Barcellona non sorride alla McLaren. Senza considerare qualche sprazzo isolato, le vetture di Woking non hanno mai dato l’impressione di poter essere all’altezza delle grandi aspettative generate dalle imprese di Lando Norris. In un week-end privo di emozioni, è Daniel Ricciardo che attira l’attenzione lottando a lungo con Perez e, soprattutto, dimostrando di essere in crescita.

È dal pri­mo giro che Daniel Ric­cia­r­do e Ser­gio Perez sono in lot­ta. Solo al ven­ti­quat­tres­i­mo giro, dopo il pit stop dell’australiano, i due si sono allon­ta­nati, ma sette tor­nate più tar­di la Red Bull di Checo è nuo­va­mente negli scarichi del­la McLaren. Daniel si rende con­to che la sua mono­pos­to non può resistere facil­mente agli attac­chi del mes­si­cano ed opta per una dife­sa ormai cadu­ta in dis­u­so: sul lun­go ret­ti­li­neo del Mont­melò, si spos­ta per tut­ta la larghez­za del­la pista, nel ten­ta­ti­vo di non dare la scia all’inseguitore. La rego­la dice chiara­mente che è ques­ta strate­gia è vieta­ta, si può cam­biare direzione una vol­ta sola, ma la direzione di cor­sa ci mette qua­si dieci giri a comu­ni­car­gli che non può far­lo. A pre­scindere dall’effettiva effi­ca­cia del­la mossa, il sor­pas­so di Perez non arri­va subito, ci vogliono altri sei giri per vedere il sor­pas­so, con­quis­ta­to con una bel­lis­si­ma mossa all’esterno di cur­va 1.

L’episodio del weav­ing di Ric­cia­r­do è una delle cose più notevoli del week-end del­la McLaren ed è la migliore tes­ti­mo­ni­an­za del­la gara anon­i­ma del team di Wok­ing. Nor­ris è pro­tag­o­nista solo in FP1 o quan­do subisce un bloccag­gio da Mazepin nel pri­mo turno di qual­i­fi­ca. In tutte le altre ses­sioni, Lan­do non è rius­ci­to a ripetere le splen­dide prestazioni dei pri­mi tre Gran Pre­mi ed ha cor­so tut­ta la gara attorno al nono pos­to da cui è par­ti­to, finen­do per sopra­van­zare solo nel finale un Ocon in seria dif­fi­coltà con le cop­er­ture. I quar­an­tadue sec­on­di di dis­tac­co dal suo com­pag­no di squadra par­lano da soli.

Molto più vivace la gara di Daniel Ric­cia­r­do. È più per­for­mante nelle qual­i­fiche, in cui rifi­la qua­si quat­tro dec­i­mi all’altra McLaren e, soprat­tut­to, arri­va a poco più di un dec­i­mo dal quar­to pos­to di Leclerc e a due milles­i­mi dal ses­to di Sainz. Il momen­to più impor­tante del­la gara, per The Hon­ey Bad­ger, è la parten­za. Sceglie di seguire la Mer­cedes di Bot­tas, supera Sainz che viene osta­co­la­to dal­lo sposta­men­to ver­so l’interno di Ocon e lo stes­so francese. All’ingresso di cur­va 1 si ritro­va con la por­ta spalan­ca­ta e mette per un atti­mo il muso davan­ti alla Fer­rari di Charles Leclerc. A un pas­so da un mira­coloso quar­to pos­to, Daniel deve tem­poreg­gia­re per una frazione di sec­on­do: Hamil­ton evi­ta il con­tat­to con Ver­stap­pen, Bot­tas ne viene ral­len­ta­to quel tan­to che costringe anche l’australiano a non but­tar­si in cur­va 2 per cer­care di strap­pare la posizione a Leclerc, approf­ittan­do del­la trai­et­to­ria interna.

Da quel momen­to, la gara dell’australiano con­siste nel tenere il pro­prio pas­so: Leclerc e Bot­tas han­no un rit­mo trop­po ele­va­to per lui, l’obiettivo è quel­lo di tenere dietro pri­ma la Red Bull di Perez, con cui Ric­cia­r­do dà vita alla lot­ta che abbi­amo descrit­to in aper­tu­ra e poi, agevol­mente, la Fer­rari di Sainz. Il Gran Pre­mio di Spagna, in fin dei con­ti, non è una tap­pa mem­o­ra­bile del­la sta­gione 2021, per McLaren. Ma potrebbe diven­tarne una pietra mil­iare. Con la qual­i­fi­ca di Bar­cel­lona, Ric­cia­r­do è par­ti­to davan­ti a Nor­ris per la terza vol­ta in quat­tro appun­ta­men­ti, ma in gara ad entu­si­as­mare era sem­pre sta­to Lan­do: tre a zero e pesan­ti dis­tac­chi al più tito­la­to ed esper­to com­pag­no di squadra. Il gio­vane inglese applau­di­to con con­vinzione da tifosi e addet­ti ai lavori, men­tre sull’australiano si adden­sa­vano nubi di critiche e dub­bi. La pro­va con­vin­cente di domeni­ca, pur con qualche errore ammes­so dal­lo stes­so pilota, che si sente di dover anco­ra miglio­rare, ha com­in­ci­a­to a riequi­li­brare le cose.

Va det­to che l’inizio di ques­ta sta­gione ricor­da le prime gare del 2019. In quell’anno, Ric­cia­r­do esor­disce in Renault dopo tan­ti anni pas­sati con Red Bull. La vet­tura è poco com­pet­i­ti­va e poco affid­abile, Daniel com­mette un errore ele­mentare al via del Gran Pre­mio d’Australia, Hulken­berg fa meglio di lui, i risul­tati non arrivano, le smor­fie per­p­lesse e le critiche del­la stam­pa e dei media com­in­ciano pun­tu­ali ad arrivare. Esat­ta­mente come in questo inizio di 2021. Dopo quell’inizio sten­ta­to, in Renault Ric­cia­r­do si abit­ua alla macchi­na, al nuo­vo team e al diver­so meto­do di lavoro, por­ta la sua espe­rien­za. La vet­tura miglio­ra, lui anche, prende pos­ses­so del­la squadra che, nel­la sta­gione suc­ces­si­va, è pro­tag­o­nista del­la lot­ta per il ter­zo pos­to nel mon­di­ale costrut­tori, pri­ma di spro­fon­dare nuo­va­mente nell’anonimato di queste prime gare del 2021.

Per questo, prob­a­bil­mente, la pru­den­za nel giu­di­car­lo sarebbe oppor­tu­na. Espe­rien­za nuo­va e, ques­ta vol­ta, un pilota bra­vo ed affam­a­to con cui dividere il box. Una sfi­da più dif­fi­cile di quel­la, resa appe­na più sem­plice dal­la migliore qual­ità di ques­ta McLaren, rispet­to a quel­la Renault. Sarebbe meglio atten­dere e non provo­car­lo trop­po. Non è un caso che Daniel Ric­cia­r­do si iden­ti­fichi con il tas­so del miele: si trat­ta di un ani­male dolce e cari­no, ma se deve lottare mostra un’aggressività impens­abile e quan­do deve cac­cia­re diven­ta un killer impla­ca­bile. Forse, a Bar­cel­lona è arriva­ta la pri­ma zampata.

Ph. McLaren F1 ©️