Dopo lo spettacolo offerto dalle qualifiche, le aspettative di poter assistere ad una corsa altrettanto emozionante erano molte. A Spa-Francorchamps, tuttavia, la domenica si rivela un susseguirsi di rinvii, uno dietro l’altro, che trova il proprio culmine nella sospensione definitiva della gara, avvenuta addirittura quasi quattro ore dopo l’orario in cui in origine avrebbe dovuto avere inizio l’evento belga. Nonostante tutto, abbiamo individuato ugualmente alcune figure di rilievo nel bilancio di questo week-end. Restate con noi per scoprire tutti i voti dei (non) protagonisti dell’appuntamento sul tracciato delle Ardenne.
Max Verstappen, voto 9: nonostante tutto, alla fine, ad uscirne vincitore è proprio chi era chiamato a recuperare punti in classifica, ovvero l’olandese. Certamente quella del Belgio non sarà la vittoria di cui Max andrà più fiero, tuttavia gli consente di dimezzare lo svantaggio che lo divideva da Lewis Hamilton permettendogli di esercitare ancora più pressione su quest’ultimo, e chissà che alla fine della stagione proprio questi punti non possano rivelarsi decisivi. COME BACK.
George Russell, voto 10: l’eroe indiscusso del week-end. Il giro che gli vale la seconda casella sullo schieramento, nonostante una Williams abituata a ben altre posizioni, è fantascienza. Viene quindi da chiedersi quale risultato avrebbe potuto ottenere qualora si fosse disputata una gara in condizioni molto simili a quelle delle qualifiche. MILLENNIUM FALCON.
Lewis Hamilton, voto 7,5: il sette volte iridato soffre ma non cede. Battuto sul proprio terreno di caccia preferito, cerca di correre ai ripari, invocando invano in numerosi team radio l’annullamento della gara. Nulla da fare. Tutto sommato, però, l’attribuzione di punti dimezzati gli consente di mantenere la leadership nella classifica piloti. COLPITO MA NON AFFONDATO.
Sebastian Vettel, voto 8: ci aveva visto lungo quando nel corso delle qualifiche aveva evidenziato le condizioni della pista, a suo dire proibitive, alla direzione gara. Sono bastati pochi secondi, infatti, per assistere a ciò che nessuno voleva vedere: un botto a dir poco fragoroso. La decisione di Seb di fermarsi vicino alla vettura incidentata di Lando Norris per verificare lo stato di salute di quest’ultimo denota ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, l’estrema umanità di questo Campione con la “C” maiuscola. SIGNORE.
Lando Norris, voto 7: senza di lui le qualifiche non sarebbero state altrettanto spettacolari. Sul bagnato il britannico è un piacere per gli occhi, tanto che con la sua MCL35M sembra quasi guidare sull’asciutto. Sembra, appunto. L’Eau Rouge infatti non perdona, e pone fine al suo sogno di conquistare la pole position con un risveglio che più brusco non poteva essere. SOGNI INFRANTI.
Daniel Ricciardo, voto 4: sicuramente vi starete chiedendo come mai, proprio in una delle poche occasioni in cui l’australiano è riuscito a battere il più quotato compagno di squadra, il suo voto debba essere un quattro. Ebbene, il giudizio non è riferito tanto a Daniel in sé quanto alla sua sfortuna. Il povero Ricciardo, infatti, si è visto negare una delle opportunità più ghiotte che gli potessero capitare per tornare a brillare al volante della sua McLaren. Un vero peccato. UNLUCKY.
Sergio Perez, voto 2: com’era la questione? Guidare dopo aver siglato il rinnovo del contratto ti facilita la vita? Beh, caro Checo, a giudicare dalla tua prestazione non si direbbe. Il messicano, infatti, finisce a muro ancora prima di cominciare, danneggiando gravemente la propria monoposto. Un errore grossolano che avrebbe potuto avere un peso enorme. CHE(CO) DISASTRO.
Michael Masi, voto 0: l’emblema della confusione. L’autore di un chaos generale, scandito a suon di rinvii, uno dietro l’altro. Prendere una decisione in condizioni come quelle osservate nella domenica di Spa non è mai facile, e parlare a posteriori è semplice, tuttavia è innegabile che la situazione non sia stata gestita adeguatamente. A farne le spese è l’immagine della Formula 1, a nostro avviso uscita malissimo da questo week-end sulle Ardenne. BLACKOUT.