In un Gran Premio di Spagna privo di grandi emozioni, alcuni dei momenti più entusiasmanti sono legati alla Ferrari, in particolare alla gara di Charles Leclerc. Dalla Catalogna, il team di Maranello torna a casa con il numero tre che risuona in testa.
Il Gran Premio è appena partito, Max Verstappen ha uno spunto che gli consente il sorpasso al poleman Lewis Hamilton. La manovra è al limite e, per evitare un contatto rischioso, il Campione del Mondo allarga e rallenta per una frazione di secondo, prima di lanciarsi all’inseguimento del leader. In questo modo, causa anche il rallentamento di Bottas, che lo segue, e di Ricciardo che, dopo una bella partenza, ha affiancato all’esterno la Ferrari di Charles Leclerc. La situazione che si crea, permette al monegasco di ritornare immediatamente in possesso del quarto posto, ma gli presenta una possibilità inattesa. La sua accelerazione è più decisa rispetto a quella della Mercedes, fa sì che cerchi e trovi spazio all’esterno, realizzando uno spettacolare sorpasso. In Curva 3, Leclerc si trova terzo.
Comincia una lotta ravvicinata con Bottas, che non riesce a sorpassare il ferrarista né alla ripartenza dopo la Safety Car intervenuta per il ritiro di Tsunoda, né nei giri successivi. Per tutto il primo stint, la Ferrari si tiene dietro il finlandese. Al ventitreesimo giro si ferma la Mercedes, mentre il muretto italiano decide di lasciar fuori Charles per altri quattro giri e, quando il monegasco rientra in pista, si ritrova alle spalle del rivale. Da quel momento, il podio diventa un miraggio e la Ferrari può concentrarsi sull’obiettivo di giornata, cioè essere la prima degli altri. L’obiettivo viene raggiunto, tenendo dietro addirittura la seconda Red Bull. Più indietro, Carlos Sainz è autore di una partenza meno convincente, in cui si ritrova chiuso da altre vetture, perde due posizioni e da lì costruisce una gara senza infamia né lode, in cui riesce a sopravanzare il solo Ocon. Finisce a sandwich tra le due McLaren, senza essere mai in grado di impensierire seriamente Ricciardo che gli arriva davanti, e senza correre rischi con Norris. Chiudendo per la prima volta il Gran Premio di casa dietro al proprio compagno di squadra.

La strategia utilizzata con Leclerc non ha completamente convinto. Come è stato detto da Mattia Binotto nel dopo gara, gli avversari della Ferrari non sono le Mercedes, ma le McLaren e quindi le strategie erano fatte su di loro; a conferma di questo tipo di approccio, ci sono le discussioni tra Leclerc ed il suo ingegnere di pista che gli dava i tempi di Ricciardo, invece di quelli di Bottas, come avrebbe voluto il pilota. In ottica terzo posto nel mondiale, la corsa del Montmelò è stata un successo pieno ed ha consentito un recupero nei confronti del team di Woking. Il dubbio, in ogni caso rimane e rimarrà: se avessero provato a lottare per il terzo posto? Il quarto posto in classifica sarebbe stato in pericolo? Sarebbe stato inutile perché le potenzialità della Mercedes si sono svelate appena Bottas si è liberato di Leclerc? Sarebbe stato strategicamente corretto, nel senso che il rischio eventualmente corso era commisurato alla possibile ricompensa o il team ha fatto bene a rimanere concentrato su obiettivi realistici, senza lasciarsi andare a voli pindarici?
Difficile dirlo ed oltretutto non avremo mai nessuna controprova. Sicuramente è comprensibile, probabilmente condivisibile, che dopo l’annus horribilis 2020, la Scuderia Ferrari si concentri su risultati concreti, che dimostrino il visibile miglioramento della monoposto, rispetto alla vettura dello scorso anno. D’altra parte, sarebbe bello e, per i tifosi persino esaltante, vedere che, quando si presenta l’occasione, il team accoglie la sfida e ci prova anche contro una vettura in netto vantaggio dal punto di vista delle prestazioni. Comunque si voglia analizzare la prova e l’atteggiamento della Scuderia, il clima è molto più disteso e positivo rispetto a quello che animava le reazioni dopo le gare della scorsa stagione. In più da Barcellona, la Ferrari vola verso Monte-Carlo con diversi pensieri positivi. Tutti associati al numero 3.

Non tanto per la lotta per il terzo posto con Bottas, superato in curva tre, durata circa un terzo di gara. Ma perché il T3 di Montmelò è sempre stato un punto debole delle Rosse. Nel Gran Premio di Spagna, invece, quel tratto di pista è diventato un punto di forza, su cui le Ferrari hanno costruito buona parte del loro risultato. In particolare, nella prima fase di gara, la vettura di Leclerc riusciva a costruire nella parte finale del giro un vantaggio che le ha permesso di mantenere la posizione su una Mercedes a DRS aperto. Certamente conta il motore, ma il problema esisteva anche nelle stagioni migliori della Power Unit Ferrari, per cui si può gioire per le soluzioni tecniche che hanno consentito un simile incremento di stabilità e di prestazioni.
Il circuito catalano viene usato per i test prestagionali ed è un tracciato che mette in evidenza pregi e difetti delle vetture. Ecco allora che quella forza inattesa, in quel settore, potrebbe essere indice di competitività in tracciati che presentano caratteristiche simili a quelle del T3. In quei Gran Premi, la lotta per il podio potrebbe vedere la Ferrari aggiungersi al ristretto lotto di aspiranti alle posizioni nobili. Si parla di circuiti cittadini, di Singapore, ma soprattutto di Monte-Carlo.
Tutto sommato, per il Gran Premio di Monaco si tratta di aspettare solo due settimane.
Ph. Ferrari Media Center ©️