Lewis Hamilton firma il terzo appuntamento stagionale, in Portogallo. Impeccabile, aggressivo e vincente, stacca il 2–1 nella sfida con Verstappen, fermo alla sola vittoria di Imola.
Oggi, 2 Maggio, abbiamo tutti il cuore più leggero. Chiuso il capitolo dei giorni bui della Formula 1, siamo pronti per constatare se, veramente, questo Mondiale è sfida Lewis-Max. Si torna in Portogallo, terra di ricordi e sfide lontane. Si torna a Portimao, ancora una volta. E si parte, con il punteggio di 1 a 1 tra i due duellanti. Si parte, e tutto è incredibilmente tranquillo, conservativo. Sainz salta Perez guadagnando la quarta posizione, mentre Norris attacca Ocon, lasciandolo in settima piazza, segue il secondo Cavallino, quello di Leclerc. I primi tre restano invariati, mentre già al secondo giro è Safety Car per un contatto tra le due Alfa ai danni dell’ultimo Campione Ferrari, colto di sorpresa dalla scia di Giovinazzi.
La corsa riprende al settimo giro. Verstappen graffia, attacca e colpisce, superando Hamilton alla prima curva. Dietro, Sainz si fa sorprendere dalla ripartenza e commette un errore, e la McLaren di Norris, quarta, e l’altra Red Bull di Perez, quinta ringraziano. All’undicesima tornata, Lewis aggredisce l’olandese, lo supera accompagnandolo fuori in curva 3, e restituendogli la “spallata” di Imola. È una freccia infuocata, la sua W12. E al 20esimo giro, di forza, umilia Bottas in curva 1. Il Leone Nero da cacciatore diventa difficilissima preda.

Giro 36. Lo sfiduciato Verstappen entra ai box per l’undercut, ne esce quarto. Subito dentro anche Bottas, che torna in pista davanti alla Red Bull numero 33, ma Max, con gomma più calda attacca e supera la W12, che non reagisce.
Al 37esimo è il turno di Lewis, riesce a tenere dietro gli altri due sfidanti. Davanti a lui solo Perez che non ha ancora effettuato il suo pit stop. Venti giri dal termine: si apre la radio del finlandese dormiente. È Toto, che lo sprona a spingere. E a prendere più caffè prima di mettersi al volante. Il tappo Perez fallisce il suo obiettivo, Hamilton alla 51esima tornata lo supera, convinto fosse un doppiato e invocando la “blue flag”.
Da leader senza lotta per più di metà gara, il britannico taglia per primo il traguardo, lasciando dietro, congelati, Verstappen e Bottas. Che provano a firmare il giro veloce, per guadagnare un punto che, alla fine dei conti, potrebbe essere fondamentale. Fuori dal podio Checo, non del tutto abbattuto e, almeno questa domenica, fuori dalla maledizione della seconda guida Red Bull.
Una Ferrari diversa, fuori dai punti per metà, chiude sesta e undicesima, con Leclerc e Sainz. Rimonta Ricciardo, partito 16esimo, chiude in nona posizione. Hamilton vince la terza battaglia, ma la guerra è ancora lunga. Il quarto round è tra appena sette giorni, nella terra dei tori. Magari, per Max, potrà essere di buon auspicio. Intanto, oggi, il Gran Premio portoghese, è stato ribattezzato Lewisitano. Nel nome del Sir.
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