A Baku succede di tutto. I colpi di scena, si sa, nella città del vento sono sempre dietro l’angolo, chiedere a Max Verstappen e a Lewis Hamilton. Ad esultare alla fine, però, è Sergio Perez, autore di una grande gara culminata nella sua prima vittoria al volante della Red Bull. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata. 


Ser­gio Perez, voto 8.5: più rocam­bo­lesche sono le corse, più il mes­si­cano sem­bra andare forte. Con­tro ogni pronos­ti­co, Checo riesce a con­quistare la sua pri­ma vit­to­ria al volante del­la Red Bull, costrin­gen­do ad un errore fatale un pilota del cal­i­bro di Lewis Hamil­ton, per la gioia del suo com­pag­no di squadra. Mai sec­on­da gui­da fu più deci­si­va. AGO DELLA BILANCIA. 

Sebas­t­ian Vet­tel, voto 10: i com­pli­men­ti per lui in quest’occasione si spre­cano. Seb con­duce una gara magis­trale, sfo­ci­a­ta nel pri­mo podio del­la nuo­va avven­tu­ra di Aston Mar­tin nel­la mas­si­ma serie. Il cam­pi­onis­si­mo tedesco, final­mente, sem­bra aver ritrova­to la verve di un tem­po, ricor­dan­do a tut­ti, detrat­tori e non, che quat­tro titoli mon­di­ali non si vin­cono per caso. Ritrovare un per­son­ag­gio più uni­co che raro, inoltre, non può che fare bene allo show offer­to dal­la For­mu­la 1. Bene così. WELCOME BACK. 

Ph. Aston Mar­tin Cog­nizant For­mu­la 1 Team ©

Pierre Gasly, voto 8: final­mente un acu­to da parte dell’AlphaTauri. Chi mai se lo sarebbe aspet­ta­to dopo un inizio di sta­gione così delu­dente? Il francese del­la scud­e­ria faenti­na ricor­da a tut­ti di che pas­ta è fat­to, rius­cen­do addirit­tura a resistere al ritorno di un agguer­ri­tis­si­mo Leclerc nel finale. Non roba da poco. A SPALLE LARGHE. 

Charles Leclerc, voto 8: impla­ca­bile in qual­i­fi­ca, in dif­fi­coltà in gara. Se da un lato, nel­la gior­na­ta di saba­to, la SF21 gli con­sente di fare sua la pole posi­tion, dall’altro non gli con­sente di lottare ad armi pari con i piloti di tes­ta a causa di un con­sumo gomme non indif­fer­ente e di un deficit di cav­al­li, che su una pista come quel­la di Baku si fa sen­tire. Ad ogni modo, il mon­e­gas­co non si tira indi­etro, sfio­ran­do addirit­tura il podio nel finale. POLEMAN.

Lan­do Nor­ris, voto 7: alla vig­ilia del Gran Pre­mio dell’Azerbaijan, sec­on­do alcu­ni degli addet­ti ai lavori, veni­va addirit­tura con­sid­er­a­to uno dei favoriti per la vit­to­ria. La domeni­ca azera non gli ris­er­va niente di tut­to ciò, tut­tavia il quin­to pos­to finale è un otti­mo risul­ta­to alla luce di come si sta­va ind­i­riz­zan­do il week-end, soprat­tut­to per­ché con­sente alla McLaren di restare aggrap­pa­ta con gli artigli ad una Fer­rari che avrebbe potu­to pren­dere il largo nel­la lot­ta per il ter­zo pos­to del­la clas­si­fi­ca dei costrut­tori. SALVATORE DELLA PATRIA. 

Ph. Fer­rari Media Center ©

Fer­nan­do Alon­so, voto 7: tra i muret­ti di Baku lo spag­no­lo sem­bra ritrovare una veloc­ità che pare­va aver smar­ri­to. Il Principe di Oviedo, sfrut­tan­do un’ottima strate­gia negli ulti­mi giri del­la cor­sa, riesce ad agguantare un’insperata ses­ta posizione, tenen­do alti i col­ori dell’Alpine. Ora serve con­ti­nu­ità. AD UN PASSO DALLA TOP 5. 

Yuki Tsun­o­da, voto 6.5: nel giorno del podio di Gasly, anche la sec­on­da delle due AlphaTau­ri riesce a con­fezionare una prestazione di tut­to rispet­to. Il gio­vane Yuki, sem­pre pro­tag­o­nista di acce­sis­si­mi scam­bi alla radio con il suo ingeg­nere di pista, taglia il tra­guar­do in set­ti­ma posizione, doven­do arren­der­si alla McLaren del ben più esper­to Nor­ris solo negli ulti­mi metri. Vedremo se saprà ricon­fer­mar­si nel prosieguo del­la sta­gione. SEVEN UP. 

Car­los Sainz, voto 5.5: quel­lo di Baku non è sta­to decisa­mente un week-end mem­o­ra­bile per lui. Quin­to in qual­i­fi­ca, nonos­tante un rocam­bo­le­sco inci­dente causato dal­la pre­sen­za del­la vet­tura di Tsun­o­da a bor­do pista, impat­ta­ta prece­den­te­mente con­tro le bar­riere, lo spag­no­lo deve accon­tentar­si di un’amara otta­va piaz­za allo sven­to­lare del­la bandiera a scac­chi. Rivedere l’immagine del­la sua SF21 costret­ta alla retro­mar­cia dopo un suo errore, che l’ha con­dot­to in una delle numerose vie di fuga pre­sen­ti lun­go il trac­cia­to, non gli farà cer­ta­mente piacere. Serve ripar­tire. RESET MODE. 

Ph. Daim­ler AG ©

Daniel Ric­cia­r­do, voto 6: quan­ta fat­i­ca per l’australiano. Dopo l’ennesima qual­i­fi­ca neanche lon­tana­mente all’altezza delle aspet­ta­tive, l’australiano riesce a sal­vare il salv­abile giun­gen­do nono al tra­guar­do. Per gli appun­ta­men­ti a venire, tut­tavia, urge un cam­bio di mar­cia. ANONYMOUS. 

Kimi Raikko­nen, voto 7.5: è in gior­nate come queste che viene fuori tut­ta la sua espe­rien­za. Kimi si tiene lon­tano dai guai, ma, allo stes­so tem­po, si regala il lus­so di sopra­van­zare a bor­do del­la pro­pria Alfa Romeo la Mer­cedes di Valt­teri Bot­tas. Sicu­ra­mente non un’immagine a cui si può assis­tere tut­ti i giorni. Un pun­to che vale oro. #KR7.

Lewis Hamil­ton, voto 0: “errare humanum est”. Così recita la locuzione lati­na attribui­ta a Seneca, noto autore lati­no. Certe volte, però, alcu­ni errori pos­sono risultare imper­don­abili, soprat­tut­to quan­do il tuo prin­ci­pale avver­sario è fuori dai giochi men­tre tu ti tro­vi in una como­da sec­on­da posizione. Occa­sione spre­ca­ta, nel­la sper­an­za, almeno per lui, che questo riman­ga un caso iso­la­to, anche per­ché “per­se­ver­are dia­bolicum est”. ZERO ASSOLUTO. 

Ph. Red Bull Con­tent Pool ©