LE CASTELLET, FRANCE - JUNE 20: Max Verstappen of the Netherlands driving the (33) Red Bull Racing RB16B Honda makes a pitstop during the F1 Grand Prix of France at Circuit Paul Ricard on June 20, 2021 in Le Castellet, France. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202106200394 // Usage for editorial use only //

Perché la FIA ha emanato una nuova direttiva per i pit stop? Cosa cambierà dal Gran Premio dell’Ungheria? Chi rischia di soffrirne di più? Benvenuti ad Hammer Rules, rubrica di approfondimento del regolamento di Formula 1.

Come funziona un pit stop in Formula 1?

Daniel Ric­cia­r­do, McLaren MCL35M , exits the pits in France. Ph. McLaren For­mu­la 1 Team ©

A dif­feren­za di altre serie motoris­tiche, la For­mu­la 1 non ha un lim­ite di per­son­ale per la sos­ta. Nei pit stop attuali, le squadre han­no un min­i­mo di 17 per­sone addette alla sos­ta: due “jack­man” che soll­e­vano la vet­tura quan­do arri­va nel­la pro­pria piaz­zo­la, due “sta­bi­liz­za­tori” che ten­gono la vet­tura intorno all’air­box per assi­cu­rar­si che riman­ga sta­bile, una per­sona che aziona il semaforo per la parten­za e tre per­sone per gom­ma, con un addet­to alla rimozione del­la gom­ma usa­ta, uno che mon­ta la gom­ma fres­ca ed un ter­zo dota­to di una pis­to­la pneu­mat­i­ca che si occu­pa del­lo smon­tag­gio e rimon­tag­gio del dado. In aggiun­ta ai dici­as­sette indi­cati qui sopra, alle volte pos­sono essere pre­sen­ti due mec­ca­ni­ci che cam­biano l’in­cli­nazione del­l’ala ante­ri­ore, ed in gen­erale c’è sem­pre un mec­ca­ni­co con l’estin­tore in caso di improvvi­so prin­ci­pio d’incendio.

Stori­ca­mente, le soste ave­vano anche la pos­si­bil­ità di riforn­i­men­to — rimossa dal 1984 al 1993 e nuo­va­mente dal 2010 in avan­ti — ed i tem­pi era­no legati a quan­to car­bu­rante veni­va car­i­ca­to nel­la vet­tura. A segui­to del­la rimozione del riforn­i­men­to, le soste si sono fat­te sem­pre più veloci, pas­san­do dai tre sec­on­di di media nel 2010 fino alla sos­ta record di Red Bull nel Gran Pre­mio del Brasile 2019, dura­to appe­na 1.82 secondi.

Cosa cambia con la Direttiva Tecnica TD22A?

Charles Leclerc at the 2021 French Grand Prix. Ph. Scud­e­ria Fer­rari Press Office ©

Il testo del­la diret­ti­va tec­ni­ca non è sta­to dif­fu­so al pub­bli­co, ma il suo con­tenu­to è chiaro a tut­ti gli addet­ti ai lavori: le soste dovran­no avere dei pic­coli “ritar­di” tra un’azione e l’al­tra. Andi­amo a spie­gare nel dettaglio.

La FIA ha moti­va­to ques­ta scelta con la sicurez­za dei piloti, per impedire che le gomme non vengano mon­tate bene. Gli stes­si mec­ca­ni­ci respon­s­abili del­la sos­ta, inoltre, saran­no costret­ti a rispettare delle “tappe” per evitare di antic­i­pare trop­po tut­ti i pas­sag­gi ed avere delle soste che creino dan­ni mag­giori. La diret­ti­va, inoltre, si rifà all’ar­ti­co­lo 12.8.4 del Rego­la­men­to Tec­ni­co del­la For­mu­la 1, che impone l’u­so di sen­sori in maniera esclu­si­va­mente pas­si­va. Tut­ti gli stru­men­ti, quin­di, pos­sono fun­zionare solo in maniera pas­si­va per dare poi il via al pilota per par­tire. Ciò che FIA ha impos­to è un tem­po min­i­mo tra le “tappe” di 0.15 sec­on­di, con il sen­sore che deve dare un risul­ta­to invali­do nel caso in cui il mec­ca­ni­co com­pleti una delle tappe in meno di quel tem­po, costrin­gen­do il mec­ca­ni­co stes­so a ripetere il pas­sag­gio appe­na eseguito.

Da quan­to trapela­to sec­on­do Race­Fans, inoltre, sem­bra che siano state alcune squadre a richiedere delle “indagi­ni” sui tem­pi del­la Red Bull nel­la sos­ta, con la squadra aus­tri­a­ca che ha ottenu­to cinque dei sette pre­mi per il pit stop più veloce. Ci si aspet­ta che le soste ral­lenti­no di due o tre dec­i­mi, elim­i­nan­do quin­di la pos­si­bil­ità di scen­dere sot­to i due secondi.

Dai fatti all’opinione: chi ne pagherà le conseguenze? Chi ne guadagnerà?

2021 French Grand Prix, Sun­day — Ph. Mer­cedes-AMG PETRONAS For­mu­la 1 Team / LAT Images ©

Non è dif­fi­cile immag­inare chi sof­frirà di ques­ta restrizione: Red Bull è l’u­ni­ca squadra ad aver com­ple­ta­to pit stop così veloci, e saran­no loro a pagare mag­gior­mente il prez­zo di ques­ta nuo­va diret­ti­va tec­ni­ca. Allo stes­so tem­po è asso­lu­ta­mente chiaro chi, almeno nel­la lot­ta mon­di­ale, ne guadag­n­erà: Mer­cedes, con la loro sos­ta in media sui 2.5 sec­on­di, si tro­ver­an­no indica­ti­va­mente allo stes­so liv­el­lo di Red Bull in usci­ta dal­la pit lane.

Ci ten­go a sot­to­lin­eare come le ultime mis­ure non siano tutte riv­olte con­tro Red Bull — par­lan­do sia del­l’ala pos­te­ri­ore che del pit stop — ma siano comunque in un’ot­ti­ca più ampia, anche e soprat­tut­to dal pun­to di vista del­la sicurez­za. Ciò che può sor­pren­dere è come la FIA non voglia uti­liz­zare i sen­sori in maniera atti­va: cer­to, si andrebbe a togliere un ele­men­to che riguar­da la val­u­tazione dei mec­ca­ni­ci in pista, ma al tem­po stes­so ci sarebbe comunque mol­ta sicurez­za nel­l’u­so. Vedremo se in futuro la FIA deciderà di cam­biare idea al riguar­do e, di con­seguen­za, se i pit stop torner­an­no ad essere record mondiali.

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©