Una gara stracolma di colpi di scena e di protagonisti inaspettati, così potrebbe essere riassunto il Gran Premio d’Italia, che ha visto il ritorno alla vittoria del tanto acclamato Daniel Ricciardo. Insieme al nostro Riccardo Ronchini andiamo ad analizzare i cinque fatti principali del fine settimana brianzolo con il ritorno delle cinque pillole.

1. DANNY RIC IS BACK. Dopo una pri­ma metà di sta­gione non da Ric­cia­r­do, il buon Daniel si è ambi­en­ta­to e nelle ultime corse è rius­ci­to a sfruttare sem­pre più a fon­do il poten­ziale del­la sua McLaren. La gara di oggi è sem­plice­mente per­fet­ta, da vero top dri­ver. Sape­va di avere una sola chance: la parten­za. E non ha fal­li­to. Da quel momen­to si è trat­ta­to di spin­gere al mas­si­mo, con la con­sapev­olez­za che sui lunghi ret­ti­linei di Mon­za la sua McLaren era pres­soché insu­per­abile. Ci man­ca­va vedere quel sor­risone sul podio, ben tor­na­to Danny.

2. DOPPIETTA ORANGE. La vit­to­ria in casa McLaren man­ca­va dal lon­tano 2012, quan­do Jen­son But­ton tri­on­fò ad Inter­la­gos. La scud­e­ria di Wok­ing, in quel di Mon­za, ha piaz­za­to un vero e pro­prio colpo gob­bo: la doppi­et­ta. Se già la vit­to­ria era dif­fi­cile da ottenere, la doppi­et­ta invece era pura utopia. Bravis­si­mi entram­bi i piloti a non com­met­tere sba­va­ture e a sfruttare al mas­si­mo tut­ta la poten­za spri­gion­a­ta dal­la loro MCL35M. Un tri­on­fo mer­i­ta­to, che ripor­ta la scud­e­ria di Zak Brown al ter­zo pos­to nel­la clas­si­fi­ca dei costrut­tori, sor­pas­san­do la Fer­rari nel suo Gran Pre­mio di casa.

3. ANCORA TU. Lewis Hamil­ton e Max Ver­stap­pen non si mol­lano più. Ogni vol­ta che sono chia­mati a duel­lare finisce a ruo­tate. È sta­to così ad Imo­la, Bar­cel­lona, Sil­ver­stone e anche a Mon­za. La grande dif­feren­za è che se in Gran Bre­tagna la col­pa era di Hamil­ton, ques­ta vol­ta il mag­gior respon­s­abile è sen­za dub­bio Max. Lo spazio non c’era e in più l’olandese non era nem­meno total­mente davan­ti alla Mer­cedes del sette volte Cam­pi­one del Mon­do. Infine, ringrazi­amo l’Ha­lo, che anco­ra una vol­ta ha sal­va­to la vita ad uno dei nos­tri beniamini.

4. FERRARI CON IL CUORE. Non è bas­ta­to purtrop­po il grande cuore mes­so in pista dai piloti del­la Rossa per portare a casa un grande risul­ta­to. Sui ret­ti­linei del­l’au­to­dro­mo di Mon­za, la SF21 ha paga­to a caro prez­zo il deficit di motore che anco­ra accusa nei con­fron­ti di Mer­cedes, Red Bull e McLaren. Un vero pec­ca­to, per­ché oggi la prestazione di Leclerc è sta­ta da incor­ni­cia­re. Ha fat­to tut­to quel­lo che pote­va per restare aggrap­pa­to a quel podio, per regalare una gioia incred­i­bile a tut­ti i tifosi del Cav­alli­no Ram­pante, ma purtrop­po Bot­tas ave­va sem­plice­mente più ritmo.

5. MONZA CHE EMOZIONE. Due anni per due gare sen­za sen­so, in cui le emozioni e i colpi di sce­na han­no fat­to da padrone: pri­ma Gasly e poi Ric­cia­r­do. Per due sta­gioni con­sec­u­tive, l’au­to­dro­mo più ama­to d’I­talia ha regala­to due corse epiche e tiratis­sime fino all’ul­ti­mo metro. C’er­a­no tante aspet­ta­tive e Mon­za non ha delu­so, ma dici­amo­ce­lo fino in fon­do, emozioni o no, Mon­za non delude mai.

Ph. McLaren / Daim­ler AG ©️