Ennesimo episodio di una delle sfide più belle della storia recente della Formula 1. Anche questa volta “vince” Lewis.
Un week-end che doveva essere, sulla carta, uno dei più agevoli della stagione, stava per rivelarsi un’ecatombe. Colpa di una performance non eccezionale nella sprint race, oltre che di un Max Verstappen incredibilmente veloce, contro ogni aspettativa. A condire il tutto, la coppia della McLaren che ha deciso di intromettersi nella lotta mondiale.
L’avversario, quello vero, era solo e soltanto l’olandese. Lewis lo sa e in partenza riesce a fare ciò che il sabato aveva sbagliato. Passa Norris alla prima variante e alla Curva Grande succhia la scia di Verstappen, che al via era stato bruciato da un maestoso Daniel Ricciardo. La sfida è alla Roggia. Lewis prova all’esterno, ma manca lo spazio fisico per aggirare la Red Bull, complice un ormai esperto Verstappen che molla i freni lasciando scorrere la sua monoposto, costringendo Hamilton a tagliare e perdere la posizione anche ai danni di Lando, che ne approfitta. Tutto da rifare, mentre si riaffacciano gli incubi del sabato.
Ma, a Monza, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Il tempio della velocità decide di dare una seconda chance al nove volte campione del mondo. Max incappa in un problema durante il pit-stop, che gli fa perdere qualche secondo di troppo. In Mercedes reagiscono all’istante. Al giro 26 Lewis esce dalla corsia box mentre la Red Bull transita sul rettilineo. Alla Prima Variante si ripete la sfida. Lewis affonda la staccata dall’interno, ma l’olandese della Red Bull frena forte alla sua sinistra, per avere l’interno in uscita. Ma la Prima Variante è stretta, è un imbuto in cui si misura il coraggio e la determinazione dei piloti, dove gli attributi vengono messi sul tavolo per essere soppesati. Come facilmente prevedibile, nessuno molla. Sa che la sua unica chance di fare risultato è appesa a quella staccata. Max vuole riprendersi subito ciò che il pit-stop gli ha tolto, per poi lanciarsi all’attacco delle due frecce di Woking. Lewis è davanti e detta la linea, lascia spazio a Max che però non riesce ad infilarsi quel tanto che basta per allineare il suo musetto con quello dell’inglese. Ci prova lo stesso, non taglia la chicane, e cerca di infilarsi, ma ormai non c’è più alcuna possibilità. Il contatto è inevitabile.
Si alza un polverone, e con lui tutti i tifosi seduti sulle tribune. Sono fuori entrambi, impossibilitati a ripartire, con la vettura di Max che è saltata sopra la testa di Lewis, salvato dal tanto criticato halo, che ha evitato conseguenze ben peggiori.
Togliamoci subito il dente. È un incidente di gara. In una sfida mondiale così tirata può capitare. Ad aver la meglio però, probabilmente, è proprio Hamilton, che nonostante lo 0 è stato in grado di limitare i danni dopo un fine settimana molto difficile.
Ancora una volta “the hammer” casca in piedi, ma deve stare attento. La battaglia l’ha vinta o, meglio, l’ha pareggiata, ma per portare a casa la guerra il cammino è ancora lungo.
Noi, intanto, non vediamo l’ora di assistere ad un’altra epica battaglia.
Ph. Daimler AG ©