Max Verstappen vince il Gran Premio del Messico, seguito da Lewis Hamilton e Sergio Perez. Aumenta il vantaggio in classifica piloti e costruttori di Red Bull su Mercedes, mentre Ferrari chiude con Leclerc e Sainz in quinta e sesta piazza dietro all’AlphaTauri di Gasly.
Dopo quindici giorni, in una domenica da derby, siamo pronti a vedere l’esito del secondo calcio di rigore. Il primo, determinato e preciso, lo ha messo in rete Max ad Austin. E oggi, chi potrebbe calciare a porta vuota è Lewis, che occupa la prima fila, al fianco dell’inaspettato poleman del sabato, Valtteri Bottas. L’Autodromo dedicato ai fratelli Rodriguez riabbraccia la Formula 1 dopo l’assenza del 2020. Lo fa con il calore dei tantissimi tifosi presenti a Città del Messico e la loro stravaganza, lo fa, facendo vivere un ennesimo attesissimo appuntamento di un Mondiale incredibile.
Tutto è pronto, andale! I primi tre si mettono a ventaglio, ma Verstappen, autore di una partenza ottima, prende la scia di Bottas, passandolo all’esterno e prendendosi la leadership della corsa. Dietro di lui Hamilton, mentre il finlandese va in testacoda toccato da Ricciardo ed è ultimo. Intanto è Safety Car per un contatto tra Tsunoda e Schumacher. La gara riprende al sesto giro con Hamilton in mezzo alle due Red Bull di Verstappen e Perez, quest’ultimo seguito da Gasly, Leclerc e…Giovinazzi, sopravanzato dall’altra Ferrari di Sainz. Hamilton è sotto scacco, Perez è sempre più vicino.
Giro trenta, e Lewis entra ai box, per rientrare alle spalle di Leclerc, che passa dai box il passaggio successivo, ed è nono. Il beniamino Red Bull, invece, aspetta, a differenza di Gasly che fa il suo pit stop e occupa la settima posizione. Quattro tornate dopo, è il turno di Max. Verstappen rientra secondo in pista alle spalle di Perez, padrone di casa, acclamato dalla bolgia messicana. Nelle retrovie, Bottas non riesce a passare Ricciardo se non grazie alla sosta dell’australiano, ma è comunque fuori dalla top 10. Al quarantunesimo passaggio, Checo fa il suo cambio gomme, e Max torna in testa al Gran Premio. Ad aggravare la pessima domenica del finlandese della Mercedes è un pit stop che ha un sapore monegasco… e Bottas sprofonda quattordicesimo.
Mancano una ventina di giri al termine di questa gara ai limiti dei nervi di Lewis, che dagli specchietti inizia a vedere di nuovo Perez il quale, agguerritissimo, man mano si avvicina. “Charles sta facendo molti errori per tenermi dietro, penso”, dice Sainz via radio, e passa il monegasco salendo in quinta posizione. Ma la sfida è lì, per il secondo gradino del podio. Hamilton spinge, ma la sua W12 più di così non va. Non riesce nemmeno a raggiungere il doppiato Norris davanti a sé e ha Perez “speedy Gonzalez” sempre più vicino. La seconda e inutile Mercedes intanto viene chiamata ai box per ben due volte per cercare di togliere il punto addizionale del giro veloce all’olandese nonostante sia sempre bloccato in quattordicesima piazza, sempre dietro Ricciardo.
Ultimo giro, Perez prova l’attacco ma Lewis tiene. E finisce così. Anche il secondo rigore è andato. Max lo segna, insieme a Perez. E questa rete fa ancora più male di quella segnata negli Stari Uniti: l’olandese si allontana dal britannico di 19 punti.
Restano ancora 4 tiri. Adesso la tensione è sempre più palpabile.
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