Chiamarla hypercar sarebbe alquanto riduttivo. La “vettura” a cui SP Automotive ha recentemente dato vita, inaugura di fatto un nuovo segmento: quello delle ultracar. E scordatevi la propulsione elettrica: si chiama Chaos, e ha sotto il suo cofano motore un dieci cilindri che arriva ad erogare, nella sua massima evoluzione, 3108 cavalli.
Il vertiginoso (e quasi incontrollato) aumento di potenza che le aziende automobilistiche stanno rincorrendo, porta inevitabilmente alla nascita di auto destinate a lasciare un segno nella storia del settore. Se le supercar, le megacar e le hypercar non soddisfano pienamente i gusti dei clienti maggiormente esigenti, la vettura che stiamo per presentarvi potrebbe indurli a fare follie: parliamo della Chaos, prima creatura dei greci di Spyros Panopoulos Automotive (meglio conosciuta come SP Automotive).
In controtendenza rispetto alla scelta di innumerevoli brand, che ricercano le prestazioni estreme puntando sulla propulsione elettrica, SP Automotive ha scelto di dotare la Chaos di un motore termico V10 biturbo di 4.0 litri progettato e sviluppato con moderni sistemi di stampa 3D, che hanno portato alla costruzione dei vari componenti: il blocco motore è in lega di alluminio e magnesio, i pistoni e le bielle in titanio, le valvole in titanio ed Inconel.
Gli stessi turbocompressori godono dell’utilizzo della fibra di carbonio abbinata a titanio, magnesio e composti ceramici. La tecnologia, avanzatissima, ha dato origine ad un propulsore senza precedenti, configurabile in due distinte versioni, denominate Earth Version e Zero Gravity. La prima esprime la formidabile potenza di 2078 CV con 1389 Nm di coppia, che permettono alla Chaos Earth Version di toccare da ferma i 100 km/h in 1,9 secondi ed i 300 km/h in 7,9. Se questi numeri non vi impressionano, ecco a voi la Chaos Zero Gravity, che arriva ad erogare 3108 CV coadiuvati da ben 1984 Nm di coppia. La Casa ellenica dichiara che le bastano appena 1,55 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e 7,1 secondi per raggiungere i 300 km/h. Numeri sbalorditivi che il nostro cervello fatica a metabolizzare e a credere reali, ma che di fatto fanno impallidire auto quali Rimac Nevera, SSC Tuatara e Hennessey Venom F5, solo per citarne alcune. Ovviamente, per gestire una tanto imponente quantità di potenza, si è deciso di inviare la cavalleria a tutte e quattro le ruote, attraverso un cambio a doppia frizione ad otto rapporti.
Il look della Chaos è selvaggio ed esagerato come lo è il suo DNA, con una carrozzeria caratterizzata da spigoli vivi e da air intakes che contraddistinguono gran parte del corpo vettura. Secondo i tecnici, si tratta del miglior design aerodinamico mai applicato su un mezzo a quattro ruote, che regala un carico verticale paragonabile a quello di una monoposto di Formula 1. Tale prodigio viene reso possibile anche grazie alla ridottissima altezza da terra ed allo speciale design dei cerchi da 21 (asse anteriore) e 22 pollici (asse posteriore).
Nonostante le sue generose dimensioni (la lunghezza è pari a 505 cm con una larghezza di 207 cm), la vettura riesce a sfruttare la leggerezza dei materiali con cui è costruita, contenendo il peso ad appena 1388 kg, che calano a soli 1272 kg per la versione Zero Gravity. Infatti, il telaio in monoscocca è realizzato in Zylon ed il 78% del corpo dispone di leghe di titanio, magnesio, Kevlar e fibra di carbonio. Quest’ultima, unita alla ceramica, costituisce anche l’impressionante impianto frenante con giganteschi dischi da 482 mm davanti e 442 mm dietro.
L’abitacolo si presenta ai soli due occupanti con una plancia minimale (ed allo stesso tempo futuristica) e funzionale. Il volante integra un touchscreen, mentre un altro schermo è stato posizionato di fronte al sedile passeggero. Nel tempo saranno integrate anche funzionalità in realtà aumentata, riconoscimenti digitali e facciali nonché comandi vocali.
La produzione della nuova Chaos sarà limitata a soli venti esemplari per ciascun continente, e la distribuzione avverrà esclusivamente tramite RM Sotheby’s. Il prezzo di vendita? Ultra anche questo, considerando i circa 5,5 milioni di euro per la “entry level”, che diventano 12,4 milioni per la top di gamma.
Inconcepibile.
Ph. SP Automotive ©