Daniel Ricciardo, McLaren MCL35M, makes a stop

Gli inizi di stagione al rallentatore di Daniel Ricciardo si ripetono da qualche anno, ma nel 2021 deve essere molto attento ai risultati del suo compagno di team. Lando Norris ha acquisito una maturità ed una consistenza che pochi erano disposti ad accreditargli. Così, dietro le Mercedes e le Red Bull, in Portogallo, come spesso accade, c’è lui.

Sono solo due le vet­ture che mon­tano mescole medie da un numero di giri così ele­va­to: Car­los Sainz, che ha effet­tua­to un pit stop al ven­tunes­i­mo giro, cer­can­do un under­cut, e Lan­do Nor­ris, il quale si è fer­ma­to nel cor­so del­la tor­na­ta suc­ces­si­va per difend­ere la pro­pria posizione. Sainz è da tem­po in crisi di prestazioni e, posizione dopo posizione, esce dal­la zona pun­ti. Lan­do, invece, non mol­la.

Da molti giri ha alle sue spalle un Charles Leclerc che veste pneu­mati­ci duri, mon­tati più tar­di, quin­di più fres­chi. Tut­ti si aspet­tano un suo crol­lo con con­seguente sor­pas­so del­la Fer­rari, ma il dis­tac­co tra quelle che sono due tra le più belle e gio­vani certezze del Cam­pi­ona­to di For­mu­la 1 non accen­na a diminuire. Tre sec­on­di sono e tre sec­on­di riman­gono, anzi, alla fine aumen­tano pure.

Lan­do Nor­ris arri­va quin­to. Pri­mo degli altri. Dopo una gara con­dot­ta per gran parte in quel­la che alcu­ni com­men­ta­tori han­no defini­to la ter­ra di nes­suno. Impos­si­bil­i­ta­to ad aumentare il rit­mo e a rag­giun­gere le quat­tro vet­ture di tes­ta, più veloce del­la con­cor­ren­za più agguer­ri­ta: il pac­chet­to pilota-vet­tura più con­sis­tente del grup­po che lot­ta per il ter­zo pos­to nel Mon­di­ale Costrut­tori. La Ter­ra di nes­suno in realtà potrem­mo con­sid­er­ar­la Lando’s Land, la ter­ra di Lando.

Ph. McLaren F1 © 

Daniel Ric­cia­r­do parte piano. Ormai, i suoi ulti­mi avvii di sta­gione non sono par­ti­co­lar­mente bril­lan­ti, tan­to da atti­rare critiche e sospet­ti sul suo val­ore come pilota di alto liv­el­lo. Anche quest’anno sta suben­do le prime gare alle prime espe­rien­ze con McLaren, men­tre il suo com­pag­no bril­la come stel­la molto luminosa.

Le qual­i­fiche del saba­to sono da dimen­ti­care, ma la gara è più friz­zante. Sin dal­la parten­za in cui si ritro­va a guadagnare tre posizioni. Il piano è quel­lo di andare molto lun­go, così da con­durre un finale tut­to all’attacco, ma le sue idee ven­gono frus­trate da qualche dif­fi­coltà con gli pneu­mati­ci, a cui ha prob­a­bil­mente chiesto trop­po nei pri­mi giri dopo la sosta.

La sen­sazione è che, come nelle sta­gioni pas­sate in Renault, dopo una pri­ma fase in cui impara a conoscere l’ambiente e la vet­tura, pos­sa imple­mentare il pro­prio modo di lavo­rare all’interno del meto­do adot­ta­to dal team e com­in­cia­re, così, a dare il suo con­trib­u­to. Sia in fase di preparazione del­la vet­tura, sia a liv­el­lo ago­nis­ti­co. Il Gran Pre­mio del Por­to­gal­lo ha mostra­to un Ric­cia­r­do più con­sis­tente rispet­to alle prime due uscite del­la sta­gione: sta trovan­do un po’ per vol­ta il suo feel­ing ed arriverà al liv­el­lo che gli compete.

Ph. McLaren F1 © 

Una buona vet­tura, prob­a­bil­mente la migliore del pac­chet­to in lot­ta per il ter­zo pos­to, un pilota che sta arrivan­do ed uno già ai liv­el­li che com­petono al team. Se le pre­messe sono queste, la prob­a­bil­ità di con­quistare il gradi­no più bas­so del podio nel Mon­di­ale Costrut­tori aumen­tano sensibilmente.

Cer­to è che il salto di qual­ità di Lan­do Nor­ris è sot­to gli occhi di tut­ti e pro­pone il tal­en­to inglese nel novero di col­oro che faran­no il futuro del­la For­mu­la 1. Per ora, si tiene quel pri­ma­to del migliore tra gli altri ed una posizione in clas­si­fi­ca piloti che è addirit­tura al di sopra delle sper­anze più rosee: ter­zo, davan­ti a Bot­tas, Leclerc e Perez. Ter­zo, come il team tra i Costruttori.

È sicuro che il meglio deve anco­ra arrivare e che vivre­mo lotte entu­si­as­man­ti tra lui ed i suoi avver­sari. Così come è altret­tan­to sicuro che farà tut­to quel­lo che è nelle sue pos­si­bil­ità, per­ché quel­la parte del­la clas­si­fi­ca riman­ga la Ter­ra di Lando.

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