La famosa frase pronunciata da Giulio Cesare, dopo la vittoria nella battaglia di Zela, rappresenta il riassunto perfetto della stagione vissuta nel 2009 dalla Brawn GP, fenice risorta dalle ceneri della Honda, capace di laurearsi subito Campione del Mondo, grazie all’indimenticabile BGP001.
Ci sono scuderie che sono entrate nella storia della Formula 1 grazie ai loro domini, annate irripetibili, nelle quali la conquista dei titoli piloti e costruttori diventava una pura formalità. Vi sono poi le meteore: quelle squadre che entrano nello sport e vi rimangono per poco tempo, senza avere la possibilità di lasciare il segno. Tra queste, però, una ha lasciato un marchio importante, riuscendo a diventare Campione del Mondo nel corso del suo primo ed unico anno di vita: la Brawn GP.
Il 4 Dicembre 2008, il mondo del motorsport viene scosso da una notizia scioccante: la Honda dichiara l’uscita dalla classe regina. Un team storico, che appoggiato dal grande fornitore giapponese, ha cercato per anni di raggiungere le vette più alte della massima serie automobilistica, purtroppo senza mai riuscirci. A questo punto del racconto entra in scena il protagonista della storia che vi racconteremo oggi: Ross Brawn. Il mitico, ex direttore tecnico della Ferrari dell’epoca Schumacher, decide di intavolare una trattativa con Honda per salvare la scuderia. Dopo un periodo di estenuanti negoziazioni, Brawn ottiene la concessione dai giapponesi, comprando il team investendo la simbolica cifra di una sterlina. L’ unico paletto imposto dalla casa di Hamamatsu è molto chiaro: tutto il personale deve essere confermato per la stagione 2009. Nasce dunque ufficialmente la Brawn GP.
Dal punto di vista tecnico, la nuova BGP001 presentava idee innovative, che la resero da subito veloce e vincente, una su tutte: il doppio diffusore. Questa soluzione, sfruttava però una zona grigia del regolamento. In particolare, non era possibile applicare, nella zona del diffusore, dei fori che lasciassero intravedere delle componenti meccaniche della vettura, quando quest’ultima fosse stata vista sia da sopra che da sotto. Il team di ingegneri, capitanato da Ben Wood, decise di applicare un orifizio nella zona centrale del cono del diffusore. Questo permetteva di avere un secondo passaggio di aria dal fondo alle zone interessate, creando un secondo canale, da cui il nome del doppio diffusore. In particolare, il flusso d’aria, passando attraverso la piccola cavità accelerava, aiutando nella generazione di un carico aerodinamico nettamente superiore a quello dei rivali.

Questo sistema, già a partire dalle prime uscite in pista, scatenò un vero e proprio vespaio nel paddock. La concorrenza reclamava chiarimenti dalla FIA, in quanto reputava la trovata di Ross Brawn e compagnia come totalmente illegale. Dal punto di vista regolamentare però, dal foro applicato sulla monoposto bianco-gialla, non si vedeva alcun tipo di parte meccanica, motivo per cui il doppio diffusore fu classificato come idoneo.
Per la stagione 2009, Ross Brawn decise di abbandonare il motore Honda, stipulando un accordo con Mercedes. Il propulsore della casa di Stoccarda, garantiva circa quaranta cavalli in più rispetto a quello nipponico, con il quale il team inglese non avrebbe avuto nessuna chance di lottare per l’iride. Inoltre, la BGP001, rispetto alla Honda dell’anno precedente era ben tredici centimetri più corta. Questo coincise con un grandissimo risparmio in termini di peso, rendendo la vettura inglese estremamente leggera e maneggevole rispetto alla concorrenza. L’ultima grande differenza rispetto al resto della griglia riguardava il muso. I tecnici di Brawn, optarono per un anteriore estremamente basso, con l’obiettivo di mantenere il baricentro della vettura il più vicino possibile al terreno. Nel complesso la monoposto si rivelò estremamente affidabile: trentadue arrivi su trentaquattro partenze. Numeri mostruosi, enfatizzati anche dalla grandissima stagione disputata da Jenson Button, il quale limitò gli errori al minimo, ottenendo sempre il miglior risultato possibile.
La stagione 2009 vide dunque otto trionfi per la Brawn GP, conditi da cinque pole position e un totale di quindici podi, con Jenson Button Campione del Mondo, così come tutta la squadra, che conquistò il mondiale Costruttori. Nessuno nella storia della Formula 1, era riuscito a conquistare entrambi i campionati al primo anno di partecipazione. Una cavalcata semplicemente irripetibile, frutto di grandi intuizioni e grandi scommesse. Ma si sa, ogni tanto, per vincere, è necessario giocarsi tutto e fare all-in.
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