Cosa significa “purezza formale” quando si disquisisce di automobili? La filosofia Kodo Design di Mazda prova a darci una risposta. Nel 2016, con la Concept Car Vision Coupé, la nota azienda automobilistica giapponese ha compiuto un altro passo avanti nell’esplorazione di tale concetto, arrivando ad un risultato straordinario, che si sta oggi traducendo nelle vetture di serie.

“Guardala di tre quar­ti, è la vista migliore con ques­ta luce”. Esor­disce in questo modo Kevin Rice, ex Capo Design di Maz­da Europe ora in Pin­in­fa­ri­na, alla Design Night orga­niz­za­ta in occa­sione del salone di Tokyo del 2017. La vet­tura a cui Rice fa rifer­i­men­to è la Con­cept Car Maz­da Vision Coupé: il risul­ta­to di uno stu­dio stilis­ti­co che intro­duce le fon­da­men­ta del­la direzione del design, incar­nan­do l’estetica min­i­mal­ista orientale.

La vet­tura trae la sua ispi­razione dal­la Maz­da RX Vision del 2015, e rap­p­re­sen­ta uno dei prodot­ti che mag­gior­mente sin­te­tiz­zano il Kodo Design nato nel 2010, stile che pun­ta som­mare l’essenzialità dei volu­mi alla dinam­ic­ità delle linee; oltre a preser­vare quel­la Soul of Motion in cui viene data ani­ma al cor­po dell’automobile.

Per la ricer­ca del­la gran­dis­si­ma purez­za visi­va, al team di Maz­da sono sta­ti nec­es­sari due anni di lavoro per arrivare al con­fezion­a­men­to finale del­la show­car: il risul­ta­to è un prog­et­to che si nutre di rif­lessi e scie lumi­nose, attra­ver­so un mor­bido e sin­u­oso movi­men­to sul­la carrozzeria.

Le pro­porzioni, con l’abitacolo ori­en­ta­to ver­so la zona pos­te­ri­ore, van­no a legar­si a quelle del­la clas­si­ca tipolo­gia coupé. In esse si per­cepisce un sen­so di dinamis­mo che si svilup­pa nel­la parte ante­ri­ore, il che le con­ferisce un look estrema­mente sporti­vo. Il tut­to viene poi enfa­tiz­za­to dal vol­ume puro del­la vet­tura, bas­so e lun­go, e dalle super­fi­ci pulite.

La vista lat­erale è sicu­ra­mente la più entu­si­as­mante del­la vet­tura: essa pre­sen­ta una lin­ea di spal­la arcu­a­ta, con un trat­ta­men­to di super­fi­ci carat­ter­iz­za­to da pochissime linee di carat­tere abbinate ad una inter­sezione di pic­coli rag­gi di rac­cor­do. Ne risul­tano tran­sizioni lin­eari di luce e ombra, che cam­biano con­tin­u­a­mente in con­comi­tan­za al movi­men­to del­la vettura.

Nel­la parte ante­ri­ore, oltre essere pre­sente un flu­i­do trat­ta­men­to delle super­fi­ci, svet­ta cer­ta­mente la impo­nente calan­dra, che trasmette i prin­cipi del design lan­guage di Maz­da. Inter­es­sante il rac­cor­do tra esso e i grup­pi otti­ci, che sem­bra­no fonder­si in un uni­co ele­men­to. Puli­tis­sime le linee del cofano, il quale pre­sen­ta il solo taglio di inter­ruzione pri­ma di appog­gia­r­si sul­la spalla.

Al retrotreno viene ris­er­va­to poco spazio per la fana­le­ria e gli scarichi, che oltre ad essere di for­ma com­pat­ta, van­no in net­to con­trasto alla vol­ume­tria delle con­cept car.

Negli interni, invece, viene appli­ca­to un con­cet­to architet­ton­i­co giap­ponese: i design­er di Maz­da han­no infat­ti scel­to di abbina­re una pro­fon­dità tridi­men­sion­ale ad un forte asse lon­gi­tu­di­nale, per pro­durre uno spazio rilas­sato, sep­pur man­te­nen­do sem­pre e comunque quel­la sen­sazione di movi­men­to di cui abbi­amo par­la­to in prece­den­za. Pochissi­mi i con­trol­li vis­i­bili, in una plan­cia che si pre­sen­ta puli­to ed ordi­na­to. L’abita­co­lo è com­ple­ta­mente avvolto da pelle mar­rone scu­ra che, in com­bi­nazione con le fini­ture in leg­no, con­ferisce alla Vision Coupé un aspet­to ele­gante, qua­si classico.

Ph. Car Body Design ©