Una strategia miope, troppo legata alle considerazioni pre-gara. Mentre Max vola.
Dopo Monaco, la Francia. e non mi riferisco ai confini geografici che vedono le due nazioni fianco a fianco, bensì alla doppietta di errori da matita rossa che il Pit-Wall Mercedes ha commesso durante la corsa.
Ancora una volta, James Vowles e i suoi hanno perso la sfida con i diretti rivali della Red Bull. Sembra ormai chiaro come le difficoltà maggiori per gli strateghi di Woking arrivino in concomitanza di situazioni diametralmente differenti da quelle previste nei giorni che precedono la gara. Partiamo da un presupposto: il degrado delle gomme ha sicuramente colto di sorpresa quasi tutti i team, chi più (vedi Ferrari) e chi meno (leggasi McLaren). Ciò che però cambia è la capacità di reazione del team nel momento in cui i vari piani previsti vanno a monte.
Nonostante i consigli di Hamilton e Bottas, dal muretto Mercedes hanno deciso di rimanere sul piano A, quello a una sosta, non capendo che le condizioni domenicali avrebbero portato ad un degrado maggiore delle gomme.

Se l’undercut che ha rimesso Max davanti a Hamilton dopo l’errore in partenza è tutto merito della Red Bull, il secondo stop mancato è tutta colpa della Mercedes.
Una volta perso la vetta, Hamilton è rientrato in pista indiavolato, cercando di rifarsi dello scippo. Dopo pochi giri era già chiaro come le mescole medie montate dai due la davanti non sarebbero durate ancora molto.
Mentre Verstappen si ferma a cambiar gomme, Lewis continua imperterrito su consiglio del suo team. Un errore di valutazione grave, di cui però il team si è subito scusato con il pilota. L’arduo compito è toccato all’ingegnere di pista di Lewis, Peter Bonnington, che è stato molto diretto:
“Questa volta è colpa nostra, grazie per aver fatto il massimo per provare a recuperare…”
Basteranno a Lewis le scuse del suo team, ora che è distante dodici punti da Max Verstappen?
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