Aston Martin ha aggiunto un altro prestigioso tassello alla propria storia: dopo 106 tra coupé, cabrio e berline, il marchio inglese presenta la DBX, il suo primo SUV.
Nel momento in cui Aston Martin dava vita alla propria DBX, sapeva molto bene che quel determinato tipo di vettura sarebbe dovuta essere concepita in modo maniacale e senza alcun margine di errore.
I designer del prestigioso brand britannico, consapevoli delle critiche che avrebbero potuto ricevere, non hanno lasciato davvero nulla al caso. Nulla.
Lunga cinque metri e larga due, alta circa un metro e settanta, dispone di linee fluide e di dettagli sportivi, come la tipica calandra anteriore, fari a LED, le maniglie a filo della carrozzeria e gruppi ottici posteriori che seguono il filante andamento dello spoiler nel posteriore.
Internamente svettano, oltre ai materiali di notevole pregio, i rivestimenti in pelle ed Alcantara con rifiniture in vetro o legno, il tutto accompagnato da una strumentazione digitale di primissima fascia.
Il cuore della DBX? Un V8 biturbo da 4.0 litri (abbinato ad un cambio automatico a nove marce) che eroga 550 CV di potenza a 6.500 giri e 700 Nm di coppia tra i 2.200 e 5.000 giri. Numeri che comportano prestazioni da capogiro (nonostante il peso di 2.245 kg). Lo scatto 0–100 km/h viene infatti coperto in appena 4,3 secondi, mentre la velocità massima si attesta sui 291 km/h.
Classe britannica.
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