Perché i piloti si sono lamentati del “cambio di regole” della FIA a metà gara? Per quale motivo Lewis Hamilton non è stato penalizzato nonostante andasse troppo lungo? Come mai Max Verstappen ha dovuto cedere la posizione? Benvenuti ad Hammer Rules, rubrica di approfondimento del regolamento di Formula 1.
Limiti della pista: come vengono definiti dal regolamento?
Tutti abbiamo presente un classico circuito di Formula 1, e sappiamo che ai lati della pista si trova una striscia bianca che delimita il percorso di gara, con la presenza in alcuni casi anche di cordoli per aiutare i piloti. Il Regolamento Sportivo della Formula 1 non ha una definizione precisa di quale sia il limite, ma chiarisce dove i piloti debbano guidare. Tale chiarimento è fornito all’articolo 27.3 del Regolamento:
Articolo 27.3 del Regolamento Sportivo della Formula 1, edizione 2021. © FIA
I piloti devono fare ogni ragionevole sforzo per utilizzare la pista in ogni momento, e non possono lasciarla senza una motivazione giustificabile.
I piloti saranno considerati fuori dalla pista se nessuna parte della vettura rimane in contatto con essa e, per fugare ogni dubbio, tutte le linee bianche che delimitano la pista sono considerate parte del circuito, mentre i cordoli non lo sono.
Se una vettura dovesse lasciare la pista il pilota potrà rientrarvi, ma dovrà farlo solo quando è possibile farlo in sicurezza e senza guadagnare un vantaggio duraturo. A discrezione della Direzione Gara, un pilota può ricevere l’opportunità di restituire il vantaggio accumulato uscendo di pista.
Traduzione dell’articolo 27.3 del Regolamento Sportivo della Formula 1, edizione 2021. © FIA
Teoricamente, quindi, ogni volta che un pilota esce dalle linee bianche con tutte e quattro le ruote commette un’infrazione del regolamento. Eppure in moltissimi casi i piloti si allungano sui cordoli senza che la Direzione Gara intervenga: vediamo perché.
Note del Direttore di Gara: modifiche temporanee
Per ogni evento, il Direttore di Gara scrive per le squadre delle note contenenti delle norme da rispettare. Tra queste, oltre alla posizione per le prove di partenza, è presente anche una sezione chiamata “Track Limits”. Qui il Direttore di Gara illustra i punti, se presenti, dove i limiti di pista saranno monitorati dalla direzione gara. Per quanto concerne il Gran Premio del Bahrain, le note del Direttore di Gara al riguardo enunciano quanto segue:
Articolo 21 delle note dell’evento del Direttore di Gara, versione 2. © FIA
21.1 Sessioni di prova
a) Se un tempo sul giro sarà ottenuto durante qualsiasi sessione di prova lasciando il circuito ed oltrepassando il cordolo rosso e bianco in uscita da curva 4, tale tempo verrà cancellato dai commissari.
21.2 Gara
a) I limiti della pista all’uscita di curva 4 non saranno controllati per quanto concerne il tempo sul giro, dato che i limiti sono l’erba artificiale e la ghiaia posta in quella posizione.
b) In ogni caso durante la gara, i piloti devono ricordare quanto ordinato dall’Articolo 27.3 del Regolamento Sportivo.
Traduzione dell’articolo 21 delle note dell’evento del Direttore di Gara, versione 2. © FIA
Durante le prove libere e le qualifiche, infatti (che rientrano nel punto 21.1), molti giri sono stati cancellati — ben 15, di cui 8 a Valtteri Bottas durante le prove libere. Nel corso della gara, invece, tale limite della pista non è stato considerato per quanto concerne il tempo sul giro. Questa frase è ciò che chiarifica infatti quanto successo.
Hamilton ed il richiamo dalla Direzione Gara
Nel corso della gara, tutti — va sottolineato, tutti — i piloti hanno allungato la loro traiettoria, chi più chi meno. L’unico a farlo in maniera un po’ più esagerata è stato proprio il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton. Mentre gli altri piloti rimanevano almeno con due ruote sul cordolo, Hamilton è stato visto più volte uscire ulteriormente, approfittando di ogni margine della pista a sua disposizione. Secondo Christian Horner, team principal della Red Bull Racing, il numero 44 avrebbe guadagnato circa due decimi al giro, dato però non confermato in maniera ufficiale. Il Direttore di Gara, Michael Masi, ha spiegato che i commissari hanno richiamato Hamilton proprio perché l’inglese era l’unica vettura in pista ad estendere così tanto la traiettoria — almeno fino a quando Gianpiero Lambiase, ingegnere di pista di Verstappen, non ha detto al suo pilota di allargare esattamente come l’inglese.
Non vi è stato quindi alcun tipo di “modifica del regolamento” a metà della gara, sempre per le parole di Masi, in quanto due addetti controllavano tutte le vetture che si allargavano in quella curva. Semplicemente, quando l’unico pilota in pista che allargava in maniera eccessiva ha esagerato, i commissari lo hanno richiamato all’ordine ed al rispetto di quelli che sono i limiti della pista in Bahrain.
Perché il sorpasso di Verstappen era illegale?
Arriviamo ora al momento simbolo della gara: il sorpasso di Verstappen nei confronti di Hamilton. Prima di tutto bisogna specificare che il sorpasso di Verstappen e la condotta di Hamilton in curva 4 nei precedenti giri non sono collegate in alcun modo. Semplicemente, per il Regolamento Sportivo, non è consentito sorpassare fuori dai limiti della pista. Ciò rientra nei casi in cui si esce dalla pista e si rientra con un vantaggio duraturo, in questo caso con una posizione guadagnata nei confronti dell’inglese. Masi ha ammesso di essere stato lui in persona a dare l’ordine a Red Bull per cedere la posizione, in quanto Verstappen aveva violato l’articolo 27.3 del Regolamento Sportivo, precedentemente citato. Se Verstappen non avesse ceduto la posizione, sarebbe andato incontro ad un’investigazione da parte dei commissari, nonché ad una penalità.
Ecco quindi, in breve, ciò che è successo in pista tra Hamilton, Verstappen, le rispettive squadre e la direzione gara.
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