AUTóDROMO JOSé CARLOS PACE, BRAZIL - NOVEMBER 02: An emotional Felipe Massa proudly slaps the Prancing Horse insignia on his chest as he celebrates victory and a well fought season in front of his home fans during the Brazilian GP at Autódromo José Carlos Pace on November 02, 2008 in Autódromo José Carlos Pace, Brazil. (Photo by Rainer Schlegelmilch)

2 Novembre 2008. Seduto nella sua monoposto, parcheggiato nella piazzola del numero uno, Felipe, distrutto, alza la visiera del casco e scoppia in lacrime. 38 secondi e 907 millesimi lo avevano separato dall’occasione di una vita, da quella che si è trasformata nel primo sigillo iridato per chi, nella storia della Formula 1, avrebbe scritto molte pagine, diventando una nuova ed imbattibile leggenda.

Inter­la­gos, 2 Novem­bre 2008. Una data dif­fi­cile da dimen­ti­care. A dimostrazione che l’im­pre­vis­to è sem­pre dietro l’an­go­lo. O all’ultimo giro. Sot­to un boa­to più rumor­oso di una tem­pes­ta, il fer­rarista Felipe Mas­sa vince la gara di casa. Tut­ti, dai tifosi ai mec­ca­ni­ci, esul­tano ed urlano di gioia. Una tele­cam­era riprende il papà del brasil­iano men­tre ges­ti­co­la un inequiv­o­ca­bile “cal­ma”. In effet­ti, per l’asseg­nazione del tito­lo non era anco­ra fini­ta.

L’euforia las­cia spazio all’attenzione e all’attesa, frus­trante. Hamil­ton con la sua McLaren con­tin­ua a spin­gere, ormai la quin­ta piaz­za, quel­la che gli avrebbe garan­ti­to il pri­mo mon­di­ale in car­ri­era, è qua­si utopia. Glock che non riesce più a stare in pista per via delle gomme slick alla sua Toy­ota. Nelle ultime tre curve riu­nite da un’unica trai­et­to­ria, la sago­ma del­la McLaren di Lewis appare dietro di lui. Il sor­pas­so, da utopia diven­ta reale.

“Con Hamil­ton che è quin­to?! Ha pas­sato Glock, non era un doppi­a­to! È cam­pi­one del mon­do Hamil­ton! Non ci pos­so credere… che finale. Non lo dimen­ticher­e­mo mai”.

L’entusiasmo dei fer­raristi cam­bia fac­cia. Due box e due sce­nari: in Fer­rari, un mec­ca­ni­co, per la rab­bia tira un pug­no rompen­do un vetro. In McLaren, Nicole Scherzinger salta e applaude il suo fidan­za­to, appe­na diven­ta­to il più gio­vane cam­pi­one di sem­pre in For­mu­la 1.

A non dimen­ti­care mai quel finale, però, sarà Mas­sa. La Fer­rari è vincitrice del­la cop­pa costrut­tori, un det­taglio che pas­sa in sec­on­do piano. Sedu­to nel­la sua mono­pos­to, parcheg­gia­to nel­la piaz­zo­la del numero uno, Felipe, dis­trut­to, alza la visiera del cas­co e scop­pia in lacrime. 38 sec­on­di e 907 milles­i­mi lo ave­vano sep­a­ra­to dall’occasione di una vita, da quel­la che si è trasfor­ma­ta nel pri­mo sig­illo irida­to per chi, nel­la sto­ria del­la For­mu­la 1, avrebbe scrit­to molte pagine, diven­tan­do una nuo­va ed imbat­tibile leggenda.

Ph. For­mu­la 1 ©

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