Per una gara avara di emozioni in cui lo spettacolo si è visto solo sulle tribune, tornano le cinque pillole, la nostra rubrica all’interno della quale, insieme a Riccardo Ronchini, analizziamo i cinque fatti principali del Gran Premio d’Olanda.
1. QUI A CASA SUA. Max Verstappen stravince la gara di casa, e lo fa con merito, di ritmo, ma soprattutto grazie ad una macchina semplicemente imprendibile. La sua RB16B, per tutto l’arco del week-end, si è infatti dimostrata abbondantemente più veloce rispetto alla sua diretta concorrente. Il risultato è una gara dominata dall’inizio alla fine, senza che la sua leadership venisse mai messa in discussione. Il distacco con Hamilton è dunque colmato e il buon Max, dopo il Gran Premio di casa, si trova di nuovo in testa alla classifica.
2. LEWIS CON IL CUORE. Ha dato tutto Hamilton, ci ha provato in ogni modo a tenere il passo di Verstappen, senza però riuscirci. Sfortunato in qualifica, secondo a soli trentotto millesimi dalla pole di Max: sarebbe stato il colpo dell’anno. Nonostante tutto, ha perso questa battaglia, ma la guerra per il Mondiale resta ancora apertissima.
3. MERCEDES PASTICCIONA. Vale per tutto il team, tranne che per Hamilton. A partire da Bottas. Valtteri aveva solo un compito: andare lungo con la strategia in modo da rallentare quanto più possibile Verstappen, tuttavia il buon finlandese alla prima occasione buona commette una sbavatura, servendo all’olandesino volante la migliore delle chance per effettuare un sorpasso. Menzione (dis)onorevole anche per il muretto, che ha richiamato al secondo pit-stop Hamilton per farlo uscire nel traffico dell’ora di punta. Non è la prima volta che in questa stagione gli strateghi Mercedes lasciano a desiderare. Se vogliono vincere il titolo piloti, questo non dovrà più succedere.

4. FERRARI ZERO, GASLY UNO. Tutto sommato è un buon fine settimana per la Rossa, specialmente perché grazie al quinto e al settimo posto di Leclerc e Sainz, trovano un ottimo bottino di punti nell’ottica del duello con McLaren. Nota stonata il duello perso con Gasly, il quale, sia in qualifica che in gara, è riuscito a stare davanti ad entrambe le SF21, concludendo con uno stupendo quarto posto. Ora testa a Monza.
5. OLANDA, CHE NOIA. D’accordo: bella la sopraelevata, bello il banking, bello vedere le macchine correre su questo tracciato, ma dal punto di vista dello spettacolo in pista, solo quella di Monaco è stata una gara più noiosa dello show offerto da Zandvoort. In una stagione dove pressoché tutti i tracciati hanno lasciato spunti interessanti ed emozioni, fa riflettere come all’interno del Gran Premio d’Olanda la cosa più bella sia stata sicuramente la marea Orange, accorsa in massa in pista a sostenere il proprio beniamino. La speranza è che Monza possa regalare tutto lo spettacolo che non abbiamo visto nel pomeriggio della domenica olandese.
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