Perez vince incredibilmente il Gran Premio d’Azerbaijan, davanti a un ritrovato Vettel e a un incredibile Gasly. Ritiro pesante per Verstappen, tradito da una gomma a 5 giri dalla fine. Ultimo Hamilton, per un errore nella seconda ripartenza.
Questa volta, per Leclerc la partenza dalla prima piazzola arriva davvero. Per il nono week-end della sua carriera in Formula 1. Conscio che, a differenza delle strade del Principato, nel tracciato cittadino di Baku il soprasso non è così difficile.
Vede il rosso davanti a sé Max, terzo in griglia. Rosso anche di rabbia, per quelle qualifiche definite da lui “stupide”, per quell’imprevisto che nuovamente gli avrebbe scombussolato i piani. Un po’ nervosetto, dato che nel 2021 ha davvero qualcosa da perdere. Vede grigio Lewis, il grigio dell’asfalto davanti ai suoi occhi, il grigio delle nubi piombate nelle ultime settimane per Mecerdes.
Quante speranze ferrariste, nei secondi che precedono il via del sesto appuntamento stagionale di Formula 1. Arriva la bandiera verde, si spengono i semafori…e si parte. Perez divora Sainz e Gasly, mentre Leclerc scatta pulito, tenendo dietro i due leoni, quello inglese e quello olandese.
Bastano due giri, e Lewis agguanta la Ferrari e la testa della corsa.
“Non ho velocità di punta” lamenta Verstappen che, nonostante il DRS, non riesce ad avvicinarsi al Cavallino monegasco: quest’ultimo, come un gladiatore, fa il possibile per resistere alla potenza del toro. Fino al settimo giro.
Hamilton, Verstappen, Leclerc. E dietro, sopraggiunge l’ombra di Perez. Il messicano conquista virtualmente un podio appena una tornata dopo. E la Mercedes n°77? Valtteri è nono. Sorpassato al via da Vettel, il finlandese riesce a sbloccarsi dalla decima piazza superando Ricciardo.
Il valzer azero dei pit stop lo inizia Charles, che entra ai box dopo un quinto di gara. Entra Lewis, poi Gasly, poi Bottas. Poi Max. Alla 13esima tornata, è il turno di Perez. E la classifica vede Vettel leader, ancora con il cambio gomme da fare, seguito da Verstappen, Perez e un quarto Lewis.
Gasly, sesto alle spalle dell’altra Aston Martin, precede Lecerc. Mentre Sainz, a causa di un lungo, scivola in 14esima piazza, dietro Giovinazzi.
19esimo giro: Vettel passa dai box, rientrando settimo. Un frustrato Lewis ammette via radio la potenza del team austriaco, in difficoltà nel sorpassare Perez. Sainz, alla 23esima tornata, si sblocca da Giovinazzi, riuscendo a passarlo, continua la rimonta quattro passaggi più tardi, prendendo la posizione anche su Alonso. Hamilton, intanto continua la sua crisi: non ha velocità. Mentre lì, davanti a tutti, Max continua a volare.
Tutto calmo, fino al 31esimo giro. La camera inquadra la vettura di Stroll, distrutta, contro la barriera del lungo rettilineo a causa di una probabile fortatura della posteriore sinistra. Ed è safety car. Il gruppo di compatta, per riprendere la corsa, al 35esimo passaggio: Vettel infila Leclerc, un po’ sorpreso come ad Imola, e la freccia verde è quinta, anzi, quarta, dopo il sorpasso sull’Alpha Tauri di Gasly.
Sullo schermo della TV, nella fase conclusiva della gara, scorrendo lo sguardo sul fondo della classifica, si legge un deprimente 14esimo posto per Bottas. Al netto di quanto non ha dato questo week-end, era meglio se restava bloccato in Finlandia. Forse, quello di giovedì, era un invito da parte del destino.
5 giri dal termine. Il colpo di scena. La gomma tradisce Max, uno zero pesantissimo. Ed è bandiera rossa. Ringrazia Perez, improvvisamente al comando. Ringrazia Hamilton, un secondo posto che vale un primo. E ringrazia chi in questo fine settimana, è tornato da un lungo periodo nero. Sebastian Vettel dopo il quinto posto di Monte-Carlo, è rinato. Cavalca l’onda dell’ottimismo, tenta il tutto e per tutto, fino alla fine.
Il Gran Premio riprende quando mancano due soli giri. Dalla griglia di partenza. Una gara sprint.
Hamilton fa un clamoroso lungo, ed è ultimo. Perez vince, seguito da Vettel e da Gasly. Quarta la Ferrari di Leclerc. Onore al vincitore, ma onore a Sebastian Vettel. Lui, che per molti era ormai un pilota finito. Dal buio alla luce, dalla delusione di ieri alla soddisfazione di oggi.
Rabbia raddoppiata rispetto a ieri per Verstappen. Il collo del suo piede sinistro è ancora nel posteriore della sua Red Bull abbattuta. Ancora una volta a dimostrazione che in Formula 1, l’imprevisto, è sempre dietro l’angolo. Un ritiro pesante, in ottica Mondiale. Ma la guerra, non è ancora finita.
Intanto oggi, raccoglie un “da tutto a niente”, mentre guarda gli altri prendere “da azero a cento”. Tutti, tranne Lewis. Zero azero.
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