Pur non essendo mai stato inquadrato, Max Verstappen ha ribadito la sua posizione di forza in tutte le condizioni, allungando in classifica su Lewis Hamilton. Ora questo Mondiale lo può solo perdere lui. Sullo sfondo, una gara colma di lotte a centro gruppo. Tornano le cinque pillole, rubrica in cui Riccardo Ronchini analizza i cinque fatti principali del Gran Premio d’Austria.
1. LA DURA LEGGE DI MAX. Terza vittoria consecutiva, due su due in quel di Spielberg. Sabato, Max ha sicuramente sudato freddo vedendo il giro di Norris, ma sarebbe cambiato poco, dato che il suo passo gara era semplicemente inarrivabile. Una vittoria che pesa tantissimo in ottica mondiale, specialmente considerando che Hamilton conclude solamente al quarto posto. A questo punto, considerando anche le prestazioni delle monoposto, il Mondiale lo può perdere solo lui.
2. ENIGMA FERRARI. I piloti hanno fatto il massimo, ottenendo il miglior risultato possibile per il team, ma allo stesso tempo qualcosa non torna. La strategia del sabato, continua a non convincere pienamente. Partire sempre decimo e dodicesimo obbliga i piloti a fare gli straordinari, a guidare sopra il limite, tutti ingredienti che poi portano a faticare enormemente. È necessario tornare a sfruttare al massimo la qualifica, massimizzando il potenziale della vettura, specialmente considerando anche quanto la SF21 si sia dimostrata veloce sul giro secco.
3. MVP LANDO. Il migliore del week-end, specialmente se consideriamo la monoposto a sua disposizione. In qualifica ha compiuto un vero e proprio capolavoro, la domenica ha completato l’opera. Non era facile conquistare il podio, specialmente dopo aver ricevuto la penalizzazione di cinque secondi, ma Lando non si è demoralizzato e ha spinto al massimo, confezionando un bel sorpasso su Hamilton e conquistando un terzo posto strameritato.

4. CRISI LEWIS. Un Hamilton così in difficoltà non lo si vedeva da anni. Il sette volte iridato non sta certamente attraversando un momento idilliaco: tra la Francia e il doppio round austriaco, Lewis è scivolato a trentadue lunghezze dal pilota olandese, un distacco che comincia ad essere preoccupante. Il Mondiale è ancora lungo certo, ma guardando le ultime prestazioni fornite dalla W12, il futuro si appresta ad essere tutt’altro che idilliaco.
5. SEVERI ED INGIUSTI. I commissari, questa volta, hanno sbagliato tutto. Penalizzando Norris, hanno dato il via ad una trafila di penalizzazioni che potevano essere evitate. Norris ha accompagnato Perez, ma senza toccarlo e seguendo la sua linea di traiettoria. Allo stesso tempo, anche la vicenda tra Perez e Leclerc è stata gestita male. Qui i contatti ci sono stati. Nel caso della seconda sportellata, i cinque secondi non ci stanno e, vista la recidività, sarebbe stato corretto punire Perez con un Drive Through. Speriamo rimanga uno spiacevole caso isolato.
Ph. Ferrari Media Center / McLaren F1 ©️