Emilia Romagna. Terra di musica, di motori, di arte. Terra di sogni, aspettative, speranze. Un Gran Premio che segna il piacevole ritorno della Formula 1 in un Paese sofferente e colmo di mancanze, per il secondo anno consecutivo. Imola è storia, è iconica, è luce e buio del mondo della massima espressione dell’automobilismo agonistico. È emozione. Anche a spalti vuoti.

Alle 14 la piog­gia scende, copiosa. Divide il trac­cia­to, lo rende uno spec­chio a metà. L’im­pre­vis­to che tan­ti desider­a­no e che, ad Imo­la, man­ca­va dal ’95, quan­do a vin­cere fu la Williams di Damon Hill. Il tri­col­ore che invade e sfu­ma tra le nubi grigie dalle Frec­ce, regala sug­ges­tione alla già grande atte­sa del­la pri­ma gara euro­pea. In cui può suc­cedere di tut­to. Si parte, via. Max aggre­disce, man­gia Hamil­ton sen­za pau­ra, men­tre Leclerc cav­al­ca con la sua SF21 sulle acque, pas­san­do Perez reo di un errore, con­qui­s­tan­do il ter­zo pos­to. Ma al sec­on­do giro è subito Safe­ty car, per il bot­to di Lat­i­fi. Sbaglia Mick Schu­mach­er, che nel ten­ta­ti­vo di scal­dare le gomme, perde la vet­tura andan­do in bar­ri­era sul ret­ti­li­neo del tra­guar­do e rima­nen­do senz’ala.

La Mer­cedes rossa esce di sce­na e la cor­sa riprende, con Ver­stap­pen, Hamil­ton e Leclerc che, del­i­cata­mente si allon­tanano da Perez e Ric­cia­r­do. Più indi­etro, il triel­lo tra Gasly, Nor­ris e Sainz per la ses­ta piaz­za, con­quis­ta­ta dal pic­co­lo Lan­do che las­cia dietro di sé l’ex com­pag­no di squadra spag­no­lo, regala qualche briv­i­do. Intan­to, esce un nuo­vo episo­dio del­la serie “Le dis­avven­ture del­la sec­on­da gui­da del Toro aus­tri­a­co”: stop and go di 10 sec­on­di a Perez per non aver man­tenu­to la prio­r­ia posizione durante la bandiera gial­la. Con­tin­u­ano le dif­fi­coltà per il Car­lo iberi­co del­la Fer­rari, che fa lunghi su lunghi sab­biosi nel giro di quat­tro tor­nate, e con­tin­u­ano le non gioie per Vet­tel, anche lui penal­iz­za­to di 10 secondi.

Ven­tisettes­i­mo giro, entra Max per il suo pit stop ed è ter­zo. Den­tro Sainz, che riparte set­ti­mo, dietro Bot­tas. E den­tro anche Re Lewis, che perde tem­po ai box. Sec­on­di fatali, per­ché vede tran­sitare alla sua sin­is­tra la Red Bull di Ver­stap­pen che è di nuo­vo leader. Cam­bio gomme per Leclerc, che rimane sal­da­mente in terza piaz­za. Improvvisa­mente, a metà gara suc­cede il delirio: colpo di sce­na per il Cam­pi­one del Mon­do in car­i­ca, che com­mette un errore. Si bloc­ca, si pianta, rompe l’ala, rien­tra in pista, pas­sa dai box ed è nono. Nel­lo stes­so momen­to, un bot­to vio­len­to coin­volge Bot­tas e Rus­sell. Entram­bi i piloti sono ille­si, il fin­lan­dese risponde con un dito medio alla toc­ca­ta del cas­co da parte del pilota Williams, ma la pista è imprat­i­ca­bile ed è bandiera rossa.

Gara sospe­sa alla trentaquat­tres­i­ma tor­na­ta. Con una riparten­za lan­ci­a­ta che potrebbe scon­vol­gere anco­ra una vol­ta le carte. Con Ver­stap­pen, Leclerc e Nor­ris. E con Hamil­ton là, dal­la nona piaz­za. Nor­ris pas­sa la Rossa, sfrec­cia intan­to l’olan­dese con l’aran­cione McLaren ben vis­i­bile negli spec­chi­et­ti. Alla Vil­leneuve Perez perde la vet­tura, riesce a rien­trare in gara, ma da penul­ti­mo. Per il mes­si­cano è uffi­cial­mente van­i­fi­ca­ta la prestazione del saba­to. Hamil­ton, intan­to, sale in quin­ta posizione ed è alle spalle di Sainz. Prende lo spag­no­lo, al 50° giro. Ed è un finale da alta ten­sione, con Max al sicuro, con Nor­ris e Leclerc che dan­no il tut­to per tut­to per difend­er­si dal­l’as­tron­ave nera, per difend­ere il podio che meritano.

Sfu­ma il podio per la Rossa, nul­la da fare per Charles con­tro la poten­za Mer­cedes. Ma rivedere una Fer­rari in lot­ta nel­la pri­ma parte del­la clas­si­fi­ca, rivedere i due Cav­alli­ni almeno in quar­ta e quin­ta posizione, è un sol­lie­vo, in atte­sa di tem­pi migliori. Ora, nel miri­no di Lewis, c’è Lan­do. Che lo divo­ra, a tre giri dal ter­mine di una gara suda­ta. Oggi, l’Au­to­dro­mo di Enzo e Dino Fer­rari ha incoro­na­to un nuo­vo re. In molti lo sper­a­vano, in molti lo vol­e­vano, per non dar più nul­la per scon­ta­to, per avere davvero un rivale. Ma è anche il resto del podio, del­la clas­si­fi­ca e degli even­ti, a rap­p­re­sentare la vera e grande magia di gior­na­ta. L’es­pe­rien­za di un sette volte Cam­pi­one del Mon­do, la grin­ta tal­en­tu­osa di un pilota del futuro come Nor­ris e tan­ti imprevisti.

Quel­lo a cui abbi­amo assis­ti­to, non è che lo stra­or­di­nario show del­l’old style. E lo abbi­amo fat­to qui.

“Qui, nel Made in Italy”.

Ph. Red Bull Con­tent Pool / Fer­rari Media Cen­ter ©️

 

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