno. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata!
Max Verstappen, voto 9: nuova gara, nuova vittoria. Ormai il trend del giovane talento della scuderia di Milton Keynes sembra tracciato. Scattare dalla terza posizione alle spalle di entrambe le W12? Potrebbe sembrare un problema per chiunque, ma non per Super Max, il quale, sfruttando una lacunosa partenza di Valtteri Bottas, tira una staccata all’ultimo respiro, impossessandosi subito della testa della corsa. Unico neo all’interno dell’ennesima prestazione di livello assoluto da parte sua, la qualifica a dir poco deludente, che lo ha visto accontentarsi della terza casella dello schieramento. Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene. VIVA MAX-ICO.
Lewis Hamilton, voto 8.5: sperare in un risultato migliore del secondo posto, per lui, in quest’occasione era pura utopia. Fin dalle prove libere, infatti, era parsa netta la superiorità delle due RB16B sulla W12 del Campione del Mondo, il quale, però, era riuscito ad illudere un po’ tutti con il colpaccio sfiorato in qualifica. La pole position mancata, tuttavia, alla luce dei fatti rappresenta una macchia in quella che è stata la sua performance complessiva, dal momento che una partenza dal palo avrebbe potuto salvarlo, almeno nelle fasi iniziali della gara, dal fulmineo attacco sferrato da Verstappen. Ammirevole, infine, la difesa su un arrembante Sergio Perez. MAI DOMITO.

Sergio Perez, voto 8: a casa sua, il buon Checo si rivela un aiutante di primissimo ordine per il proprio compagno di squadra, facendosi trovare sempre pronto, ogni qualvolta si trattasse di dover dare una mano a quest’ultimo. Inoltre, unire quasi quattrocentomila spettatori sotto un’unica bandiera non è cosa da nulla, anzi: la reazione delle tribune nel tratto dello stadio ad ogni suo passaggio ne è la prova. Come se non bastasse, nei giri conclusivi sfiora l’impresa, avvicinandosi pericolosamente alla Mercedes del sette volte iridato di Stevenage. COSA CHIEDERE DI PIÙ?
Pierre Gasly, voto 8: ogni volta che l’AlphaTauri si rivela competitiva, Pierre Gasly risponde presente. Vuoi per un propulsore Honda particolarmente in forma grazie all’altitudine a cui si trova il circuito messicano, vuoi per la bontà della vettura, decisamente a suo agio tra le curve dell’Autodromo Hermanos Rodriguez, il francese ritrova lo spolvero perduto nelle ultime gare, sfoderando una prestazione delle sue, come non se ne vedevano da tempo. Tenersi dietro le Ferrari, oggi, non è per tutti, e, per questo motivo, il quarto posto finale non può che essere il riconoscimento più adatto a premiare quanto fatto dal francesino nell’arco di tutto il fine settimana. REBIRTH.
Charles Leclerc, voto 7: una prestazione solida, la sua. Il monegasco del Cavallino Rampante, nonostante alla vigilia dell’evento dalle parti Maranello si aspettassero in buona parte il contrario, non ha mai realmente l’occasione di brillare, dovendo quindi accontentarsi, dopo una partenza tanto accorta quanto efficace, di seguire l’AT02 dell’amico Gasly, concludendo di fatto con un quinto posto che sa comunque di bicchiere mezzo pieno. Il motivo? La quinta posizione in classifica, ora occupata da Lando Norris, non sembra più così lontana, e un eventuale sorpasso certificherebbe ulteriormente il suo ruolo di “primo degli altri”. CHI VA PIANO…

Carlos Sainz, voto 7: anche per lui vale quanto detto per Leclerc. Lo spagnolo, dopo una prima fase di gara pressoché identica a quella del proprio vicino di box, opta per una strategia differente da quella di quest’ultimo, decidendo di allungare il primo stint. Alla fine, però, deve anche lui arrendersi all’AlphaTauri di Gasly, restituendo infine la propria posizione al compagno di squadra, che gli aveva precedentemente lasciato strada libera. …VA SANO E VA LONTANO.
Sebastian Vettel, voto 7: partito undicesimo, complice anche una serie di fattori a lui favorevoli, tra cui l’inspiegabile strategia pensata dall’Alfa Romeo per Antonio Giovinazzi, si ritrova in settima posizione, immediatamente alle spalle delle due Ferrari. Certo, il distacco rimediato è importante, tuttavia, considerando il modesto potenziale della vettura attualmente a sua disposizione, non gli si può chiedere di più. I punti racimolati, inoltre, in questo momento valgono oro per la classifica di Aston Martin. ZITTO ZITTO, QUATTO QUATTO.
Kimi Raikkonen, voto 8: andare a punti con un’Alfa Romeo, in questa stagione, costituisce senza dubbio un’impresa. E Iceman, alla veneranda età di quarantadue anni, ci è riuscito. In questo caso, pertanto, possiamo solo applaudire, e goderci le ultime corse di uno dei personaggi più caratteristici di questa era della Formula 1. IL CANTO DEL CIGNO?

Fernando Alonso, voto 7: la sua qualifica tutt’altro che semplice, che l’ha visto classificarsi appena sedicesimo, non lasciava molte speranze per il prosieguo del week-end. Tuttavia, quando ti chiami Fernando Alonso, evidentemente non esistono rimonte impossibili: ogniqualvolta serva lottare, infatti, il Campione spagnolo non si tira mai indietro. Ed ecco che, allora, il nono posto diventa realtà, procurando inoltre punti davvero importanti per la causa della scuderia transalpina. Ovviamente, anche per lui vale quanto affermato per Vettel, parlando della rovinosa strategia di Giovinazzi, tuttavia, la sua rimane una rimonta di tutto rispetto. REMUNTADA.
Lando Norris, voto 6: un week-end a dir poco in salita, quello del giovane talento britannico della McLaren. Alle prese con una penalità che lo costringe a partire dal fondo, il buon Lando riesce a farsi strada nelle retrovie seguendo una guida di lusso, quale Fernando Alonso. Ad ogni modo, il risultato finale non è granché, anche perché Leclerc si fa sempre più vicino nella classifica piloti. Se l’obiettivo rimane quello di concludere appena dietro agli alfieri dei top team, allora serve reagire al più presto. VEDO ROSSO.
Valtteri Bottas, voto 0: fare peggio di così, onestamente, è impensabile. Se fosse stato al volante di una RB16B, il suo voto sarebbe stato un bel dieci, dal momento che proteggere Verstappen in maniera migliore di quanto fatto dal finlandese era oggettivamente impossibile. Woodman, infatti, non solo lascia spazio all’olandese per passare all’esterno, ma allo stesso tempo chiude anche Lewis Hamilton all’interno, non permettendogli di effettuare una staccata profonda. Insomma, una difesa da manuale, se non fosse che guida una W12. FUOCO AMICO.
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