Con una mossa assolutamente inedita, la Formula 1 presenta un concept visivo che anticipa, almeno nelle intenzioni, le linee delle future vetture della massima serie. Anche se i Team sembrano già avere piani differenti…
Inizialmente pianificati per il 2021 e poi rimandati di un anno a causa della ben nota emergenza sanitaria globale, quelli che la FIA e la Formula 1 hanno predisposto per la prossima stagione sono alcuni dei più grossi e vistosi cambiamenti, soprattutto visivi, mai pianificati nella lunga storia della categoria. Mai, anche perché in nessuna occasione si era vista una maquette preliminare attorno alla quale forzare la concezione di ciascuna delle monoposto destinate a prender parte al campionato, quasi a voler imprimere una variazione radicale piuttosto che assistere a una più naturale evoluzione delle cose come, di solito, avviene nelle competizioni.
Proprio quest’ultimo punto ha generato, infatti, non poche discussioni, soprattutto tra gli addetti ai lavori che, quasi secondo un comune e diffuso brusio, hanno affermato di aver concepito automobili dalle fattezze ben diverse da quelle che la FIA e la Formula 1 hanno mostrato in quel di Silverstone. Pur non sapendo ancora con esattezza quale sarà la reale forma delle monoposto del 2022, possiamo solo avanzare alcune ipotesi fatte sulla base degli elementi tecnici mostrati nel Concept in questione e che permettono, comunque, di comprendere almeno in parte la portata e l’impatto delle nuove normative.
Seguendo un filone inaugurato dalla nuova classe Le Mans Hypercar del WEC, è stato deciso di abolire l’ormai annosa e pesante limitazione del fondo piatto, che lascia spazio ad un effetto suolo amplificato che non si vedeva in Formula 1 dal 1982. Proprio questo elemento, caratterizzato da un Venturi dotato di due ampie sezioni d’ingresso, una strozza centrale e un grosso diffusore, finisce per condizionare in maniera naturale tutta l’architettura del veicolo che, in funzione di esso, necessita di una cospicua ridefinizione. A farne le spese saranno, in primis, gli elementi prima considerati vitali nella generazione di quei vortici necessari ad alimentare il gruppo fondo-diffusore che, ricordiamo, è responsabile per circa il 60% del carico aerodinamico complessivo e che potrà dunque fare a meno di dispositivi caratteristici come binari, “cassette delle lettere” e slot, ponendo una fine, certamente temporanea, alla ricerca spasmodica nel campo della complessa e affascinante micro-aerodinamica.
Fortemente alterata è anche la morfologia della porzione anteriore-centrale della vettura, sulla quale svetta un nuovo muso basso a cui deve raccordarsi, secondo obbligo regolamentare, il gruppo composto dalla combinazione alettone-endplate, a sua volta orfana di quella architettura Y250 ritenuta vitale al fine della generazione dei voluminosi vortici destinati al fondo e la cui denominazione deriva, come noto, dall’altezza di generazione di 250 mm e dalla direzione data dall’asse Y lungo la quale questi si sviluppavano. Al fine di sopperire all’assenza dei bargeboard, molto utili nella pulizia delle turbolenze prodotte dal rotolamento degli pneumatici, vi sono dei raddrizzatori posti al di sopra delle ruote anteriori che, in congiunzione con le nuove coperture lenticolari, comunque già viste in passato, dovrebbero significativamente ridurre la turbolenza di scia tanto osteggiata dai legislatori nei nuovi regolamenti.
A pareggiare le modifiche all’avantreno vi sono, naturalmente, altrettante variazioni al retrotreno, prevalentemente identificabili nel nuovo alettone privo di paratie. Dotato di un doppio profilo, quest’ultimo rinuncia ai classici, ed efficaci, endplate per far spazio ad un assieme curvilineo e continuo momentaneamente sprovvisto di sistema DRS. La maggior semplicità di tali elementi, dovuta prevalentemente alla presenza di un sistema fondo-diffusore di ben maggiore efficacia, dovrebbe portare ad una presunta riduzione del carico aerodinamico complessivo prodotto dalle nuove monoposto.
Tuttavia, conoscendo i protagonisti e la storia della Formula 1, ci permettiamo di riservare più di qualche dubbio a riguardo.
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