Un’estenuante guerra di nervi, in cui sbagliare non è minimamente concesso: così potremmo definire l’ultima edizione del Gran Premio di Spagna. Tra le curve del Montmeló va in scena una gara tesissima, in cui è la strategia a farla da padrone. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata.
Lewis Hamilton, voto 10: l’ennesima prova di forza di un binomio, vettura-pilota, che sembra tornato inattaccabile. Velocissimo in qualifica, implacabile in gara. Dopo aver perso la prima posizione a favore di Verstappen, autore di una grandissima staccata dopo la partenza, inizia una caccia senza tregua nei confronti della Red Bull dell’olandese, culminata in un grandissimo sorpasso, massima espressione di una strategia perfetta degli uomini di Brackley. Con una W12 così, sarà difficile mettergli i bastoni tra le ruote anche in futuro. INELUTTABILE.
Max Verstappen, voto 9.5: “povero Max”, verrebbe quasi da dire. Il giovane talento della scuderia di Milton Keynes le prova tutte, combatte e resiste, per quanto possibile, dando tutto sé stesso. Contro la corazzata Mercedes, tuttavia, nemmeno questo è bastato. Dopo sessanta giri di passione, infatti, persino lui è costretto ad arrendersi ad un’ irresistibile W12, dotata di pneumatici nettamente più freschi. In attesa di una possibile rivincita tra le strade del Principato, la sua resta comunque una prestazione magistrale. CON IL COLTELLO TRA I DENTI.
Valtteri Bottas, voto 6.5: elargire giudizi nei suoi confronti risulta, settimana dopo settimana, sempre più complicato. Se in qualifica, infatti, il finlandese riesce a reggere il passo del più talentuoso compagno di squadra, accusando un ritardo di appena un decimo, in gara, invece, il confronto tra i due risulta piuttosto impietoso. Dopo appena pochi metri, Woodman si trasforma nell’occasione perfetta per brillare per Charles Leclerc, il quale lo svernicia con un sorpasso mozzafiato all’esterno, riuscendo addirittura a tenerlo dietro per tutta la durata del primo stint di gara, nonostante una SF21 sicuramente non paragonabile alla W12. Emblematica la comunicazione radio con il muretto, in cui chiede una strategia diversa rispetto a quella dei piloti davanti, quasi ad ammettere di non essere in grado di sopravanzare il monegasco della Ferrari in pista. Ad ogni modo, riesce a tagliare il traguardo in terza posizione, minimo sindacale al volante di una simile astronave. SURGELATO.
Charles Leclerc, voto 9: le lodi ormai si sprecano nei confronti di questo ragazzo. Un talento purissimo, che, con una magia all’esterno di Curva 3, riesce a far sognare un intero popolo, quello Rosso, che da tempo ormai dei sogni non ne vedeva nemmeno l’ombra. Il monegasco, infatti, non ha mai smesso di credere nel podio, nonostante dovesse fare in conti con un avversario munito di ben altri mezzi rispetto a quelli a sua disposizione. Il quarto posto finale rappresenta il miglior risultato ottenibile a bordo di una SF21 competitiva, ma non ancora ai livelli dei team di testa. Con un Leclerc così, tuttavia, tutto è possibile, per questo motivo dalle parti di Maranello sembra aleggiare la speranza che si possa lottare per qualcosa di importante tra due settimane a Monte-Carlo, quando andrà in scena la gara di casa dell’alfiere monegasco. EMOZIONE PURA 2.0 .
Sergio Perez, voto 6.5: alle prese con un lieve infortunio alla spalla sinistra, il messicano fatica sicuramente più del dovuto su un tracciato in cui, da un pilota al voltante di una Red Bull, ci si aspettava sicuramente di più. Ottavo in qualifica, sfruttando una monoposto sicuramente superiore rispetto a quelle dei rivali del pacchetto di mischia, riesce a risalire la china, concludendo in quinta posizione, al termine di un duello all’ultimo respiro con un ritrovato Daniel Ricciardo. Urge comunque un cambio di passo per non rimanere schiacciato da una figura ingombrante come quella di Max Verstappen. ACCIACCATO.
Daniel Ricciardo, voto 7.5: per la prima volta in stagione, l’australiano riesce a mettersi alle spalle un Lando Norris, fin qui parso superiore. The Honey Badger sfodera gli artigli, riuscendo a portare a casa un ottimo sesto posto, al termine di un’accesissima sfida con Perez, prima, e con Sainz, poi. Da tenere d’occhio in vista della corsa di Monaco, dove ha sempre dato il meglio di sé. A TRENTADUE DENTI.
Carlos Sainz, voto 6.5: una gara non eccezionale, la sua. Scattato da una buona sesta piazza, rimane bloccato in Curva 1 nonostante un ottimo scatto, perdendo diverse posizioni. Un inconveniente che gli costa molto caro, su un tracciato in cui il sorpasso non è esattamente all’ordine del giorno. Lo spagnolo, tuttavia, non si perde d’animo e riesce a scalare la classifica fino alla settima posizione, rimanendo incollato agli scarichi della McLaren di Ricciardo fino all’ultima curva. Resta comunque da apprezzare la solidità mostrata finora, una caratteristica da non sottovalutare in una lotta tirata come quella per la conquista del terzo posto nella classifica dei costruttori. GRANITICO.
Lando Norris, voto 5.5: la grande delusione di questo appuntamento. Da lui, infatti, ci si aspettava ben altro che un’incolore ottava posizione. Il britannico, stranamente, risulta poco incisivo e mai realmente della partita, finendo addirittura doppiato dal leader. Una prestazione negativa che riporta in auge alcuni dei dubbi sulla sua costanza. A Monaco serve reagire, per far sì che la gara del Montmeló resti solo un caso isolato. APPANNATO.
Esteban Ocon, voto 7: insieme a Charles Leclerc, senza dubbio, l’MVP del sabato catalano. Il francese, infatti, al termine delle qualifiche, riesce a garantirsi la possibilità di scattare da una quinta piazza a dir poco insperata. In gara, tuttavia, la sua Alpine non sembra ancora disporre del potenziale necessario per imbucarsi alla festa di Ferrari e McLaren, costringendolo ad accontentarsi del nono posto. Un risultato incoraggiante, soprattutto se confrontato con quello del più blasonato vicino di box. IN FIDUCIA.
Pierre Gasly, voto 6: un decimo posto amaro, considerando le premesse al via della stagione. L’AlphaTauri, infatti, secondo le aspettative, avrebbe dovuto lottare con Ferrari e McLaren, mentre, nella realtà dei fatti, a malapena riesce a concludere un Gran Premio nella top ten. Nonostante le numerose difficoltà, tuttavia, grazie ad una buona ultima parte di gara, Pierre riesce comunque a timbrare il cartellino ottenendo quanto meno un punto, preziosissimo nella sfida con Aston Martin. GOLDEN POINT.
Ph. Daimler AG ©