Anche per il Gran Premio di Russia, gara piena zeppa di colpi di scena e di protagonisti inediti, tornano le cinque pillole, rubrica in cui il nostro Riccardo Ronchini analizza i cinque eventi principali del fine settimana appena conclusosi.

1. 100 VOLTE LEWIS. Siamo sem­pre lì: quan­do c’è anche solo una min­i­ma pos­si­bil­ità, lui risponde sem­pre pre­sente. For­tu­na­to con l’ar­ri­vo del­la piog­gia, ma altret­tan­to bra­vo ad ascoltare il team e a rien­trare ai box per montare la gom­ma inter­me­dia. Per il resto soli­ta gara sol­i­da e da grande pilota. Final­mente è arriva­ta la tan­to atte­sa cen­tes­i­ma vit­to­ria, che va ad arric­chire ancor di più i numeri di un cam­pi­one eccezionale, forse con­sid­er­abile il migliore di tut­ti i tem­pi.

2. CUORE SPEZZATO. Lan­do Nor­ris è arriva­to ad un pas­so dal real­iz­zare quel­lo che sarebbe sta­to un vero e pro­prio mira­co­lo sporti­vo. Pole posi­tion pazzesca e gara pres­soché dom­i­na­ta, con un rit­mo incred­i­bile, anche nel momen­to in cui Hamil­ton si era por­ta­to a dis­tan­za ravvi­c­i­na­ta. Con la piog­gia ha volu­to rischiare, per­ché si sa: chi non risi­ca non rosi­ca. Pec­ca­to, ques­ta vol­ta al povero Lan­do non res­ta che rosicare.

3. FERRARI DI BRONZO. La Rossa tor­na a casa da Sochi con un otti­mo podio, ottenu­to gra­zie al ter­zo pos­to finale di Car­los Sainz. Una gara strana quel­la del pilota numero 55, che pri­ma sof­fre dan­nata­mente con gli pneu­mati­ci, ma che poi, al momen­to gius­to, ha la fred­dez­za di rien­trare ai box e montare gomme da bag­na­to, finen­do per recu­per­are tut­to il ter­reno per­du­to. Com­ple­ta­mente agli antipo­di, invece, la gara di Leclerc, il quale rispet­to al com­pag­no di squadra è sta­to estrema­mente com­pet­i­ti­vo in con­dizioni di asciut­to, per poi ved­er­si rov­inare tut­to con l’arrivo del­la piog­gia. Un vero pec­ca­to, anche per­ché Charles avrebbe potu­to pareg­gia­re i con­ti in ter­mi­ni di podi ottenu­ti all’in­ter­no del team. E invece siamo tre ad uno per Sainz. Non male come pri­ma sta­gione in rosso.

4. COLPO GOBBO MAX. Se qual­cuno fos­se anda­to da Ver­stap­pen nel pre-gara dicen­dogli che sarebbe arriva­to sec­on­do, prob­a­bil­mente Max gli avrebbe riso in fac­cia. Invece va a finire che il gio­vane olan­dese se ne tor­na a casa da Sochi aven­do lim­i­ta­to alla gran­dis­si­ma i dan­ni nei con­fron­ti del suo diret­to rivale, con­qui­s­tan­do l’en­nes­i­mo podio del­la sta­gione, e poten­do con­tare da qui alla fine del cam­pi­ona­to su una Pow­er Unit nuo­va di zec­ca tut­ta da sfruttare.

5. KIMI IS BACK. Ma quale bol­li­to? Ha avu­to a che fare con il COVID-19, ha salta­to due gare, è tor­na­to, ed ha pure con­quis­ta­to un’otta­va posizione che, nelle con­dizioni attuali, per Alfa Romeo sig­nifi­ca oro. Cosa si può vol­ere di più da Kimi Raikko­nen? Nul­la. Anzi, una cosa ci sarebbe. Non riti­rar­ti Kimi.

Ph. Fer­rari Media Cen­ter / Daim­ler AG / Red Bull Con­tent Pool ©️