Nessuno come Lewis. Nel giorno in cui succede di tutto, porta a casa la centesima vittoria con un successo fondamentale.
Sembrava andare tutto storto. Il muro colpito all’ingresso dei box in Q3, la seconda fila in qualifica e una partenza non certo da ricordare avevano minato le certezze di un Hamilton arrivato in Russia convinto di poter allungare, e di tanto, su Verstappen.
Poi arriva il sorpasso su Sainz e qualcuno ne fiuta l’importanza. Toto Wolff conosce a menadito il suo pilota di punta e sá che, ogni tanto, ha bisogno di essere spronato. Si apre in radio ed è perentorio:
“Lewis, you can win this race…”
Come a dire: guida come sai fare e portiamo a casa questa vittoria.
È la chiave di volta della gara. Hamilton fa quello switch mentale di cui aveva bisogno ed entra in modalità Hammer Time. Colpo su colpo quel martello abbatte gli avversari, finché non ne manca soltanto uno: Lando Norris. Lewis inizia ad inanellare una serie di giri eccezionali che lo portano negli scarichi della McLaren, poi arriva la pioggia. Quelle condizioni miste in cui ha sempre fatto la differenza sembrano una manna piovuta, letteralmente, dal cielo. Norris non molla, è aggressivo, spavaldo, sporco nella guida e testardo. Lewis no. Ragiona con freddezza e si confronta con il box, prendendo la chiamata giusta.
A tre tornate dal termine entra ai box per mettere le intermedie e si lancia alla caccia del giovane di Bristol che, a differenza del pilota Mercedes, ha deciso di rimanere in pista con le slick. Un errore grave, gravissimo, che lo porterà ad andare fuori pista mentre l’acqua aumenta di intensità, compromettendo le sue possibilità di vittoria. Lewis è solo e danza sulla pioggia di Sochi, arrivando in solitaria sotto la bandiera a scacchi.
La tanto agognata centesima vittoria è arrivata. Neanche l’incredibile secondo posto di Verstappen può rovinare una giornata simile. È fatta.
La tensione cala e partono i festeggiamenti. Chissà cosa avrà pensato sul podio alzando quel trofeo. Le difficoltà avute da bambino, il fratello, le prime vittorie sui kart.
Chissà se il 10 giugno 2007, a Montreal, dopo aver colto il primo successo in Formula 1 nel circuito intitolato al leggendario Gilles Villeneuve, si sarebbe immaginato tutto questo.
Goditi il momento, campione. Perché come te, forse, non ci sarà mai nessuno.
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