La sportiva di casa NIO dai numeri da capogiro, nel 2016 aveva stabilito il tempo di 6:45.900 al Nurburgring, disintegrando il crono realizzato dalla Lamborghini Huracán Performante, rientrando conseguentemente tra le vetture di serie più veloci della storia del Ring.
Sono trascorsi cinque anni dal lancio ufficiale della EP9, punta di diamante di casa NIO, prestigiosa azienda automobilistica cinese. Vi diamo ora un dato che vi fa ben comprendere il valore prestazionale della vettura: 6334 Nm di coppia massima.
Avete capito bene: tale biposto, concepita unicamente per la pista, si distingue, anche grazie ai quattro motori elettrici dei quali dispone, per accelerazioni laterali pari a 2,53, ponendosi ai medesimi livelli di una monoposto di Formula 1.
Una sorta di aereo, dunque, prodotto in appena sei esemplari (forse sedici secondo fonti non ufficiali vicine a NIO) e capace di erogare 1360 CV, di raggiungere i 313 km/h di punta massima e di scattare da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi.
Filante il look, in linea con il piano aerodinamico ed un frontale decisamente aggressivo attraverso le prese d’aria e la linea dei gruppi ottici molto sottile (a cui si affiancano vari elementi aerodinamici come quelli sui parafanghi anteriori utili ad ottimizzare i flussi). Il volume della fiancata, molto pulito, si interrompe al retrotreno, dove anche qui la fanaleria appare ridotta, ma con la presenza di un raffinato estrattore.
La NIO EP9 vanta anche uno splitter anteriore ad incidenza variabile, un alettone posteriore attivo posizionabile in tre diverse posizioni (Park / Low Drag ed High Downforce) ed un evoluto fondo piatto ripreso dal mondo delle competizioni.
Gli interni sono invece contraddistinti (come anche gli esterni) da un massiccio uso della fibra di carbonio. Quattro gli schermi: uno sul lato conducente che funge da cruscotto, uno sul lato passeggero, uno sulla console centrale e uno sul volante.
Una vettura che pare provenire dal futuro, nonostante i quattro anni portati orgogliosamente sulle spalle.