Pochi giorni prima della cerimonia di apertura del Salone Internazionale di Francoforte del 1974, compie gli anni Louise Piech, sorella di Ferdinand. Il nipote del fondatore del brand tedesco, per rendere speciali i festeggiamenti, le dona una 911 a dir poco particolare. Si tratta della progenitrice (in incognito) della storica Turbo.
Oggi vi vogliamo parlare di un importante momento di storia automobilistica che ha interessato Porsche. Protagonista, la nascita di una straordinaria icona, la 930 Turbo.
Stiamo parlando della prima cavallina di Zuffenhausen a ricevere l’induzione forzata per circolare sulle strade di tutti i giorni. La 930 Turbo 3.0 da 260 CV fu svelata al Salone Internazionale di Francoforte del 1974.
Ma occorre fare ora un ulteriore passo indietro.
Pochi giorni prima della cerimonia di apertura, compie gli anni Louise Piech, sorella di Ferdinand. Il nipote del fondatore del brand tedesco, per rendere speciali i festeggiamenti, le dona una 911 particolare. Si tratta di una Carrera 2.7 (telaio numero 9115600042) contraddistinta dalla verniciatura argento e da una serie di caratteristiche uniche: sospensioni a ruote indipendenti, freni con dischi maggiorati e forati, cerchi Fuchs da 15 pollici in lega con canale più profondo, un ampio alettone posteriore e, al suo interno, un nuovo impianto stereo e sedili in tessuto misto tartan blu e pelle rossa.
Apparentemente, dunque, una Carrera 2.7 da 210 CV rinfrescata. Due elementi, tuttavia, fanno ben comprendere che in realtà si tratta di un qualcosa di diverso, di speciale: un contagiri con fondoscala a diecimila e, nascosto sotto il cofano posteriore, la presenza pulsante di un motore sperimentale da 2.7 litri (equipaggiato con turbocompressore) in grado di erogare 240 CV. Un propulsore abbinato ad un cambio a quattro marce con ingranaggi e rapporti speciali.

Ferdinand Porsche volle definire tale bellezza, oggi esposta al museo di Zuffenhausen, una Carrera 2.7 Turbo Slim, anche per via della carreggiata non allargata. Le sue eredi sarebbero state successivamente caratterizzate dal 3.0 litri, come anticipato precedentemente e, soprattutto, ribattezzate widowmaker, per le forti emozioni che solo chi aveva pelo sullo stomaco poteva controllare.
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