Per un Gran Premio tesissimo ed incerto fino alla fine, tornano le cinque pillole, rubrica in cui il nostro Riccardo Ronchini analizza i cinque fatti principali del Gran Premio di Spagna.
1. CANNIBALE HAMILTON. La gara non era iniziata nel migliore dei modi per Lewis, con una partenza non perfetta, che è costata al sette volte iridato la testa della corsa. Da quel momento però Hamilton resetta, correndo da vero fenomeno, tenendo costantemente sotto pressione Verstappen. La possibilità di sorpasso in pista non si presenta, dunque giunge in soccorso la strategia. Secondo pit-stop e ritmo indiavolato per recuperare il terreno perduto sul pilota olandese. Un rewind del Gran Premio di Ungheria 2019, e come nel prequel, la spunta ancora una volta Re Lewis.
2. ONORE A VERSTAPPEN. Ha dato tutto Max, andando anche oltre i propri limiti per provare a vincere la gara. La Mercedes si è semplicemente dimostrata più forte, con Hamilton che forse aveva qualcosa in più in termini di ritmo. Resta l’ennesima grande corsa del talento olandese, a partire dalla partenza: semplicemente perfetta, tanto che per le emozioni che ha regalato a tutti gli appassionati, meritava la vittoria tanto quanto Lewis.
3. IL MASSIMO POSSIBILE. Tutti speravano che il primo podio stagionale della Ferrari arrivasse in quel di Barcellona, specialmente dopo quella meravigliosa partenza di Leclerc, con quel sorpasso da antologia su Bottas in curva tre. Solo la netta superiorità della Mercedes ha impedito al monegasco di agguantare quel tanto desiderato terzo posto. La gara del pilota della Rossa, però, è stata semplicemente perfetta. Nessuna sbavatura commessa, con un quarto posto conquistato che darà tanto morale per il proseguo del campionato.

4. RISCOSSA RICCIARDO. Daniel Ricciardo batte un colpo. In un fine settimana complicato per la McLaren, il pilota australiano corre un’ottima gara, chiudendo sesto e lottando per gran parte della corsa con la Red Bull di Sergio Perez per la quinta piazza. Inoltre, per la prima volta in stagione, Danny Ric riesce a battere Lando Norris. Una riposta importante per il nativo di Perth, che dopo un inizio di stagione complicato comincia ad entrare in sintonia con la sua MCL35M e i risultati si vedono.
5. ASTON COSÌ NON VA. È senza dubbio la monoposto che più ha sofferto i cambiamenti regolamentari. Le aspettative nei confronti della scuderia inglese erano ben più alte, con un Lawrence Stroll che comincia a spazientirsi per dei risultati che stentano ad arrivare. Nel complesso bene Stroll Jr, nuovamente davanti a Vettel, che nelle ultime gare però, sembra aver leggermente recuperato il gap con il giovane pilota canadese. La situazione resta però preoccupante. Chissà che la squadra non sia già al lavoro per la stagione 2022, anno di rivoluzione per l’intera Formula 1.
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