Buone premesse, buone prestazioni ed alla fine un buon risultato. Ma ad Hungaroring succede di tutto e le opportunità di un risultato clamoroso ci sono state. Ogni volta, frustrate da eventi contrari. Nel giorno dell’anniversario del Nurburgring, questo Gran Premio d’Ungheria Niki Lauda lo avrebbe definito a modo suo.
Si dice che in circuiti come l’Hungaroring la partenza è tutto. Purtroppo qualche pilota prende questa affermazione troppo alla lettera, senza considerare anche che, in una gara bagnata, possono accadere molte cose che stravolgono il normale corso del Gran Premio. Appunto: pronti, via e diventano protagonisti l’asfalto bagnato e due kamikaze che, mostrando tutti i loro limiti, fanno filotto degli avversari. Dopo appena qualche centinaio di metri, la gara è letteralmente stravolta.
Il groviglio di curva 1 è la sintesi estrema e perfetta della gara della Ferrari: Charles Leclerc parte con circospezione, si tiene fuori dai guai disastrosi causati da Bottas e, rimanendo all’interno si ritrova a lottare per la seconda posizione con Daniel Ricciardo, dietro ad Hamilton. Il pericolo sembra scampato, c’è solo da spingere sull’acceleratore per andare verso la seconda curva del tracciato. Il guaio è che arriva Lance Stroll, che manca completamente il punto di frenata, si getta verso l’interno della curva per evitare gli altri piloti, finisce sull’erba bagnata e fa strike. La fiancata destra della SF21 di Leclerc viene letteralmente aperta dall’Aston Martin e la Ferrari finisce contro alla McLaren di Ricciardo causandone il testacoda; l’urto costringe al ritiro il monegasco, l’australiano riparte ultimo.

Esemplare, dicevamo. In tutto il week-end magiaro, le due Ferrari si sono messe nelle condizioni per rendere al meglio, sono accaduti eventi che hanno aperto scenari impensabili, ma l’opportunità è svanita improvvisamente come si era presentata. Spesso per colpe altrui. Un’eccezione alla regola sono le qualifiche di Carlos Sainz. Lo spagnolo ha prodotto, in tutte le sessioni, prestazioni eccellenti. Spesso davanti al compagno di squadra, arriva in Q2 e sbaglia l’ingresso dell’ultima curva finendo a muro ed essendo costretto a partire dalla quindicesima piazza, invece che tra i primi dieci. Non manca la Q3, invece, Leclerc. Ma anche nel suo caso, al momento di dare la zampata e conquistare un’eccellente posizione in griglia, come spesso gli è capitato in questo 2021 e non solo, qualcosa non va e si deve accontentare del settimo posto. La beffa è che il quarto posto è a soli settantacinque millesimi.
Il vento del sabato non aiuta le Rosse, rendendo instabile il posteriore. Il giorno successivo, il meteo continua a fare le bizze e arriva l’acqua. La Ferrari ha mostrato un passo eccellente, nelle prove libere, ma ha il timore di non poterlo esprimere nel traffico; la pioggia cambia tutto. Quello che accade in partenza, la grande occasione che una follia di Stroll ha tolto a Leclerc, lo abbiamo già ricordato. È il momento della ripartenza. Quando le monoposto ripartono dalla pit lane dopo la bandiera rossa, la pista si sta asciugando. Tutti i piloti sono convinti che sia opportuno montare le slick. In Mercedes, non hanno il coraggio di far rientrare il leader Hamilton, mentre tutte le altre vetture rientrano per cambiare gomme. In griglia, assistiamo ad un evento storico con il Campione del Mondo che prende il via da solo; in pit lane diventa il Far West, accade di tutto.

Tenendo conto che Hamilton dovrà rientrare alla fine del primo giro, Sainz si dovrebbe trovare terzo. Dietro ad Ocon e Vettel. Una Ferrari ha finito mestamente il suo Gran Premio, ecco che si apre un’opportunità per l’altra. Ma anche in questo caso dura pochissimo: Tsunoda riparte dalla sua piazzola chiudendo Sainz, con un chiaro unsafe release. Un’altra situazione volge in pochi attimi da estremamente favorevole a problematica. La Race Direction incomprensibilmente non dà penalità. A questo si aggiunge che alla fine della corsia dei box fanno il loro pit stop le due Williams che poi si infilano con Russell addirittura davanti a tutti e con Latifi davanti a Tsunoda. Se Russell lascia passare un po’ di vetture, Latifi rimane al suo posto; così mentre Ocon e Vettel volano via, Sainz che dovrebbe essere con loro non riesce ad esprimere il potenziale della vettura, bloccato dietro alla Williams e all’Alpha Tauri.
Alla fine, il ferrarista è frenato dalle gomme più usurate del lotto e dalla necessità di fare fuel saving. Hamilton lo passa agilmente e non riesce a ricucire con la coppia di testa. Il risultato ottenuto in pista, in ogni caso, è buono: la Ferrari conquista un quarto posto che, salvo accoglimento del ricorso Aston Martin, diventa un podio per la squalifica di Vettel. Grazie a questo piazzamento viene agganciata al terzo posto della classifica costruttori una McLaren che ha patito il ritiro di Norris ed un Ricciardo decimo con la vettura danneggiata.

Se verrà confermata la decisione su Vettel, si tratta del terzo podio stagionale per la Scuderia, secondo consecutivo e secondo per Sainz. Un risultato che probabilmente molti prima della gara molti avrebbero sottoscritto, ma che lascia l’amaro in bocca, per come è arrivato. In questi casi, è inutile rammaricarsi troppo per la poca fortuna, ma si deve cercare di comprendere quello che ha funzionato. Tutto sommato, il week-end della Ferrari è stato positivo, con buone prestazioni, sempre in cima al pacchetto che insegue – da lontano – le due squadre più forti. Passo gara eccellente, meno buona la prestazione di velocità pura che non ha mai permesso a Sainz di minacciare seriamente chi lo precedeva. Bene i piloti, nonostante la sbavatura delle qualifiche per lo spagnolo, più che sufficiente anche la gestione da parte del muretto. Meno bene l’affidabilità, con Sainz costretto a montare la terza unità dell’anno.
Dopo quello che Niki Lauda avrebbe definito un “grande kasino” ed una volta trascorse le settimane di pausa estiva, vedremo cosa succederà sui rettilinei e sui curvoni di Spa-Francorchamps, un tracciato completamente diverso da quello su cui si è corso domenica. La sensazione è che, a parte la brutta figura del Paul Ricard, la Scuderia Ferrari stia mostrando una buona solidità e piccoli ma costanti progressi, che la rendono in grado di duellare con la McLaren per la terza piazza del Mondiale Costruttori.
Ph. Ferrari Media Center ©️