Il processo di validazione dell’aerodinamica non sembra rallentare e, da quel di Maranello, emergono molti dettagli interessanti sulla nuova monoposto del Cavallino.

L’era delle “Wing Car 2.0” si avvic­i­na ogni giorno di più e quel che, anco­ra per qualche tem­po, res­ta con­fi­na­to nell’immaginario col­let­ti­vo dei fan del­la For­mu­la 1 si sta già tra­mu­tan­do in luc­ci­cante realtà all’interno degli sta­bil­i­men­ti dei vari team.

Tra questi, non pos­si­amo non citare la Fer­rari, che si appres­ta a trasferire alla pro­duzione i pri­mi com­po­nen­ti di una mono­pos­to che, fat­ta eccezione per alcu­ni ele­men­ti già por­tati in pista di recente, sarà total­mente nuo­va e, pare, con­di­ta da una buona dose di auda­cia ingegneristica.

I tec­ni­ci del Cav­alli­no han­no, infat­ti, deciso di far affi­da­men­to a tut­ta la cre­ativ­ità che solo un rego­la­men­to com­ple­ta­mente nuo­vo può trasmet­tere, in questo caso “pie­gan­do” tut­ta la mec­ca­ni­ca al com­ple­to servizio di una nuo­va ed esasper­a­ta aero­d­i­nam­i­ca in cui l’effetto suo­lo ampli­fi­ca­to tor­na a far da padrone per la pri­ma vol­ta dal 1983.

Per scen­dere di più nel­lo speci­fi­co, occorre pre­cis­are come, per far spazio tan­to ai nuovi e ampi vani d’aspirazione, quan­to al dif­fu­sore, sia sta­to nec­es­sario rivedere in maniera net­ta l’intero assieme moto­propul­si­vo del­la vet­tura. Se i cam­bi­a­men­ti operati al retrotreno e alla scat­o­la del cam­bio sono, almeno in parte, cosa nota, meno dis­cus­si sono i nuovi col­let­tori di scari­co, che saran­no posizionati più in alto al fine di non inter­ferire con l’elevazione del­la stroz­za cen­trale del fon­do, respon­s­abile del­lo svilup­po del flus­so a bas­sa pres­sione des­ti­na­to ad essere estrat­to dal dif­fu­sore, e a cui si som­ma una più arti­co­la­ta e del­i­ca­ta riv­is­i­tazione logis­ti­ca del sis­tema MGU‑K che, a causa del suo nor­male e cor­rente posizion­a­men­to pre­vis­to dal lato motore, finirebbe altri­men­ti per sac­ri­fi­care le dimen­sioni del sis­tema di “aspi­razione” del fon­do. Per tale ragione, questi è sta­to ricol­lo­ca­to nel­la zona del cam­bio, dove lo ritro­vi­amo in accop­pi­a­men­to con un demolti­pli­ca­tore apposi­ta­mente pre­dis­pos­to al fine di gestire la cop­pia prodot­ta dall’unità endotermica.

Ma non è tutto.

L’impostazione aero­d­i­nam­i­ca com­ple­ta­mente nuo­va ha, infat­ti, richiesto anche un impor­tante reset a liv­el­lo concettuale.

Con la scom­parsa dei carat­ter­is­ti­ci alet­toni Y250 a cui spet­ta­va la gen­er­azione dei poten­ti vor­ti­ci des­ti­nati ad inve­stire cape, barge­board e dif­fu­sore, si è reso nec­es­sario prog­ettare e pro­durre dei nuovi pro­fili attra­ver­so cui con­vogliare aria, con la minor inter­feren­za pos­si­bile, ver­so i vani di aspi­razione del fon­do, in modo da favorire il pas­sag­gio di una ele­va­ta por­ta­ta del­la stes­sa attra­ver­so cui pro­durre un quan­to più ele­va­to cari­co verticale.

E, uni­ta­mente alle mod­i­fiche riguardan­ti i pro­fili ante­ri­ori, altret­tante sono state le vari­azioni fat­te sull’alettone pos­te­ri­ore, il cui schema di base par­rebbe essere sprovvis­to di paratie e, dunque, por­ta­tore di un dif­fer­ente liv­el­lo di effi­cien­za aero­d­i­nam­i­ca, che si tra­duce in una dras­ti­ca riduzione del cari­co nelle curve a bas­sa veloc­ità. Per ovviare a tale incon­ve­niente, i tec­ni­ci di Maranel­lo sono al lavoro al fine di stu­di­are un sis­tema, anch’esso ined­i­to e inno­v­a­ti­vo, in gra­do di gener­are depor­tan­za anche in con­dizioni di bas­sa veloc­ità, prob­a­bil­mente facen­do leva su apposi­ti gen­er­a­tori di vor­ti­ci o nold­er la cui for­ma o col­lo­cazione può essere, almeno al momen­to, solo ipotizzata.

Le prove in pista por­tate avan­ti nel cor­so del­la sta­gione 2021 si riv­e­lano par­ti­co­lar­mente utili in chi­ave futu­ra e per­me­t­tono di inter­venire diret­ta­mente su quel­li ele­men­ti, più volte citati in prece­den­za, che saran­no sogget­ti al con­ge­la­men­to pre­vis­to dopo la chiusura del Cam­pi­ona­to attuale. Per accel­er­are la fase di con­va­l­i­da e mes­sa in opera si è mosso persi­no Mat­tia Binot­to in per­sona, che si è det­to, per questo, dis­pos­to a sac­ri­fi­care alcune pre­sen­ze al muret­to al fine di seguire mag­gior­mente gli svilup­pi tec­ni­ci in fab­bri­ca, ai quali si som­mano i pro­dut­tivi riscon­tri del­la pista che sem­bra­no con­fer­mare gli inter­ven­ti in ambito motoris­ti­co e mec­ca­ni­co varati fino­ra durante i vari ven­erdì di prove libere dei prece­den­ti Gran Pre­mi. Tut­ti seg­nali, questi, che fan­no ben sper­are in vista di un prossi­mo ritorno alla mas­si­ma com­pet­i­tiv­ità da parte del­la Scud­e­ria più tito­la­ta di sempre.

Ph. Fer­rari Media Cen­ter ©️

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