Il primo trionfo non si scorda mai, specialmente se arriva a spezzare un dominio che si pensava fosse destinato a continuare ancora a lungo. Renault diventa Campione del Mondo, grazie ad Alonso ed alla sua fantastica R25.
Si suole dire che la vittoria più grande sia quella che deve ancora arrivare, ma non sempre questo assunto è veritiero. In certi casi, il trionfo più importante lo si ottiene quando si riesce a fare qualcosa che fino a poco tempo prima si pensava fosse irraggiungibile. È la storia della Renault R25, spodestatrice della Ferrari dal trono di dominatrice mondiale e prima vettura iridata di Fernando Alonso.
Nei primi anni 2000, la Formula 1 è nel pieno dell’epopea Ferrari targata Schumacher, con il Kaiser che non ha avuto rivali dal 2000 al 2004. Si giunge dunque al 2005, dove la massima categoria si avvia ad un restyling del regolamento tecnico. In particolare, vengono introdotte delle limitazioni in termini di componenti, con i propulsori che devono durare due Gran Premi consecutivi, insieme alla riduzione del carico aerodinamico delle vetture. Le monoposto dunque presentano delle ali anteriori maggiormente rialzate da terra e dei profili posteriori più scarichi. Oltre a ciò vengono deliberate nuove regole riguardanti gli pneumatici, che, a partire dalla nuova stagione dovranno durare sia per le sessioni di qualifica che per tutta la corsa. Mescole che dunque dovranno essere affidabili e performanti per oltre 350 km, a differenza dei 100 della stagione precedente. Un cambiamento epocale.

Dal punto di vista tecnico, la R25 non presentava grandi rivoluzioni, ma era il frutto di tante ottime soluzioni che integrate fra loro rendevano alla perfezione. L’aerodinamica fu principalmente modificata nella parte anteriore della monoposto. Il muso, divenne più stretto per andare a ridurre la resistenza aerodinamica e la curvatura del profilo alare anteriore fu accentuata notevolmente, ottenendo la forma che caratterizzerà tutte le Renault degli anni a venire. Queste modifiche permisero di raggiungere più facilmente il corretto bilanciamento della monoposto, nonché una gestione migliore dei carichi aerodinamici sviluppati dal corpo vettura. La scuderia di Enstone inoltre, dotò la R25 di un cambio a sei marce, risultando in grande contro tendenza con la concorrenza. Infatti, tutte le scuderie erano passate infatti a delle trasmissioni a sette rapporti, avvicinandosi al concetto di monoposto che si sarebbe raggiunto negli anni successivi. L’insieme di tutti questi elementi, compreso anche un grande V10 Renault, permisero di ottenere una vettura estremamente affidabile, vero punto di forza della nuova nata della casa francese.
La R25 fu anche banco di prova di una delle trovate più geniali e controverse della storia della Formula 1: il famoso mass damper, montato a partire dal Gran Premio d’Italia. Si tratta di un dispositivo adottato nella costruzione dei grattacieli, al fine di attenuare le vibrazioni date dalle correnti d’aria che impattano i palazzi. Rob Marshall, storico tecnico Renault, attualmente impiegato in Red Bull, decise di adottare questo sistema anche per le monoposto di Formula 1. Mediante l’utilizzo di due molle poste all’interno di un cilindro, venivano smorzate tutte le oscillazioni imposte dal manto stradale, attuando un moto oscillatorio opposto rispetto a quello ricevuto. Il vantaggio aerodinamico di cui godeva la vettura era impressionante, in quanto in qualunque momento, questo sistema permetteva di mantenerla ad altezza pressoché costante dal suolo. Il mass damper diverrà dunque l’arma principale attorno alla quale Renault svilupperà la R26, che condurrà ai titoli iridati per il secondo anno consecutivo, sempre con Fernando alla guida.

“We are the champions! We are the champions!…”
È questo ciò che canta Alonso al termine del Gran Premio di Cina, quando si rende conto che l’impresa è compiuta. Una voce rotta dall’emozione, per colui che ha appena raggiunto la vetta più alta di tutto il panorama automobilistico. Un trionfo storico non solo per il pilota asturiano. Lo era anche per Renault, che diventava la prima scuderia francese a vincere un titolo dai tempi Jackie Stewart e la sua mitica Matras MS80. Era il lontano 1969. Un’attesa durata trentasei anni, ma alla fine la Francia era di nuovo sul tetto del mondo.
Ph. Alpine F1 Team ©️