Togliete ad una Vantage il cambio automatico ZF ad otto rapporti, sostituendolo con un manuale a sette marce con schema a doppia H, abbinato al fantastico V8 da 4.0 litri e 510 CV di origine AMG. Il risultato? Divertimento puro. Targato AMR.
Negli ultimi anni Aston Martin ha iniziato ad identificare i modelli maggiormente taglienti della gamma con la sigla AMR, e anche l’attuale generazione della Vantage può fregiarsi di queste tre straordinarie lettere, con upgrade “che possono solo accompagnare”. Se il V8 di 4.0 litri di origine AMG da 510 CV non è stato toccato, non si può fare il medesimo discorso per il cambio: via il cambio ZF automatico ad otto rapporti, dentro un più leggero e divertente manuale a sette marce con schema a doppia H.
La presenza del terzo pedale fa salire lo scatto 0–100 km/h di mezzo secondo rispetto alla versione standard, assestandosi a 3,9 secondi, ma il gap viene ampiamente ripagato dalla sensazione di purezza percepita dal pilota. Per scaricare ancora meglio tutta la potenza a terra è stato introdotto anche un nuovo differenziale a slittamento limitato che lavora in perfetta simbiosi con sospensioni a smorzamento adattivo per consentire alla AMR di affrontare le curve come una vera GT.
L’handling è poi migliorato grazie ad una cura dimagrante di 95 kg, consentita anche grazie all’adozione di un impianto frenante carboceramico estremamente potente ed allo stesso tempo leggero. La coupè in allestimento AMR è stata prodotta in 200 esemplari, ma quella delle immagini fa parte delle ultime 59 costruite, che vanno a costituire una serie limitata denominata Vantage AMR 59, contraddistinta da una colorazione Stirling Green con dettagli Lime.
La GT inglese è (anc)ora più Racing.
Ph. Aston Martin ©