Succede tutto alla Copse, dove Hamilton prima usa le maniere forti su Verstappen, poi conclude la rimonta sverniciando Leclerc.

Ser­vi­va l’aria di casa a Lewis Hamil­ton per ritrovare se stes­so. Il sette volte Cam­pi­one del Mon­do è tor­na­to a fornire una per­for­mance deg­na del suo nome, rega­lan­do a tut­ti i tifosi ammas­sati sug­li spalti di Sil­ver­stone una gara den­sa di emozioni, dove ha dato un sag­gio delle sue capac­ità di gui­da. Ha inizia­to subito con lo spir­i­to gius­to, rispolveran­do quel­la ver­sione battagliera e cat­ti­va nel cor­po a cor­po che ormai sem­bra­va smar­ri­ta. Ha sfrut­ta­to pri­ma tut­ta l’esperienza mat­u­ra­ta in quindi­ci anni di For­mu­la 1, quan­do alla Brook­lands ha alza­to il piede sen­za rischiare dopo la stac­ca­ta poderosa di Ver­stap­pen, poi ha sfoder­a­to la cat­tive­ria di un ragazz­i­no lan­cian­dosi all’interno del­la Copse e spe­den­do Max Ver­stap­pen con­tro le bar­riere.

Sen­za entrare nel mer­i­to dell’incidente, la mossa si è riv­e­la­ta vin­cente, fino all’intervento dell’onnipresente Race Direc­tion, che dopo aver vis­to svari­ate volte l’incidente ed esser­si presta­ta ad un dibat­ti­to con le due par­ti (cosa che, a mio avvi­so, ha del sur­reale) ha deciso di dare tor­to a Lewis. Dieci sec­on­di di penalità.

Nonos­tante la penal­ità, un Leclerc in gior­na­ta di gra­zie e una vet­tura non per­fet­ta, Lewis è rimas­to con­cen­tra­to e, una vol­ta scon­ta­ta la penal­ità, è entra­to in modal­ità “Ham­mer Time”. Usci­to dai box ha inizia­to a inanel­lare un giro veloce dopo l’altro, divo­ran­dosi pri­ma il con­nazionale Nor­ris, poi il com­pag­no di squadra Bot­tas, autore del­la soli­ta gara incol­ore e pri­va di alcun momen­to di emozione.

Una vol­ta scam­bi­ate le posizioni con il fin­lan­dese, Lewis ha final­mente stra­da lib­era per andare a cac­cia di Leclerc, inca­pace di tenere il rit­mo del bri­tan­ni­co con le gomme dure. La rimon­ta è costante e inesora­bile. A due tor­nate dal ter­mine, la Mer­cedes numero 44 è negli scarichi del­la Fer­rari del mon­e­gas­co. Lewis pote­va tentare il sor­pas­so ovunque, in quei due giri. Pote­va provar­ci lun­go l’Hangar Straight o con una stac­ca­ta alla Stowe, pote­va avvan­tag­gia­r­si del­la miglior trazione del­la sua Mer­cedes in usci­ta dal ser­pen­tone dell’Arena e, dopo aver usato il DRS lun­go il Welling­ton Straight, attac­care alla Brook­lands come ave­va fat­to con Max al pri­mo giro. Pote­va, ma non l’ha fatto.

Ave­va deciso di pas­sar­lo lì, alla Copse, un po’ per oppor­tu­nità e un po’ per pun­to pre­so. Ha inizia­to a preparar­lo pri­ma quel sor­pas­so, entran­do puli­to alla Brook­lands e giran­do largo alla Luffield per portare veloc­ità den­tro la Wood­cote. Si affi­an­ca lun­go il vec­chio ret­ti­li­neo dei box, poi, lì, dove dopo il mis­fat­to del pri­mo giro ave­va pas­sato anche Nor­ris, Hamil­ton si è pre­so la tes­ta del­la cor­sa.
Uno schi­af­fo morale a Ver­stap­pen e a tut­ta la Red Bull, che ave­vano crit­i­ca­to, oltre il modo, anche il pun­to scel­to da Lewis per attaccare.

Men­tre il pub­bli­co inglese esul­ta come non mai, dopo la delu­sione di domeni­ca scor­sa, tut­to il team Mer­cedes si apre in radio con Hamil­ton per complimentarsi.

“This is still on” dice Toto a Lewis, ed ha per­fet­ta­mente ragione. Il Mon­di­ale è anco­ra aper­to sig­nore e sig­nori, e Lewis Hamil­ton è più affam­a­to che mai.

Ph. Mer­cedes-AMG Petronas For­mu­la 1 Team ©